Numero 54 - Ottobre 2001

Il Partito

Aurelio Crippa

Dal 2 all’11 novembre le dieci giornate di avvio del tesseramento 2002.
Feste del tesseramento nei circoli con più di 100 iscritte ed iscritti, assemblee in tutti i restanti, con la partecipazione dell’insieme del gruppo dirigente del Partito.

Uno straordinario impegno per il rafforzamento del Partito, per allargare il suo insediamento organizzato nel territorio, nei luoghi di lavoro e di studio.
In una situazione politica grave, in presenza di una guerra e di una iniziativa politica che, facendosi scudo di essa, vede un ulteriore attacco all’assetto sociale, ai diritti, alla democrazia.
Forte è la spinta in tal senso del governo Berlusconi, con il consenso della Confindustria e dei poteri forti. Inconsistente la risposta del centrosinistra, colpevole di aver loro aperto alcune strade con le scelte fatte in precedenza, assente il sindacato, diviso al suo interno, che non va oltre, come nel caso della Cgil, ad un’espressione di dissenso a cui non fa mai seguito una azione conseguente.

Il nostro partito è una voce fuori dal coro: si batte contro il terrorismo, suo irriducibile nemico, e nel contempo, contro la guerra, per la pace.
Denuncia i restringimenti della democrazia e della libertà, lotta contro di essi e contestualmente si oppone al tentativo di ridimensionare ulteriormente lo stato sociale, rimettendo in discussione diritti e conquiste.
Un impegno straordinario di elaborazione, iniziativa, lotta ci viene richiesto: dobbiamo ed abbiamo tutte le capacità per essere all’altezza del compito che ci viene assegnato.

Senza patriottismi di organizzazione, né arroganze: con la consapevolezza di dover con altri essere protagonisti, con pari dignità, di una lotta necessaria e giusta per cambiare la società.
Nello sviluppo dell’iniziativa e della lotta, la miglior condizione per rafforzare il Partito - nuove iscrizioni - costruire nuovi circoli.

Iniziativa e lotta che accompagnano il dibattito congressuale, rendendolo così più corrispondente e parte viva della realtà.
Feste ed assemblee in tutti i circoli per le dieci giornate: un’occasione straordinaria di rapporto con l’insieme delle nostre iscritte e dei nostri iscritti, di discussione e di impegno politico, d’incontro con tutte e tutti coloro che come noi non intendono chinare la testa, ma al contrario vogliono far sentire sempre più forte la loro voce.
Compagne e compagni, facciamo sì che tali siano.
È parte attiva dei movimenti che si stanno sviluppando, a partire da quelli antiglobalizzazione e del conflitto di lavoro.
Sostiene le loro istanze attraverso la presentazione in Parlamento di disegni di legge tesi a dare ad esse positive risposte.
Nel Paese, nelle istituzioni: un ruolo importante, decisivo per costruire l’alternativa, un futuro diverso e migliore per le nuove generazioni. Sono ritornate alla politica: un fatto nuovo da salutare e vedere con grande interesse, da non deludere. Perché così non sia occorre aprire loro le nostre sedi, renderli protagonisti, essere capaci come Partito di avere una grande apertura e di essere parte di tutte le “pieghe” della società.
Occorre che il Partito sia altresì punto di riferimento per il disagio che attraversa il variegato popolo della sinistra moderata: non bisogna far prevalere in loro la rassegnazione, la presa di distanza dalla politica, dall’impegno, dalla lotta.
Bisogna che il Partito contribuisca allo sviluppo del movimento delle donne, le più colpite dalle logiche oscurantiste delle destre, ben insediate nel governo

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