Tribuna XII congresso PRC - SE

Antonello Patta

Nel documento 1 tutto porta all’alleanza con il centrosinistra

Penso che Il sostegno del centrodestra e del Pd alla guerra e alle politiche neoliberiste renda la proposta strategica che avanzammo a Chianciano, la costruzione di un polo alternativo a quelli esistenti, oggi più valida di ieri.
Il contrario di ciò che sostengono le compagne e i compagni del documento 1 che propongono l’abbandono di quella linea per approdare alle alleanze col Pd e col centrosinistra.
È tutto l’impianto del documento 1 che è strutturato per convincere della necessità di queste alleanze e numerosi sono i passaggi da cui si evince chiaramente questa intenzione.
Comincio richiamando due elementi di fondo assunti dal documento

  1. l’abbandono del progetto di costruzione della sinistra alternativa ai poli esistenti; si scrive infatti: “La nostra proposta politica non può ridursi nell’attuale scenario politico alla reiterazione della prospettiva di un terzo o quarto polo alternativo a quelli esistenti.” Poiché di poli ne restano due è chiaro che l’unica strada possibile è l’alleanza col centrosinistra
  2. la fine della centralità in Europa della lotta al liberismo su cui prevarrebbe quella al fascismo è il punto d’analisi da cui si fa discendere l’indicazione del fronte popolare francese come esempio da attuare anche in Italia: “Il contrasto alla cosiddetta “onda nera” in Europa ha tolto centralità alla contrapposizione tra sostenitori dell’austerity neoliberista e dei trattati e la sinistra radicale”
    Si tratta di una valutazione che può valere per i ceti sociali benestanti dei centri storici che leggono Repubblica; non certo per i ceti popolari colpiti duramente dalle politiche neoliberiste, aggravate dalle scelte guerrafondaie, portate avanti dai vari governi di centro sinistra. Di questo parlano i risultati delle ultime tornate elettorali, con l’astensionismo sopra il 50%, nelle periferie all’80% , che mostrano quanto siano centrali nella vita delle persone più svantaggiate le politiche neoliberiste.

È in questo quadro che nel documento 1 si propone di verificare “a tutti i livelli diverse possibilità o impossibilità di convergenze tattiche” … “a partire da punti dirimenti di programma”. Evidentemente non ha insegnato nulla la disastrosa esperienza delle alleanze col centrosinistra; è da quelle scelte che ha origine la nostra crisi proprio per il fatto che ai programmi condivisi nell’azione dei 2 governi Prodi non seguirono risultati positivi per la nostra gente. Non si riuscì a incidere allora quando eravamo ben più forti, pensare di farlo oggi è semplicemente ridicolo.

Ma secondo il documento presentato da Maurizio Acerbo aprirebbe la strada a queste possibilità il fatto che il quadro politico è profondamente cambiato rispetto a quando ponemmo l’alternatività ai due poli e che: “ il centrosinistra non è più quello iperliberista che abbiamo contrastato per anni” e “non si può negare la novità rappresentata dall’affermazione nelle primarie dell’attuale segretaria del Pd”
Ma come si può affermare che il Pd, che vota in Europa, prima di Biden, l’uso dei missili contro la Russia, cioè la guerra mondiale, che vota Fitto favorendo lo spostamento a destra dell’asse europeo, che vota il salva Milano dando il via alla speculazione in tutte le città e confermando un’impostazione sviluppista, sarebbe cambiato? Il Pd di Bersani non appariva meno di sinistra, ma sostenne il governo Monti e votò la Fornero.

È sulla base di queste valutazioni che Il documento 1 può concludere affermando che si può essere sinistra alternativa anche alleandosi col centrosinistra e arriva a dire che non si possono rifiutare le alleanze “rese necessarie dalle infami leggi elettorali vigenti” che invece “debbono essere per quel che è possibile aggirate con una intelligente tattica ai limiti della spregiudicatezza”
Non credo possa essere questa la strada per garantire al Prc l’autonomia e un futuro degno di un partito comunista, ma al più il ruolo di cespuglio nel centrosinistra. Proprio per non finire in questo modo come documento 2 avanziamo la proposta della costruzione di una coalizione popolare contro la guerra, il fascismo e il neoliberismo alternativa ai poli esistenti.

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