Partito di massa
Partito di massa - Febbraio 2001

Tesseramento 2000 e 2001
Bilancio e prospettive 

Milziade Caprili

Abbiamo superato i 90.000 iscritti raggiungendo così il 94% del 1999. Un risultato non positivo. Un risultato che segnala in ogni modo la difficoltà a cavarsela con giudizi generali, non differenziati. Nessuno può ignorare – e tanto meno noi che di questo abbiamo discusso più di una volta – le difficoltà, per buona parte inedite, incontrate e che, statene certi, incontreremo ancora nel corso dell’opera di costruzione di un nuovo partito comunista di massa. Così come non abbiamo mancato di segnalare con grande forza sia le disattenzioni, che i veri e propri errori ed anche, con linguaggio persino impietoso, quelle che abbiamo definito, le imperdonabili forme di sciatteria nel nostro lavoro organizzativo.

Tutto ciò premesso, non possiamo tuttavia non richiamare all’attenzione dei compagni e delle compagne alcune cose persino ovvie: quella più ovvia e che balza agli occhi per prima consiste nel fatto che prendendo le grandi aree geografiche, per esempio, i risultati anche al loro interno differiscono: nel nord al 99% della Lombardia si contrappone l’89 del Piemonte; nel centro al 97% delle Marche fa da contrappunto l89% dell’Umbria; al sud la Campania raggiunge il 101% mentre la Basilicata si ferma al 73%. Un’altra cosa che si capisce anche solo da una rapida occhiata è l’alto numero delle nuove iscritte e dei nuovi iscritti: solo a Napoli più di 600. Tutto questo segnala ancora di più, con maggiore forza che lo sviluppo del Partito dipende da molti fattori tra cui spicca il nostra lavoro, la capacità di rivolgere la nostra iniziativa all’esterno impedendoci lunghe e spesso defatiganti discussioni interne, la cura con la quale si seguono le questioni puramente organizzative, l’attitudine all’accoglienza ed al mantenimento di rapporti politicamente vitali nei confronti di tutte/tutti quelle/quelli che si avvicinano a noi. Prendiamo le elezioni. Si tratta in buona sostanza del momento di maggior visibilità esterna del Partito. Sono molto lontano dallo stabilire una sorta di automatismo tra il “simpatizzare” con il nostro Partito, firmare per la presentazione della nostra lista, partecipare ai nostri dibattiti ed alle nostre iniziative e l’atto dell’iscrizione. Tuttavia vorremmo che ci provassimo: che provassimo a proporre l’adesione al Partito, che provassimo ad organizzare in tutte le nostre manifestazioni (anche alle Feste di Liberazione, perché no?) gli spazi e gli strumenti per raccogliere nuovi compagni e nuove compagne.

Ci sono poi le migliaia e migliaia di iscritti ed iscritte degli anni passati e che non aderiscono più al nostro Partito e molte/molti non per via di scissioni ma per via anche di limiti e difetti nostri nel farli pienamente partecipare alla vita del Partito. Ci sono tanti/tantissimi comuni dove prendiamo voti e dove non siamo rappresentati da alcuna nostra sede organizzata. Ci sono le migliaia e migliaia di ragazze e di ragazzi che partecipano alle nostre Feste ed alle nostre Manifestazioni e che non ritroviamo nel lavoro del Partito perché molte volte non riusciamo noi ad interessarli al lavoro delle nostre organizzazioni. Voglio dire in sintesi che il risultato del tesseramento 2000 è lì e non ci siamo risparmiati critiche. Come ci siamo detti quanto sia ancora insufficiente la nostra capacità di innovazione. Forse ci dobbiamo dire con maggior franchezza che proprio le differenze così marcate nei risultati, proprio questo dimostra che esistono le condizioni per il nostro sviluppo e che lavorando con continuità ed impegno è possibile una concreta e significativa espansione della forza organizzata del nostro Partito. 

 

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