Documento conclusivo presentato da Sandro Targetti a nome del documento 3 – respinto

PER L’OPPOSIZIONE DI CLASSE E L’ALTERNATIVA DI SISTEMA

Il contesto sociale e politico di questo VIII congresso nazionale impone scelte chiare al Partito della Rifondazione Comunista.
Il passaggio dal Governo Berlusconi al Governo Monti conferma la linea di attacco antipopolare, ma modifica profondamente l’assetto democratico e il quadro politico: ciò rende ancor più urgente la ricostruzione di una opposizione di classe, di un riferimento credibile, fuori dal bipolarismo e dalle logiche dell’alternanza, per i ceti popolari colpiti dalla crisi, per impedire nuove derive reazionarie, incidere sulle stesse contraddizioni destinate a crescere nella base sociale del centrosinistra e di SEL,  e delineare un’alternativa di sistema alla crisi del capitalismo..
Il sostegno bipartisan alle direttive delle banche conferma la impraticabilità di alleanze o fronti democratici col PD ed il centrosinistra, di fronte ad una evidente internità alle compatibilità dei grandi interessi capitalistici, che tagliano sempre più le risorse destinate alla spesa sociale e sviliscono lo stesso ruolo delle Assemblee Elettive.
Chiarire il nostro rapporto col PD a tutti i livelli, compresi gli Enti Locali, non è una questione di principio, ma rappresenta un passaggio ineludibile per dare coerenza e credibilità alla nostra opposizione al Governo Monti, alla nostra iniziativa nella società e nei movimenti.
Il PRC è impegnato a rafforzare la lotta al sistema maggioritario e bipolare, ivi comprese le primarie, che cancella la rappresentanza del conflitto, in palese contrasto con la Costituzione, intrecciando così questione democratica e questione sociale.
L’opposizione sociale e politica al Governo Monti deve svilupparsi sulla base di un programma che traduca in obiettivi concreti la parola d’ordine “Noi il debito non lo paghiamo!” e sappia così unire  i soggetti sociali e le diverse esperienze di resistenza alla crisi che animano le lotte nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università, nei territori (lavoratori/trici, precari, disoccupati, studenti, migranti.), come indicato dalle grandi manifestazioni del 15 ottobre e dal movimento “No debito” che prosegue la sua iniziativa con un importante appuntamento per il prossimo 17 dicembre.
Occorre impedire che il capitalismo utilizzi la sua crisi strutturale per ridisegnare i rapporti di forza, con un nuovo massacro sociale e con nuove guerre imperialiste come in Afganistan, Libia e domani  anche in Iran e Siria. L’affermazione dei diritti sociali, dei diritti civili e dei diritti di cittadinanza per tutti si intreccia con un rinnovato impegno antifascista, antirazzista ed antisessista per impedire nella crisi la guerra tra poveri e l’imbarbarimento della società.
L’opposizione ai diktat della BCE deve collegarsi alle lotte ed ai movimenti che si battono contro le mafie, contro l’associazionismo segreto, contro il potere delle Chiese, e rimettere all’ordine del giorno, dare nuovo slancio a  tutta la questione meridionale.
La questione del reperimento e dell’utilizzo delle risorse è centrale per dare risposta ai bisogni sociali e rompere il quadro delle compatibilità.
“Non pagare il debito” significa porsi l’obiettivo di nazionalizzare le principali banche e di gestire pubblicamente aziende strategiche come ad esempio la Fiat, difendere l’occupazione, estendere i diritti sociali e sindacali, i diritti civili, tutelare l’ambiente e i beni comuni, opporsi alle privatizzazioni, alla vendita del patrimonio pubblico ed alle grandi opere inutili e dannose, come ad esempio la TAV, il Ponte sullo Stretto e gli inceneritori per investire le risorse sulla creazione di lavoro stabile, la riconversione ambientale delle produzioni, la messa in sicurezza del territorio, il diritto alla casa, la spesa sociale, il trasporto pubblico e la strategia rifiuti zero..
In questo senso il partito sociale e l’esperienza dei GAP possono rappresentare una esperienza utile e funzionale al progetto politico dell’opposizione di classe, se concorrono a rafforzare l’autorganizzazione popolare ed una coerente pratica politica del partito stesso.
Occorre contribuire alla rifondazione di una linea e di una pratica sindacale di classe coordinando su contenuti comuni tutti i compagni e le compagne impegnate nei luoghi di lavoro e indipendentemente dalla sigla sindacale di appartenenza, contro l’attacco ai diritti, ai contratti di lavoro e contro la logica dei Patti Sociali, promuovendo nei territori il rilancio dei consigli, le esperienze di autoconvocazione e di coordinamento con i soggetti sociali che resistono alla crisi.
L’VIII congresso nazionale del PRC chiede l’immediato reintegro del ferroviere Riccardo Antonini, licenziato per il suo impegno per chiedere verità e giustizia per la strage di Viareggio ed esprime piena solidarietà con tutti i lavoratori colpiti dalla repressione aziendale nei luoghi di lavoro.
“Non pagare il debito” significa rafforzare la lotta contro questa Europa, che con veri e propri diktat mortifica la democrazia e la sovranità dei popoli, coordinare tutte le forze anticapitaliste europee disponibili, superando i forti limiti presenti nella Sinistra Europea, e riprendere il percorso di ricostruzione di una internazionale comunista, superando vecchie impostazioni monolitiche e verticistiche.
Nel vivo dell’opposizione al Governo delle Banche, il PRC può e deve contribuire in modo determinante a
-    ricostruire una sinistra anticapitalista, indipendente ed alternativa anche al PD, composta da vari soggetti ed esperienze che non riproduca le scorciatoie e le forzature organizzative che hanno caratterizzato la FdS, ma dia una risposta alla mancanza di una rappresentanza politica di classe;
-    riprendere il percorso della rifondazione-ricostruzione di un partito comunista che riaggreghi le tante forze oggi disperse o diversamente collocate, sulla base di una chiara linea politica e di un comune confronto, elaborazione e pratica sociale, un partito radicato nei luoghi del conflitto di classe capace di darsi forme organizzative coerenti con le finalità dell’azione politica,  che pratichi la democrazia e l’attualità del comunismo nel movimento reale.

Documento Respinto

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