Partito di massa
Partito di massa - Dicembre 2000

Il partito nei luoghi di lavoro

L'esperienza della Sevel

I grandi processi di ristrutturazione e riorganizzazione del lavoro, hanno evidenziato in questi ultimi anni, tutti i limiti e le debolezze delle organizzazioni sindacali (confederali e non), ormai incapaci di mettere in campo risposte adeguate ai nuovi e sempre più pressanti bisogni di tutela dei lavoratori. A ciò fa' inevitabilmente seguito un diffuso senso di smarrimento e di sfiducia da parte dei lavoratori stessi, nei confronti del sindacato come strumento di lotta per la conquista e la difesa dei propri diritti nei luoghi di lavoro, e più in generale della politica e quindi dei partiti, per quanto riguarda invece le questioni di carattere generale.

Assistiamo giornalmente a cambiamenti organizzativi e dei processi produttivi, che vanno sempre nella direzione di peggiorare le condizioni di lavoro cui però non risponde mai un'adeguata crescita salariale. Infine, l'adozione dei nuovi strumenti di flessibilità nelle assunzioni con l'uso dei contratti a termine, di formazione lavoro ed interinali, ed i processi di terziarizzazione ed esternalizzazione che ormai le aziende, pubbliche e private, usano come metodo per aumentare la produttività abbattendo i costi, hanno abbassato ulteriormente la soglia della conflittualità da parte dei sindacati e dei lavoratori sempre più divisi tra loro, che non sanno più protestare neanche quando vengono messi in discussione i più elementari diritti, come ad esempio il salario, la sicurezza o la tutela sindacale.
Dinanzi a tutto ciò si rende allora necessario che i comunisti facciano la loro parte.
Che s’impegnino cioè a stimolare le organizzazioni sindacali ed i lavoratori ad una reazione organizzata che in qualche modo argini quest’inesorabile avanzamento dell'arroganza padronale cui fa inevitabilmente eco l'arretramento dell'iniziativa sindacale e politica.
Per questo anche alla Sevel, azienda del gruppo Fiat (5200 dipendenti ) che produce il veicolo commerciale Ducato, com’è ormai accaduto in molte altre fabbriche grandi e piccole in tutta Italia, stiamo facendo nascere il circolo di partito al quale già molti hanno aderito.
E' un errore pensare che l'adesione al circolo di fabbrica da parte di compagni già iscritti al PRC indebolisca i circoli territoriali anzi è vero il contrario.
Questo perché, prima di tutto l'attività del circolo di fabbrica si svolge prioritariamente nelle ore di lavoro e consiste nell'affissione di comunicati alle bacheche o di volantinaggio ai cancelli ed in un'azione d’informazione e proselitismo tra i colleghi di lavoro, ma poi perché i compagni che aderiscono ai circoli aziendali e più in generale dei luoghi di lavoro, possono, nelle ore di non lavoro, continuare a dare il loro contributo politico al circolo territoriale, portando lì, nella propria città o paese le problematiche dei lavoratori che non sono infine diverse da quelle d’altri lavoratori che però da tale militanza possono trarre stimoli e suggerimenti.

Ad oggi hanno preso la tessera 2001 compagni già iscritti in passato a circoli territoriali, o mai iscritti al PRC, così come si sono iscritti militanti sindacali della CGIL o anche non iscritti ai sindacati, e presto aderiranno anche compagni appartenenti ad organizzazioni extraconfederali.
Inoltre, trattandosi di un circolo interaziendale situato in un bacino industriale che occupa circa ottomila operai, stanno aderendo anche operai d’altre fabbriche.
Insomma oggi è necessario che i comunisti della zona industriale del Sangro, a partire da quelli che lavorano alla Sevel, si organizzino tra loro per dare un nuovo e più incisivo contributo all'iniziativa politica del nostro partito ed ai sindacati a noi più vicini.

Tutto questo assume maggiore valenza in vista del prossimo congresso della CGIL al quale gli iscritti comunisti dovranno partecipare aderendo al documento congressuale della sinistra sindacale riunitasi in assise a Milano il 10 novembre u.s. cui hanno partecipato i compagni di Alternativa Sindacale e quelli dell'Area Programmatica, che finalmente unitisi hanno costituito un unico schieramento dal nome LavoroSocietà
I circoli nei luoghi di lavoro diventano allora quel minimo comune denominatore grazie al quale i lavoratori comunisti possono condurre lotte comuni in difesa di diritti da difendere o da conquistare, recuperando, all'interno della sinistra sindacale un rapporto ed una relazione che l'appartenenza a sigle diverse aveva interrotto. 

Grave sarebbe l'errore da parte del PRC, di creare un rapporto preferenziale o privilegiato con questa o quella organizzazione sindacale pur di sinistra o di stimolare addirittura l'uscita dei compagni da un'organizzazione sindacale per entrare in un'altra.
Compito del partito deve essere invece quello di porsi come sponda politica di riferimento a tutti coloro che iscritti o no ai sindacati, confederali o di base, siano prima di tutto comunisti. 
Grazie all'analisi dei tagliandi tessera, registrati dalla Federazione di Chieti con il software realizzato dal Dipartimento Nazionale Organizzazione, abbiamo appurato che ben 65 compagni, dipendenti della Sevel, nel 2000 erano già iscritti a circoli territoriali.
Contattati singolarmente alcuni di essi hanno già aderito al circolo di fabbrica, mentre altri pur condividendo il progetto politico hanno preferito restare legati al circolo territoriale. Questo contatto però ha permesso di fare un'esatta mappatura dei compagni presenti nelle varie officine dello stabilimento, nei vari turni, e di conoscere e quantificare la loro presenza nelle varie organizzazioni sindacali di riferimento.
L'obiettivo prioritario deve tuttavia essere quello di reclutare nel circolo aziendale nuovi iscritti grazie ai quali si possa realizzare un vero radicamento del partito tra i lavoratori. 
Le strutture territoriali del partito devono far propria l'idea che la nascita dei circoli nei luoghi di lavoro diventa uno strumento di lotta in più di cui il partito deve dotarsi, per questo devono farsi carico di stimolarne la nascita e la crescita.

Pierfrancesco Bruno - RSU SEVEL

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