Numero 49/50 - Aprile Maggio 2001

Ci Siamo

Il risultato ottenuto è molto positivo, importante per noi, per la sinistra alternativa, ma anche per le sinistre che oggi sono divise da diverse opzioni strategiche. Dice che è possibile, oltre che necessario, far esistere una sinistra anticapitalistica anche all’interno delle istituzioni. 
Un sentito ringraziamento alle compagne ed ai compagni per l’impegno così generosamente e volontariamente profuso. 
Nei confronti del Partito, dopo il voto, è stata attuata un’ulteriore aggressione alimentata da un ceto politico ed intellettuale che si sente minacciato nella propria esistenza dalla nostra proposta.
Vorrebbero, costoro, trasformare la politica in “tifo”, in un’adesione ad una bandiera priva di motivazione sociale ed ideale.
Noi alla politica continueremo ad attenerci, unendo radicalità e realismo come nella migliore tradizione comunista.
Mettiamo subito in campo le nostre ragioni, il perché del nostro impegno, della nostra iniziativa.
La lotta contro la globalizzazione è possibile e reale: prossimo appuntamento il G8 a Genova, organizzando la nostra partecipazione alle manifestazioni, in particolare a quella del 21 luglio.
Una campagna d’iniziativa politica nel Paese sorregga le nostre prime proposte in Parlamento: aumento delle pensioni minime, riallineamento del tasso d’inflazione a quello reale, questione salariale.
Solidarietà e lotta a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati per i rinnovi dei contratti nazionali di lavoro, per la difesa del posto di lavoro. L’articolazione della linea politica è essenziale, quindi il livello locale è strategico.
Necessaria è la ricostruzione di una sinistra plurale: determinante il ruolo e l’essere del Partito, nel saper condurre una sfida sulle strategie e su un progetto di governo per la nostra società e per l’Europa, all’interno delle sinistre.
Investiamo il nostro 5% per dar vita ad una costituente della sinistra alternativa, nel cuore dei conflitti sociali aperti, nei movimenti presenti; a tutti i livelli, da quello nazionale a quello territoriale: è questa la condizione decisiva per affermarla.
Siamo l’unica forza politica fuori dalle due coalizioni ad avere superato il quorum. Abbiamo ottenuto un significativo (oltre 500mila voti in più) aumento in termini assoluti dei nostri voti. Un potenziale che rende possibile, il rafforzamento del Partito, recuperando rapidamente i limiti che si registrano nel tesseramento 2001, allargando la nostra presenza organizzata con nuovi circoli nel territorio e nei luoghi di lavoro, garantendo in tutti i comuni la nostra presenza istituzionale (Consigli comunali).
Ha preso avvio la “stagione” delle Feste di Liberazione: un appuntamento importantissimo per il rapporto tra Partito e società. 
Il V Congresso: si apre in autunno per concludersi nella primavera 2001. Una grande assise di discussione teorica, politica, di riforma del Partito, che deve coinvolgere l’intero Partito al quale chiamiamo anche forze esterne che siano interessate al nostro progetto.
Abbiamo dovuto condurre una battaglia elettorale estremamente difficile: ce l’abbiamo fatta.
Perché? Abbiamo saputo fornire un’altra idea della politica, per i suoi contenuti ed il suo rapporto con la società.
Esistiamo, continueremo ad esistere, superando via via le difficoltà che incontreremo perché siamo portatori di un obiettivo ed ideale giusto: un altro mondo è possibile.

Aurelio Crippa

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