Numero 51/52 - Giugno Luglio 2001

Nei prossimi tre mesi 3 importanti iniziative

Il Partito è impegnato, nei prossimi tre mesi, ad uno sforzo organizzativo rilevante per rispondere adeguatamente a tre avvenimenti politici che vogliamo di massa. E cioè:

1) le Feste di Liberazione, che si svilupperanno nel corso dei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre;

2) la manifestazione di Genova del 21 luglio contro i G8;

3) la manifestazione nazionale con corteo a Roma alla fine di settembre.

Tutti impegni che devono vedere all’opera l’insieme del Partito e devono necessariamente coinvolgere tutti gli iscritti.
Siamo al cosiddetto “giro di boa”. E cioè a sei mesi dall’inizio del 2001, anche se il tesseramento per quest’anno è iniziato a novembre del 2000, e sono passati quindi otto mesi.
Con questo periodo alla spalle, otto mesi, siamo al 61% degli iscritti che avevamo a chiusura del 2000 (55.237 adesioni, mentre a fine 2000 erano 90.424), eppure l’impegno preso nella riunione di Livorno (20 gennaio) a cui hanno partecipato gran parte dei responsabili organizzativi delle Federazioni e dei Regionali era quello di raggiungere l’80% nel corso della campagna elettorale delle politiche del 13 maggio.
Sono 2.794 i nuovi iscritti (ma ben 44 Federazioni non comunicano nessun dato), il che ci segnala che laddove si fa iniziativa politica (e la campagna elettorale è stata il punto più alto della nostra proiezione esterna), vi sono nuove adesioni.
Così come ci sono state richieste di nuove adesioni (oltre 1.800) prevenute via internet e che abbiamo girato alle Federazioni.
Sopra la media nazionale sono regioni (quasi tutte al centro-nord) con alcune Federazioni (quattro per l’esattezza, collocate sia al nord che al centro che al sud) che superano il 100% del tesseramento.
Questi ultimi dati dimostrano che “invece si può”. Come lo dimostrano molte decine di circoli che hanno raggiunto e superato il 100% del tesseramento.
Abbiamo ottenuto alle elezioni politiche ben 1.867.712 voti (alla Camera), con 89.979 iscritti nelle Federazioni in Italia, pari a un iscritto ogni 20,75 elettori.
Non è possibile nessun confronto con le elezioni precedenti (né quelle regionali, né quelle europee, né tanto meno quelle politiche del 1996), il che però ci dice che vi è uno spazio organizzativo, di nuove adesioni al Prc molto ampio.
Il dato è anche qui, però, non omogeneo.
Andiamo infatti da 45,1 elettori per ogni iscritto del Trentino Alto Adige, agli 11,8 del Molise, della Calabria e della Sardegna.
Questi dati mettono in evidenza considerazioni che andrebbero fatte in riunioni specifiche, sia rispetto all’influenza che ha il Prc nelle elezioni politiche sia alla nostra capacità o meno di essere presenti sul territorio.
Quello che vogliamo qui segnalare è però la necessità, da una parte, di recuperare i forti ritardi che abbiamo (soprattutto nel Mezzogiorno) nel ritesserare chi era già iscritto nell’anno passato, dall’altra il potenziale che esiste attorno a noi (lo dimostrano i dati sulle nuove iscrizioni) e, ancora, sulla necessità di aprirsi di più all’esterno, per influenzare di più, con la nostra politica, ampi strati di popolazione che non è andata a votare o si è orientata a destra, pur avendo interessi, bisogni, aspirazioni e valori diametralmente opposti a quelli delle destre che si apprestano a governare il Paese.

Enzo Jorfida

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