Partito di massa
N° 42 - Settembre 2000
SPAZIO SCUOLA

Non perdere neanche una "battuta"

Durante lo scorso anno scolastico, il Dipartimento Scuola del nostro Partito ha consolidato la propria rete organizzativa, costituita principalmente dai Responsabili delle Federazioni e dei Regionali. Tale rete deve essere ampliata, fino a coprire tutte le nostre Federazioni e tutti i Regionali. Si tratta di una esigenza che non si limita alla pur necessaria strutturazione dei Dipartimenti di lavoro a tutti i livelli, ma è fortemente sollecitata dalla situazione presente nelle scuole, specialmente con l’attuazione dell’autonomia, che richiede un radicamento ed una nostra presenza ancora piu’ articolata e diffusa.

L’autonomia scolastica infatti pone una serie di problemi e produce contraddizioni, che ci possono consentire di contenerne gli effetti piu’ negativi. Si debbono attivare su questo le strutture territoriali, innanzitutto i circoli, per organizzare anche gli studenti e i genitori sul punto piu’ contraddittorio dell’operazione, che accompagna l’attuazione dell’autonomia scolastica, fortemente caratterizzata dall’assenza di risorse destinate al reale sostegno del diritto allo studio.

Questa "autonomia", incentrata sull’aziendalizzazione, sulla gerarchizzazione, su un’idea di formazione funzionale al modello di sviluppo fondato sul primato dell’impresa, può trovare uno sbarramento ed un correttivo soltanto con una grande offensiva democratica, che a partire dalla valorizzazione del ruolo degli organi collegiali, del fare delle scuole presidi contro il degrado della cultura dell’immagine a scapito di quella della riflessione, del sapere critico, possa restituire densità alla riappropriazione di saperi autonomi dai dettati del marcato.

La nostra capacità di intrecciare l’elaborazione, su un progetto di formazione alternativo, con l’azione quotidiana nelle scuole, per difendere ogni piccolo spazio democratico, ogni contenuto culturale avverso al pensiero unico, è preziosa.

L’anno scolastico dell’autonomia, come l’ha definito il ministro De Mauro, ci deve trovare in una condizione organizzativa, fondata su una capacità di comunicare intensamente e velocemente, di scambiare esperienze, di costruire collettivamente risposte adeguate, di interloquire con quei tanti soggetti presenti nelle scuole e nella società, indisponibili a ridurre la cultura a merce.

Il nostro Dipartimento, perciò, non può che avere una dimensione collettiva nazionale, e fondarsi su una comunicazione circolare costante ed attenta ad un agire il più possibile coordinato e concordato.

Loredana Fraleone

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