Numero 53 - Settembre 2001

Liberazione
bilancio e scadenze

Settembre è arrivato come un treno in questa estate densa di avvenimenti e di fatti incredibili. La lunga estate di Liberazione stata, permettetecelo, faticosa ma ricca di soddisfazioni. I fatti di Genova che hanno (in alcuni casi bisogna dire purtroppo, visto quello che è accaduto) attirato l'attenzione quasi univoca dei media italiani hanno rappresentato per il nostro quotidiano un momento di grave impegno e responsabilità.
Liberazione, con un notevole sforzo finanziario, ha "stanziato" per seguire i fatti accaduti a Genova una piccola e coraggiosa squadra di giornalisti che nella settimana che va dal 15 luglio al 21 luglio sono stati per molti nostri lettori i punti di riferimento su quanto accadeva. Non è stato un lavoro facile. La mole delle informazioni che venivano dai vari punti delle manifestazioni, i gravi fatti che accadevano - che, inutile negarlo, ci colpivano emotivamente - non permettevano a chi era sul campo di lavorare con distacco giornalistico. La seconda parte della redazione, quella rimasta a Roma, ha cercato di coordinare il lavoro che arrivava dall'esterno e di integrarlo al fine di produrre un giornale equilibrato ed informato. Ci siamo riusciti? Io credo, modestamente, di sì.. I primi dati sulle vendite di quei giorni ci danno ragione. Liberazione ha nella seconda parte del mese di luglio fatto un salto in avanti raggiungendo nei giorni cardine vendite che sfiorano le 30 mila copie.
Il dopo Genova ha rappresentato una ulteriore sfida. Le vicissitudini giudiziarie e politiche dei fatti accaduti, le conseguenze, i tentativi di criminalizzare il movimento, ci hanno "costretto" a un impegno ulteriore di analisi delle notizie. A volte controcorrente, altre volte trovando sintonie con alcuni organi di informazione (vedi L'Unità e il Manifesto) abbiamo cercato di raccontare ai nostri lettori quanto accadeva nel Palazzo, nelle aule giudiziarie, nelle stanze del potere.
Dopo Genova nulla sarà come prima ci ha detto il segretario del Prc in un forum che abbiamo tenuto qui in redazione. E noi nel nostro piccolo lo avevamo forse già capito. Non credo che sia un caso che nei mesi - che in gergo giornalistico definiamo "morti", come quelli estivi dove le vendite dei giornali tendono a diminuire - il nostro quotidiano ha tenuto, anzi ha decisamente allargato lo spettro dei suoi lettori. Un segnale importante che ci viene anche dalle decine di lettere e messaggi di e-mail che in arrivo giornalmente in redazione, dalle quali si capisce come persone che fino a ieri non ci conoscevano e non ci leggevano, hanno incominciato a farlo e ad apprezzarci. Persone che magari non sono iscritte a Rifondazione, ma che hanno incominciato ad interessarsi a quanto stiamo facendo.
Ora la Festa nazionale di Roma dal 6 al 30 settembre. Un appuntamento importante, come tutte le feste di Liberazione che si sono svolte durante l'estate. Lo abbiamo già detto, ma è bene ricordarlo: sono proprio le feste l'occasione più importante per il giornale di rendersi visibile alle decine di visitatori, magari occasionali. Anche per la Festa nazionale ci attrezziamo: cercheremo di raccontarvela, riportandovi dibattiti programmati, gli incontri, ma anche parlandovi della musica e del teatro che saranno presentati.
E a proposito di musica, possiamo anche qui dirci felici e soddisfatti per il successo ottenuto dal secondo disco di "Suoni di Liberazione", "C'è poco da ridere", il nuovo cd di Paolo Pietrangeli. Una composizione musicale pregiata e apprezzata che ha incontrato il favore dei nostri lettori. E' ancora presto per dare i numeri, ma sappiamo che le prime proiezioni di vendita ci dicono che è una operazione riuscita.
I fatti apocalittici accaduti in America, le scadenze preannunciate, il congresso dei Ds, la lotta dei metalmeccanici, degli insegnanti, il dibattito precongressuale di Rifondazione comunista.
Liberazione proverà a raccontarvi tutto con dovizia, le analisi, i fatti e i commenti ai fatti. Ma saranno sempre i lettori a darci la misura e la soddisfazione di "esserci riusciti".

Simonetta Cossu

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