Numero 49/50 - Aprile Maggio 2001

Al via le feste di Liberazione

Un ragionamento possibile sulle Feste non può che partire dalla loro diversità che è insieme il frutto delle modalità di preparazione, costruzione, svolgimento e delle condizioni di base anche queste assai diversificate. Ci sono, infatti, zone, Federazioni, qualche volta persino piccoli circoli che hanno tutte le attrezzature necessarie e (sono purtroppo la stragrande maggioranza) altre zone, altre Federazioni, altri circoli dove tutti gli anni si deve cercare o affittare l’occorrente. Un lavoro nazionale sulle Feste che va interamente pensato e poi concretizzato dovrebbe, per essere utile, garantire la permanenza delle differenze, di quelle necessarie ed utili ed arricchenti e che riguardano le proposte culturali e d’intrattenimento, gli spazi da concedere all’associazionismo, nei temi politici che località per località è più giusto far vivere nelle nostre Feste, nei nostri dibattiti. Cercando nel contempo di operare, nelle condizioni che ci sono date, per aiutare un processo di cooperazione solidale nell’uso delle strutture, prima di tutto. Ma non solo. Ci sono gli spettacoli, per esempio, che potrebbero essere contattati nazionalmente così da creare un vero e proprio circuito delle Feste.
Pensiamo inoltre ad un logo che caratterizzi tutto il materiale di propaganda delle Feste di Liberazione 2001 ed un manifesto tipo. Pensiamo soprattutto ai temi politici che dovranno caratterizzare le Feste di quest’anno: una riflessione sulla sinistra dopo il voto, i 10 anni di vita del Partito ed il tema su cui dovrebbero articolarsi iniziative politiche e culturali alla Festa Nazionale (Roma, Castel Sant’Angelo, 6-30 settembre): l’Italia Mediterranea, il Mediterraneo per una cultura della pace e delle relazioni sociali.

indietro