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Sicurezza alimentare
   
   

SICUREZZA ALIMENTARE

Nessuno può sottovalutare l'importanza di una sana alimentazione nel determinare la qualità della vita d'ognuno di noi. Gli scandali delle epidemie della "mucca pazza", dei "polli alla diossina", degli inquinamenti da sementi modificati geneticamente o semplicemente del degrado sempre maggiore del nostro pianeta (basti pensare alle falde acquifere) hanno aperto gli occhi a tutti. La produzione industriale, con l'utilizzo massiccio di elementi chimici nocivi alla salute dell'uomo e nocivi per l'ecosistema, e funzionali agli interessi delle grandi industrie, è ormai addirittura controproducente in termini di qualità della vita. Sempre più si riscoprono metodi di produzione agroalimentare che, riprendendo tecniche e tecnologia antiche, vengono riattualizzati con l'enorme sviluppo delle conoscenze e strumentazioni scientifiche, e che si dimostrano non solo più eco-compatibili e sicuri per chi lavora la terra - che finora paga più duramente questo modo di produrre - ma anche più sani per chi ne consuma i prodotti e, questo è fondamentale, rispettosi delle culture e delle necessità produttive del Sud del mondo. E che inoltre sono sempre più competitivi.
Convinti che la Terra e tutte le forme di vita che l'abitano vadano preservate come patrimonio collettivo dell'umanità, che la salute d'ogni singolo è un bene pubblico, che dipende dalla qualità della vita complessiva di una società, vogliamo abrogare la parte della legge (risalente al 1934) che permette al Ministero della Sanità di fissare i limiti di tolleranza dei residui industriali nel cibo, vietando che ci siano e basta, come del resto la legge prevede poi, contraddicendosi. La cosa veramente paradossale è che il ministro della Sanità può oggi fissare il limite di residuo per ogni singola sostanza nei prodotti alimentari, ma non fissa il numero di prodotti inquinanti che possono essere presenti negli alimenti. Così mangiando un frutto possiamo arrivare a mangiare decine di sostanze tossiche. Ognuna però rispetta il limite di tolleranza!!!
Questa è anche una battaglia di democrazia, dato che oggi i prodotti biologici sono sicuramente non accessibili ai più, visti i costi. Vogliamo invece che tutti possano mangiare prodotti naturali.

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