SPAZIO SCUOLA
La scuola della Repubblica
per un sapere critico
La scuola della repubblica per un sapere critico: questo il tema del dibattito che si è svolto a Roma il 5 novembre scorso presso lITIS Galilei, a cui hanno partecipato lavoratori/lavoratrici della scuola, studenti, rappresentanti di associazioni, responsabili scuola del partito, la responsabile nazionale della scuola, Loredana Fraleone, e Fausto Bertinotti.
Attraverso questa iniziativa si è voluto sviluppare e approfondire il confronto con il mondo della scuola su temi che appaiono centrali per la difesa della scuola pubblica, ma anche -più in generale- per la difesa di fondamentali principi costituzionali, che sempre più spesso vengono messi in discussione dalla cultura di destra o sono di fatto vanificati da alcune scelte politiche di questo governo.
Nella relazione introduttiva L. Fraleone ha fatto il punto sulle questioni aperte nella scuola ed ha individuato le linee di intervento sulle quali dovrà articolarsi nei prossimi mesi liniziativa politica del PRC:
-opposizione al riordino dei cicli;
-difesa e rilancio degli Organi Collegiali,per contrastare il processo di gerarchizzazione e aziendalizzazione della scuola;
-riconoscimento della funzione sociale e valorizzazione economica della professione docente;
-riaffermazione del diritto allo studio come possibilità per ciascuno di accrescere le proprie capacità di controllare la realtà e non subirla;
-mantenimento del carattere pubblico, di massa e democratico della formazione.
Fraleone ha sottolineato la necessità di coniugare lapprofondimento di questi temi in momenti di discussione collettiva con i soggetti interessati con iniziative politiche e di mobilitazione.
Anche nellincontro del Galilei, in effetti, questi due piani si sono continuamente intrecciati:ad alcuni interventi, come quello di Tina De Amicis, responsabile scuola della Lombardia, o di Daniele Ferrari, responsabile scuola di Reggio Emilia, che hanno riferito sulle azioni di lotta intraprese per contrastare le diverse forme di finanziamento alle scuole private attuate dalle rispettive giunte regionali, si sono alternati interventi di approfondimento teorico, come quello di Roberto Fiorentini, responsabile scuola del Lazio, che ha affrontato -tra gli altri problemi- il cambiamento della scuola in rapporto al processo di globalizzazione capitalistica e alle nuove tecnologie informatiche, e il tentativo in atto di fare dellistruzione uno strumento di diffusione del pensiero unico, come nel caso esemplare del revisionismo storico.
Fausto Bertinotti, dopo aver sottolineato nel suo intervento il valore innovativo delliniziativa, in quanto esempio di una pratica politica che nasce dalla elaborazione collettiva dentro i rapporti di lavoro e dentro la costruzione dei movimenti, ha affrontato il tema della trasformazione in senso regressivo della scuola italiana, trasformazione orientata ad una funzionalizzazione della scuola al mercato del lavoro: la riforma dei cicli -ha sostenuto Bertinotti- prevedendo lingresso della Formazione Professionale come parte integrante nella formazione, si traduce oggettivamente in una spaccatura dellunitarietà del processo formativo, costituendo un arretramento rispetto allidea che la scuola deve formare il cittadino e non il lavoratore, e vanificando così le conquiste della cittadinanza e del sapere critico universale. Bertinotti ha quindi sottolineato la centralità della battaglia sulla scuola come uno degli epicentri della possibilità di costruire un movimento critico in Italia e in Europa, a fronte dellattuale tendenza (che si è evidenziata anche nella stesura della recente Carta europea dei diritti) a mettere in discussione le conquiste delle costituzioni progressive costruite in Europa dopo la vittoria sul Nazifascismo.
Simonetta Brighi
Dip. Nazionale Scuola
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