Numero 53 - Settembre 2001

14° congresso CGIL
"cambiare rotta"

Dopo molte indecisioni, il rinvio formale, con un ritardo di oltre un anno e mezzo sui tempi statutari la maggioranza della Cgil ha finalmente deciso l’avvio della fase congressuale.
Le assemblee nei luoghi di lavoro inizieranno il 18 settembre e si svolgeranno sino al 19 novembre, impegneranno dunque la parte maggiore del congresso: a livello dei luoghi di lavoro e nei territori si voteranno i due documenti che stanno alla base del 14° congresso confederale.
I documenti congressuali sono due e in alternativa tra loro; dopo avere chiesto con forza una svolta nelle politiche del sindacato e avendo ricevuto una risposta negativa, come compagne e compagni che fanno riferimento alla sinistra sindacale, a “Lavoro e società – cambiare rotta”, abbiamo presentato un nostro documento congressuale compiutamente innovativo rispetto alle politiche realizzate in questi anni dalla Cgil.
Alla base della nostra proposta c’è la presa d’atto di un bilancio sociale negativo e riteniamo urgente superare le logiche ispiratrici di tale politica, la concertazione è fallita la sua subalternità ai processi in atto e alle politiche dei padroni e dei governi hanno avuto un effetto devastante sulla condizione sociale dei lavoratori.
Dobbiamo batterci con forza contro questo modello economico e sociale basato su valori liberisti, un sistema che produce a livello mondiale ingiustizie, disuguaglianze insopportabili. Non si può vedere solo la logica del mercato, dell’impresa e subordinare ad essi l’insieme delle condizioni sociali, dei salari, di lavoro e dei diritti democratici.
Abbiamo in questi anni constatato e combattuto questa politica sindacale. Essa alla fine è diventata una camicia di forza per i lavoratori imprigionandoli in una politica concertativa subalterna, si è desertificato il conflitto rendendo quasi impossibile ogni capacità di reazione. Il movimento dei lavoratori in questo contesto ha perso ogni capacità autonoma d’iniziativa, d’elaborazione, di lotta.
Il sindacato in questi anni è stato talmente subalterno alle politiche dei governi di centro-sinistra da diventarne una sua appendice, finendo con l’essere nei fatti referente principale della sinistra moderata.
Di fronte alla sconfitta elettorale del centro sinistra e alla vittoria del centro-destra di Berlusconi il sindacato si trova in gran difficoltà. Pur tuttavia non intende cambiare linea politica, addirittura si avanzano proposte in continuità con le politiche concertative.
Il congresso avviene in questo contesto difficile, vengono al pettine i nodi e gli errori delle politiche sindacali di questi anni. Pesa in negativo sulla condizione dei lavoratori la vittoria del centro destra che tra l’altro è avvenuta sulla base di un programma esplicitamente contro i lavoratori. Sono prevalse nella Confindustria politiche decisamente antisindacali. Siamo al minimo storico nei rapporti unitari tra le confederazioni ed al prevalere di una pericolosa pratica d’accordi separati.
Gli iscritti alla Cgil sono chiamati a decidere se è giusto continuare con le politiche sindacali di questi anni, come propone la maggioranza di Sergio Cofferati, o se invece è necessario da subito “cambiare rotta” ossia avviare un’innovativa politica sindacale all’altezza dei problemi derivanti dalla nuova situazione che abbiamo di fronte, come proponiamo noi di Lavoro e società.
Vista la gravità della situazione e l’urgenza della svolta, è necessario che tutte le risorse e le forze siano in campo per respingere questa pericolosa offensiva liberista, con la consapevolezza che non possiamo ulteriormente arretrare e nemmeno rimanere fermi nell’attesa di tempi migliori. E’ necessario, qui e subito, superare le politiche concertative e di centralizzazione moderata del sindacato.
I recenti esempi di lotta, compresa la vicenda contrattuale dei metalmeccanici indicano che è possibile mobilitarsi, rompere con le centralizzazione burocratiche, ridare voce ai lavoratori, ai disoccupati, ai pensionati, ai giovani al fine di costruire un gran movimento di lotta per tornare ad essere protagonisti nella società.
Il nostro obiettivo primo è quello di cambiare le condizioni dei lavoratori, rinnovare le politiche del sindacato sia nei contenuti sia nei modi di partecipazione, far crescere una nuova generazione di sindacalisti sulla base di un’innovata piattaforma sindacale a partire dai luoghi di lavoro e riconquistare il sindacato.
Siamo dunque alla vigilia di un congresso vero, di uno scontro duro, aspro, che si svolge sulla base di una scelta chiara: da una parte la proposta di continuare con le politiche di questi anni, scelta sostenuta dal documento della maggioranza; dall’altra parte la messa in campo di una nuova piattaforma sindacale sostenuta da “Lavoro e società – cambiare rotta”.
Deve crescere la consapevolezza tra i militanti che la svolta è possibile: è però necessario un impegno forte, diretto di tutti in questa battaglia, perché prevalga la svolta, il rinnovamento delle politiche del sindacato, il riaprirsi di una fase di conflitto sociale.
Abbiamo in questi anni lavorato con intensità e successo nella Cgil per costruire sul versante dell’iniziativa sindacale un fronte ampio, politicamente plurale. Alla base di quest’aggregazione vi è un’innovata piattaforma sindacale, anche per queste ragioni è necessario che questa proposta consegua un importante risultato congressuale al fine di realizzare quella massa critica, quel consenso indispensabile per realizzare la svolta.

Ferruccio Danini

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