Numero 56 - Gennaio 2002

V Congresso
Rimini, 4 - 7 aprile 2002

Aurelio Crippa

Parte, la campagna congressuale, nel segno positivo del tesseramento 2001. Rispetto agli ultimi tre anni un’inversione positiva – 102% - un dato che segnala una potenzialità che dice possibile per il 2002 l’obiettivo dei 100.000 iscritte/i.

Il Congresso: momento importante per contribuire alle scelte, alle decisioni, situato nella vita politica del Partito e nel contempo capace di essere aperto alla società, raccogliendo proposte, idee, ecc. di tutte e tutti coloro che vi sono interessati.
Questo chiede la “cultura politica” che vogliamo affermare, per operare un vero e proprio salto nella nostra azione.

Alle tesi proposte si è espresso un dissenso (tesi alternative) ed un documento alternativo: corrispondono alla richiesta di esplicitazione di opinioni, posizioni diverse, nella chiarezza del confronto politico.
Sul loro merito e non su altro si sviluppi la discussione congressuale, se, come si dichiara, obiettivo di tutte e di tutti è rendere più forte il Partito, che nessuno vuole far venire meno.
Alle iscritte ed agli iscritti il compito di decidere sui documenti, sulle tesi, sulle modifiche statutarie: il loro voto determina la scelta.
L’impegno: evitare una separazione fra la discussione congressuale e l’azione, fra il riflettere ed il fare.

Non ce lo possiamo permettere a fronte del pesante attacco alle condizioni di vita e di lavoro, ai diritti ed alle tutele sociali, alla democrazia, condotto dal governo Berlusconi, dalla Confindustria.
Debole, se non assente la risposta del centrosinistra, dei sindacati, tutt’ora impegnati per la riedizione della concertazione, nonostante il suo fallimento in questi anni.

Siamo l’unica vera forza di opposizione di sinistra: la relazione fra questa situazione politica, economica, sociale e la prospettiva della trasformazione è ora per noi decisiva.

Un altro mondo è possibile e persino necessario.

Cresce il movimento di cui il nostro Partito è parte: un movimento che contagia, fa cultura, si oppone all’eclissi della politica.
Siamo in una fase che non è solo di resistenza: la voce, il contributo, l’azione delle comuniste e dei comunisti del Partito della Rifondazione Comunista non verrà meno anche in questa fase congressuale.

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