Partito di massa
Partito di massa - Marzo 2001

Una comunicazione alternativa per le prossime elezioni

Il voto a Rifondazione Comunista andrà conquistato con una campagna elettorale difficile ed impegnativa, iniziata con molto anticipo e con larga disponibilità finanziaria altrui. Questo è il primo punto che nei colloqui dovremo evidenziare. Infatti, centinaia di miliardi, spesi fino ad ora, sarebbero stati più utili nell’organizzare la vita democratica, la partecipazione, lo scambio di idee e la stessa lotta politica, attraverso forme non pubblicitarie e passivizzanti. Rifondazione Comunista utilizzerà larga parte delle sue esigue risorse, invece, per entrare in contatto con i cittadini, discutere, comprendere e farsi capire. Perciò la nostra campagna deve fare virtù, della scarsità di risorse, ed evidenziare questa nostra caratteristica. 

In primo luogo, allora, non possiamo disperdere in mille rivoli il messaggio. Occorre mantenere la più alta omogeneità del messaggio e dello slogan centrale come scelta di comunicazione nel frastuono dei messaggi. “Un altro mondo è possibile. A sinistra.” dovrà essere utilizzato in tutte le nostre iniziative, su tutte le nostre pubblicazioni autoprodotte, in tutti i manifesti delle federazioni e dei circoli, in tutti i volantini. Dobbiamo puntare sulla ripetitività del nostro messaggio per bucare il rumore di fondo che già è molto alto. Accanto a questa scelta, va conservata una nostra specificità: quella di non personalizzare la campagna elettorale con le facce dei nostri canditati sui muri. È un tratto distintivo che non solo va conservato, ma va valorizzato nei colloqui con la gente, è un’ulteriore riprova della nostra diversità nel concepire la politica. Alle federazioni verrà inviata nei prossimi giorni una audiocassetta con una selezione di brani che dovremmo utilizzare come colonna sonora della nostra campagna elettorale. 

In tutte le iniziative esterne, ma anche quando siamo in grado di amplificare una delle iniziative interne ai nostri circoli, dobbiamo far sentire della musica e, quello che vale per la parola d’ordine, vale anche per la scelta dei suoni. Dovremmo saper far distinguere, il più possibile, le nostre iniziative dalle altre. Organizziamo 100 comizi in tutta Italia con caratteristiche analoghe, con la stessa parola d’ordine della campagna elettorale, con la stessa musica, gli stessi colori delle nostre bandiere: utilizziamo per la coreografia, cioè, la nostra bandiera - facciamo attenzione di non usare quella con il vecchio simbolo -, riempiamo il palco con la nostra scritta: “Un altro mondo è possibile. A sinistra.”, usiamo i nostri tre manifesti per completare l’opera. Tutti i materiali sono stati inviati ai regionali, ma è possibile “scaricarli” da Internet, in uno spazio apposito per la campagna elettorale. Su Internet, inoltre, i compagni potranno trovare i materiali per fare la campagna militante sulla rete. Cartoline elettroniche, banner, la musica in MP3, e-mail da spedire, gli spot elettorali, le istruzioni per votare, le indicazioni per i rappresentanti di lista, tutto può essere utilizzato anche per far fare la campagna ai più giovani in maniera divertente e innovativa. 

Particolare cura andrà messa nella spiegazione di come si vota. La legge elettorale semi-maggioritaria, la nostra scelta della non-belligeranza, la possibile presenza di candidati civetta, offrono terreni di dialogo in più per la nostra campagna. I nostri militanti devono essere a conoscenza di tutto ciò. Esiste materiale esplicativo inviato ai regionali che può essere utilizzato, come pure è possibile utilizzare quello in Internet. Nel caso che nel vostro collegio si presentasse un candidato civetta, occorre organizzare una campagna per informare i cittadini e costruire una forte risposta democratica. Fare materiali con la scritta “indovina chi fa la civetta…” oppure “tra questi c’è un candidato civetta” può essere un buon modo, ma altri mille possono essere utilizzati. 

Fondamentale per la campagna elettorale sarà l’utilizzo del giornale. La diffusione militante è un’arma in più e distribuire copie in omaggio, come materiale di propaganda, può alla fine “costare” di meno d’altri materiali autoprodotti ed essere più efficace. 
Non facciamo mancare il nostro quotidiano (anche se l’iniziativa è di pomeriggio o di sera) alle nostre iniziative e nessuna copia va riportata indietro: regaliamola, distribuiamola ai bar, ai luoghi di ritrovo, ecc... 

Il banchetto, allora, dovrà essere organizzato con: copie del volantone, copie di volantini locali e quello con le istruzioni per il voto, copie del nostro giornale. Tutto questo con almeno una bandiera che richiami insieme a un megafono per parlare e i manifesti, casomai montati su pannelli di cartone o di compensato leggero, per costruire il quadro. 

Sul palco del comizio dovrà essere riconoscibile, sia il simbolo (anche attraverso le bandiere al vento e almeno una aperta e fissata), sia la parola d’ordine della campagna “Un altro mondo è possibile. A sinistra.”. Si diffonda il prima possibile la musica (per creare il clima) e nell’attesa del comizio si distribuiscano i volantini e il volantone nella piazza e nelle vie adiacenti. L’amplificazione dovrà essere sufficiente per farsi ascoltare (è possibile controllare la sua efficacia con la musica andando ai quattro angoli della piazza.). Sotto il palco potranno essere appesi i nostri manifesti alternandoli tra loro. 

Un buon comizio dovrà prevedere, prima dell’oratore principale alcuni interventi, possibilmente di persone che raccontino la loro esperienza di disoccupati, lavoro precario, flessibilizzazione, lotta di un comitato su un tema specifico (elettrosmog, casa, ambiente, ecc…) Dopo il comizio, i nostri militanti dovranno continuare la discussione con le persone che hanno ascoltato chiedendo di trasformare i ragionamenti fatti in scelte di voto. 

Alcuni piccoli accorgimenti possono produrre risultati importantissimi. Mettere una cura meticolosa nelle nostre cose ci può aiutare infinitamente nella dura campagna elettorale. 

Sergio Bellucci

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