Stop precarietà ora!
Per la soggettività della persona

In Aula e nei territori. E adesso la 2^ fase: Riscrivere le regole

L’imponente manifestazione contro la precarietà è andata più che bene. Partecipata, tranquilla, determinata. Un’occasione mancata solo per chi ha deciso di non esserci. E’ un buon segno per i precari e le precarie che finalmente trovano un movimento composito di forze politiche e sociali, di esperienze territoriali che agiscono insieme per cambiare una condizione di vita e di lavoro inaccettabili. Il contratto a tempo indeterminato è l’obiettivo ed il fulcro intorno a cui riscrivere tutta la normativa del lavoro, non solo per il superamento della legge 30, ma anche per cambiare il lavoro a tempo determinato, le cessioni di ramo d’azienda, l’appalto, la finta collaborazione a progetto, per cancellare il lavoro nero. Una nuova fase si apre per agire nel governo, in Parlamento e nelle realtà territoriali dove il conflitto sociale si manifesta. E’ importante che tutti tengano accesi i fari sulla precarietà, su come proseguire la battaglia, sulle esperienze che nasceranno.

Rifondazione, con grande pazienza, ha partecipato alla preparazione della manifestazione. Ci abbiamo creduto stando sempre sul pezzo: «Dobbiamo agire per ottenere cambiamenti reali nel mondo del lavoro precario» ed è l’obiettivo. Abbiamo ignorato chi di volta in volta ha tentato di cambiare la piattaforma decisa insieme, di provocare rotture o cercare alibi per abbandonare. L’unità del movimento e la sua efficacia sulle istituzioni, per battere l’offensiva di Confindustria, rimangono un binomio inscindibile. Oggi possiamo dire che siamo pronti per passare alla seconda fase; cioè a presentare una proposta di legge complessivamente strutturata e alternativa alla pratica di questi dieci, quindici anni di liberismo straccione.

La proposta elaborata da un gruppo di giuslavoristi rappresentati da Piergiovanni Alleva è un buon punto di partenza per raccogliere le adesioni di tutti i parlamentari dell’Unione che vogliono «fare qualcosa di sinistra», per poi diffonderla e discuterla in tutto il Paese. Vorremmo poi mettere in contatto questa nostra proposta con le esperienze che in alcune regioni si stanno facendo (dalla Campania alla Puglia) oppure con chi, come in Lombardia, prova ad opporsi all’ultraliberismo applicato ai diritti dei lavoratori. Questo contatto non può che favorire l’apertura di vertenze territoriali e aziendali per portare a casa risultati, cioè accordi di stabilizzazione a tempo indeterminato in particolare negli enti pubblici.

Il movimento insieme alla sinistra politica, può ottenere risultati, invertendo la rotta della precarietà verso il lavoro stabile se si esce dalla sindrome del governo amico o nemico. Stare al governo oggi è semplicemente utile ai lavoratori ed ai precari, senza per questo mortificare il conflitto sociale.

Così facendo, si dimostra che la rappresentanza in politica è una cosa seria e rigorosa. Si consegna nelle mani e nelle azioni di migliaia di giovani la dimostrazione che si può cambiare uscendo dalla sola, pur necessaria, protesta. La nostra azione sarà anche una scuola per i fanatici ultraliberisti che con la precarietà diffusa su tutto l’arco della vita lavorativa hanno generato il massimo della rigidità del sistema produttivo ed un calo clamoroso della produttività. Infatti se la risorsa maggiore per un’azienda o per un servizio pubblico è il valore della persona, la sua professionalità, la sua motivazione e la formazione continua, cosa può esserci di più distruttivo che il lavoro a termine o precario?

Ecco che l’interesse delle persone e l’interesse generale del Paese si incontrano per generare più diritti insieme alla crescita economica e sociale, fornendo a tutta la sinistra una nuova occasione. Cari compagni e compagne, non solo la lotta paga ma permette di estendere in tutti i luoghi l’onda lunga della mobilitazione contro la precarietà.

Maurizio Zipponi

Comitato Politico Nazionale
14 – 15 ottobre 2006
Documento finale
Per la ripresa del movimento di lotta

Partecipate alla campagna ‘e tu quando scadi?’ lanciata dal Dipartimento nazionale inchiesta: venite alle iniziative che potete leggere qui a destra, inviate una mail raccontando la vostra condizione cliccando qui sotto ‘Vite precarie’, inviate la vostra foto cliccando su quelle qui a fianco.

Vite precarie
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FACCIAMOCIVEDERE
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Orrore all'Auchan
Si puo' nel 2006 essere costretti a fare 6 ore di straordinari al giorno e oltretutto non essere pagati per la prestazione? A quanto pare si'. Ma non in un paese vittima di uno spietato regime. Ma qui in Italia, fatto da una multinazionale francese (ma la democrazia non e' nata in francia?) che sul proprio sito mette in vetrina valori nobili, e invece...
Ho lavorato per quest'azienda soltanto per due settimane.. per fortuna!
Per favore, parlatene. Resto a disposizione per qualsiasi cosa, per ora se ne sta occupando timidamente "Il manifesto". E' uno scandalo mostruoso. Qui si sta parlando di schiavitu', che dovrebbe essere stata abolita tempo fa.
In questo forum http://forum.studenti.it/showthread.php?t=513284 ci sono diverse testimonianze. La mia e' quella con nick "jenson".
La situazione e' drammatica. Per favore, aiutateci.

Segnalo la nascita del movimento/blog spontaneo "*ioprecario*", creato dalla impellente necessità di fare cerchio attorno al problema del precariato lavorativo in cui versano moltissimi giovani di Cosenza e di tutta Italia. Ioprecario si pone assolutamente fuori da qualunque fazione o credo politico, quindi non si accettano strumentalizzazioni di natura politica. Il precariato è un dramma comune, che consuma molti esseri umani che hanno famiglia e la necessità di desiderare un futuro concreto. Con questo comunicato vorremmo che il nostro blog si popoli di interventi, testimonianze, scambio di link, disegni e qualsiasi tipo di espressione artistica che possa sensibilizzare i nostri amministratori e il nostro governo al problema del precariato. Più siamo, più facciamo rumore! Grazie. Il sito è:
http://ioprecario.spl
http://ioprecario.splinder.com/

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a cura di Anna Maria Bruni