Elezioni 2001: una occasione per far crescere e
consolidare il partito
L’esito della prossima tornata elettorale è destinato a condizionare profondamente l’evoluzione della situazione politica. L’eccezionalità dell’evento non è solo dovuta alla concomitanza fra elezioni politiche e significativi appuntamenti amministrativi (come Milano, Torino, Roma e Napoli, per non parlare delle elezioni regionali in Sicilia), ma anche al momento particolare in cui esso viene a collocarsi. La riunificazione delle forze della destra, in presenza di una crisi del centro-sinistra, crea le condizioni per una vittoria delle forze moderate e conservatrici.
E’ evidente che, se ciò avvenisse, non solo si rafforzerebbe l’orientamento liberista, peraltro sostanzialmente condiviso in questi anni dal centro-sinistra, ma entrerebbe profondamente in crisi il progetto dell’Ulivo. In questo scenario, il ruolo di Rifondazione comunista non è affatto marginale. Non lo è dal punto di vista elettorale, poiché anche dalle nostre scelte dipenderà l’esito della competizione fra centro-destra e centro sinistra, ma, più in generale, il nostro ruolo diviene essenziale in relazione alla crisi della sinistra moderata. Un risultato positivo di Rifondazione comunista favorirebbe non solo il consolidamento del nostro partito, ma anche lo sviluppo di una crisi positiva della sinistra moderata, passaggio ineludibile per l’affermazione di una sinistra plurale nel nostro Paese. Su di noi pesa, quindi, una grande responsabilità. Per reggere questa sfida occorrono scelte coerenti e un partito attrezzato. Ciò significa, in primo luogo, valutare la praticabilità delle alleanze in relazione con le convergenze programmatiche. Per questo, nelle prossime elezioni politiche Rifondazione non stipulerà accordi con l’Ulivo: le distanze che già abbiamo potuto misurare fra le rispettive proposte programmatiche sono tali che ogni intesa risulterebbe incomprensibile.
Per quanto riguarda le elezioni amministrative, data la diversità dei contesti locali, l’assunzione di un modello rigido che anteponga la scelta di schieramento alla verifica di merito sui contenuti sarebbe sbagliata. Questa impostazione è motivata, in primo luogo, dalla esigenza di mantenere un rapporto con quelle fasce popolari che aspirano ad una svolta profonda negli orientamenti politici e amministrativi ma che, altrettanto nettamente, rifiutano approcci tattici o pregiudiziali. Per questo la scelta della “non belligeranza”, per quanto riguarda i collegi uninominali della Camera, non risponde solo all’esigenza di contrastare la destra o di evitare strumentali polemiche nel corso della campagna elettorale da parte dell’Ulivo, ma, soprattutto, di tener conto di sensibilità e orientamenti diffusi a livello di massa.
E’ del tutto evidente che, data la delicatezza della competizione verso cui ci stiamo avviando, al nostro partito è richiesto uno sforzo particolare. Il risultato elettorale che otterremo dipenderà, infatti, non solo dalla correttezza delle scelte di collocazione o dall’efficacia dei programmi, ma anche dalla capacità concreta di coinvolgere milioni di cittadini. Nulla va, però, lasciato al caso. Vi è, in primo luogo, l’esigenza di qualificare le nostre rappresentanze istituzionali con candidature che parlino a quel popolo di sinistra che vogliamo rappresentare. Ciò non riguarda solo i candidati per le elezioni del proporzionale alla Camera, ma anche quelli del Senato e quelli delle elezioni amministrative, dove sappiamo bene che la qualità del personale politico e la sua rappresentatività sono decisive. Così, un grande sforzo dovrà essere fatto per predisporre e divulgare i contenuti delle nostre proposte. Il programma elettorale per le politiche è in fase di approntamento ma, a livello locale, occorre produrre un’analogo sforzo per le elezioni amministrative per mettere in evidenza gli elementi di discontinuità che connotano le nostre proposte. E occorre una forte visibilità nell’iniziativa politica e sociale.
In questi mesi vi è stato un disgelo a livello sociale. Segnali importanti si sono avuti nel mondo della scuola, in grandi imprese industriali, nel settore dei servizi, senza contare le mobilitazioni sui temi della pace e contro la globalizzazione. La capacità di essere in campo è oggi un’esigenza vitale per il nostro partito anche in relazione alla prossima campagna elettorale. A livello locale, questa ricerca di visibilità implica la capacità di far vivere il confronto politico e programmatico con le forze del centro sinistra in un rapporto diretto con i cittadini. In questo senso, la realizzazione di conferenze programmatiche locali acquista un rilievo particolare.
Non possiamo, inoltre, sottovalutare la questione delicatissima della comunicazione. Sempre più la ricerca di un rapporto con gli elettori si gioca attraverso l’attivazione di una pluralità di mezzi. Rifondazione comunista non ha grandi risorse finanziarie ma può, attraverso i suoi iscritti e simpatizzanti, recuperare una modalità di relazione con i cittadini basata su un contatto diretto.
Infine, non possiamo dimenticare l’esigenza di un impegno organizzativo puntuale in cui l’individuazione dei rappresentati di lista, il rispetto delle scadenze burocratiche, l’organizzazione della raccolta delle sottoscrizioni alle liste avvenga con scrupolo. Non siamo vocati all’istituzionalismo e sappiamo bene che le elezioni costituiscono solo uno dei tanti terreni di intervento del nostro partito, ma sappiamo che anche attraverso la competizione elettorale un partito può crescere e consolidarsi.
Gianluigi Pegolo
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