Liberazione e la prossima campagna elettorale
Pochi ma testardi. Potrei riassumere così il lavoro che la redazione di Liberazione cerca di fare ogni giorno per portare il nostro giornale nelle edicole. Un impegno che si preannuncia ancora più difficile nella tornata elettorale. La posizione politica assunta da Rifondazione carica di responsabilità chi lavora in questo quotidiano: che sono coscienti, molte volte, di trovarsi a dover esprimere opinioni controcorrente rispetto alla stragrande maggioranza del sistema di informazione.
Per fare questo, Liberazione deve poter contare su una sua "rete di informazione" che in parte può essere rappresentata dal partito. Avere dei "terminali" dislocati su tutto il territorio, significa poter accedere ad una miriade di notizie, fatti, prese di posizione che molte volte vengono ignorate o "nascoste" all'opinione pubblica.
Come utilizzare questa rete in una campagna elettorale?
Liberazione è ogni giorno inondata da comunicati stampa e dichiarazioni. Decine e decine di fogli di carta che si accumulano sui tavoli dei redattori e che alcune volte terminano la loro corsa proprio lì. Perchè questo? La principale ragione, banale ma molto reale, è l'impossibilità per un giornale a 24 pagine - che ha la pretesa di essere un quotidiano nazionale - di poter dare conto di tutto quello che accade. Ebbene, aiutateci a fare in modo che questo non succeda.
A volte raccontare una storia che si inserisce in un contesto nazionale può, giornalisticamente e politicamente, servire molto di più che 10 comunicati stampa e dichiarazioni i quali in un contesto a sé, non dicono nulla a chi non è "addetto ai lavori".
Serve, da parte di tutti quelli che operano nel partito, la consapevolezza che il nostro giornale vuole essere un mezzo di comunicazione per tutti: rivolto ai compagni impegnati nelle iniziative, ma anche rivolto all'esterno, a chi non conosce o non comprende a fondo le nostre idee e le nostre ragioni.
Liberazione deve essere uno degli strumenti su cui possono contare tutti coloro che sono impegnati in questa campagna elettorale. Il quotidiano deve saper fornire gli argomenti per dare risposte e spiegazioni a chi fa obiezioni alle posizioni del partito, a chi semplicemente gli contrappone gli slogan del "pensiero unico" liberista. E lo deve fare, non semplicemente ripetendo le parole d'ordine, ma cercando di far capire, di spiegare: raccontando alcune realtà del paese, raccogliendo anche quelle voci che non sono interne al nostro partito, ma che sono espressione della società democratica.
Liberazione come strumento "interno" quindi, ma soprattuto mezzo per far circolare "fuori" le nostre idee. Per questo è di vitale importanza che Liberazione sia fatta conoscere, venga diffusa. E' impossibile prevedere che nei luoghi istituzionali pubblici - penso agli uffici comunali, provinciali, regionali - ci sia una copia di Liberazione? Che nelle fabbriche, dove è possibile, ci sia una bacheca con il giornale? Che ad ogni iniziativa e manifestazione, il quotidiano sia presente, indipendentemente dal fatto che quell'evento sia riportato sul giornale?
Negli ultimi mesi abbiamo sperimentato alcune iniziative che hanno portato buoni frutti. Raccontare una storia o un fatto che colpisce una zona o una azienda: contemporaneamente il circolo o la federazione di zona si impegna in una diffusione straordinaria il giorno della pubblicazione. In prospettiva della campagna elettorale questo tipo di coordinamento può dare risultati positivi: di immediata divulgazione delle nostre idee; in prospettiva, di far conoscere il quotidiano là dove era sconosciuto.
Liberazione può crescere, ne ha le potenzialità. Ma perché questo accada, occorre la collaborazioni di tutti.
Simonetta Cossu
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