EMERGENZA ECONOMICA
CAMPAGNA SOTTOSCRIZIONE STRAORDINARIA

Tribuna XII congresso PRC - SE

Nando Mainardi

Intervengo brevemente su due aspetti che hanno a che fare, per quanto mi riguarda, con il partito che vogliamo difendere e rilanciare, Rifondazione Comunista.
Questo congresso ha fatto emergere in modo molto evidente, anche alle iscritte e agli iscritti che non partecipano solitamente alla discussione politica nazionale, la contrapposizione relativa alla linea politica: da una parte l’accettazione “obtorto collo” del bipolarismo, di alleanze, accordi e fronti con il Partito Democratico (documento 1); dall’altra la proposta di costruzione del polo dell’alternativa alle politiche neo-liberiste, praticate da destra e centrosinistra (documento 2).
Ci sono però anche altri aspetti, meno evidenti, che riguardano il congresso: il “come” sta avvenendo il confronto, e in termini più generali il tema della democrazia interna.
Mi soffermo, in particolare, su due elementi:

1) Come forse saprete, l’ultimo numero di “Su la testa” è dedicato al nostro congresso. Ho letto qualche giorno fa un intervento del compagno Marco Sferini sul sito del Prc di Savona che indica “Su la testa” come una rivista “di area”. Mi sembra un modo totalmente autolesionista di stare nella discussione. “Su la testa”, dal 2020 a oggi, è l’unica testata digitale e cartacea del nostro partito, nella latitanza del dipartimento comunicazione del partito. Ha dato spazio e voce a compagne e compagni del partito indipendentemente dai posizionamenti in questa o in quella fase nel dibattito interno, e a compagne e compagni attivi nei movimenti, nelle organizzazioni sindacali, nelle altre forze della sinistra eccetera. Coerentemente con il proprio ruolo di rivista del partito, “Su la testa” ha costruito il numero sul congresso dando ovviamente pari spazio ai due documenti. Dico tutto ciò poiché faccio parte della redazione di “Su la testa”, e quindi conosco bene questi aspetti.

Aggiungo anche che Ferrero, direttore della rivista, ha proposto di organizzare la presentazione on line del numero (esattamente come è avvenuto per tutti i numeri precedenti), con spazi ugualmente ed esattamente ripartiti tra i due documenti. E’ stata avanzata una richiesta in tal senso, a nome di tutta la redazione, alla commissione nazionale congressuale, per agire con la massima correttezza anche formale. Non sarebbe stata una buona occasione, a disposizione di tutte le compagne e i compagni, per conoscere e approfondire i temi al centro della discussione congressuale? Dopo varie settimane dalla richiesta, la commissione nazionale congressuale ha risposto positivamente alla proposta, ma dopo un ulteriore mese non è mai arrivata l’indicazione di una data in cui organizzare la presentazione con la presenza del Segretario. Vi sembra il modo di fare? Perché?

2) Mi è capitato, in questi giorni, di seguire l’assemblea territoriale del Nord Italia di Pace Terra Dignità, tenutasi nell’ottobre scorso e disponibile on line . Ero curioso poiché la formazione di Santoro, dopo le europee, si era eclissata, e volevo capire verso quali lidi puntasse. Nessuna novità: ho trovato la stessa autoreferenzialità, boria (anche nei confronti di Rifondazione Comunista) e scarsa chiarezza politica che già aveva caratterizzato il percorso delle europee.

Segnalo però un aspetto, che mi ha colpito: nel corso dell’assemblea, è intervenuta una compagna sostenendo, nell’assemblea appunto di ottobre, che Pace Terra Dignità debba diventare un partito politico. Quella stessa compagna si è iscritta alla federazione di Torino di Rifondazione Comunista per partecipare al congresso e votare il documento 1. Avrà cambiato idea nel giro di qualche settimana? Direi che un conto è la discussione, anche aspra, in un congresso, e un altro è pensare che per imporre una linea politica sia legittimo tutto. Anche iscrivere last minute chi vuole fondare un altro partito.

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