Spazio Giovani

Motivi e breve cronaca di una iniziativa inedita

A dicembre in seguito ai diversi casi di malore, quasi sempre in discoteca, dovuti all'assunzione di sostanze sintetiche, i giornali e i media montarono una campagna di puro "terrorismo psicologico" intorno alle "droghe" e alle discoteche, mossi più dal bigottismo, che dalla volontà di indagare un mondo ai più sconosciuto, per poi accantonare nel dimenticatoio la questione. Si trattava di fare notizia sulla pelle di tante e tanti giovani, accusando poi direttamente i loro costumi i loro svaghi, tra questi la discoteca.

Per questo abbiamo deciso di far sentire la nostra voce, da antiproibizionisti, ed entrare in quel luogo che troppo spesso snobbiamo; eppure la discoteca è un luogo frequentato da tantissimi giovani, non solo da figli di papà, ma anche da giovani lavoratori, disoccupati... insomma da buona parte dell'universo giovanile.

Così abbiamo preso contatto con la più importante discoteca della città, il Tenax, che aveva intanto avviato una campagna di sensibilizzazione sulle droghe, ed istallato una unità sanitaria permanente all'interno dei propri locali.
Il coordinatore cittadino del Prc, Roberto Rizzo, ha incontrato per la prima volta il titolare della discoteca, chiedendone l’uso per una festa particolare, riscontrando dall'altra parte un vivo interesse. Ci siamo quindi accordati per un prezzo vantaggioso, che coprisse anche le spese di assistenza tecnica.
Abbiamo trovato un gruppo famoso e dei seri oratori per un dibattito sull'antiproibizionismo, tutto per garantire una buona visibilità e attrattiva per i giovani.

Il gruppo, l'hanno trovato i compagni di Borgo S. Lorenzo, un paese del Mugello (poco lontano da Firenze), che conta, da solo, oltre 250 iscritti e che per la loro festa territoriale riescono spesso meglio della città: "Banda Bardò" il gruppo che aveva già suonato alla loro festa di Liberazione, portando frotte di ragazzi e un guadagno considerevole.

Per il dibattito abbiamo trovato Nichi Vendola, per un contributo generale di qualità politica e sociale (conosciuto e ammirato dai giovani); il dott. Nunzio Santalucia, tossicologo del S.E.R.T e collaboratore del "Forum droghe", col quale i G.C. avevano già fatto alcune iniziative sul proibizionismo, per dare un sostegno di competenza scientifica e per le innumerevoli esperienze dirette; Hanay Raya del collettivo antiproibizionista (L.S.O.A. Bulk) di Milano. E lo stesso titolare del "Tenax", che ci ha chiesto espressamente di partecipare, per avere un confronto rispetto alla connessione fra ecstasy e discoteche.

Infine al gruppo di punta abbiamo agganciato alcuni gruppi studenteschi per far loro portare i loro gruppetti di amici alla festa.

Rimaneva solo di propagandare l'iniziativa, programmata per due giorni, l'ultimo di gennaio ed il primo di febbraio, evitando il rischio "lunedì", giorno difficile per le attività ricreative.

Via via che la voce si è diffusa abbiamo sentito salire l'attenzione per questa iniziativa, inedita per Rifondazione Comunista, soprattutto per l'idea che ne sta alla base, cioè unire politica e vita in un luogo che solitamente le forze della sinistra storica erroneamente ripudiano in quanto "borghese" e lontano dai propri interessi politici. Mentre oggi probabilmente le discoteche sono i più forti centri di aggregazione volontaria giovanile. Questa esperienza, non tesa certamente alla riabilitazione delle discoteche, che restano per noi luoghi dove comunque rimane immutata la condizione di alienazione degli individui, è stato un modo per scrollarsi di dosso una polvere opaca di autoreferenzialità, che spesso regna sovrana anche nelle iniziative dei G.C.

L'iniziativa inoltre è stata utile a mobilitare i compagni, un po' scoraggiati dopo le ultime sconfitte del nostro partito e stanchi rispetto alla partecipazione e al protagonismo politico.

Preparato il materiale propagandistico col programma e con immagini provocatorie, siamo andati nei bar, nelle scuole, nei pub nelle zone della periferia e della provincia, troppo spesso trascurate dal nostro intervento, anche grazie a una serie di compagni non più giovani, che hanno dato un contributo decisivo per la riuscita dell'iniziativa.

L'innovazione della festa e la centralità del dibattito hanno attirato una considerevole attenzione da parte dei media, con interviste in tv e radio, articoli giornalistici, garantendoci una visibilità mai avuta prima, oltre ad un'attivazione "a rete" sul territorio che ha raggiunto livelli discreti (per quanto ancora insufficienti) così da realizzare una notevole presenza in entrambi i giorni in cui si è svolta la festa.

Abbiamo avuto circa 450 ragazzi e ragazze durante il concerto (che costava appena 10.000 lire), e più di un centinaio per il dibattito. Nente male, e tutti i presenti erano raggianti per il clima che si respirava all'interno della festa.

All'interno della festa abbiamo organizzato anche un buffet per vendere vino e pietanze già pronte, una raccolta di firme contro l'Alta velocità e contro lo sgombero del Centro Popolare Autogestito, oltre a due ulteriori discussioni sulla condizione giovanile: una dal titolo "La generazione invisibile", l'altra una vera e propria assemblea sulla nostra campagna nazionale contro la precarietà.

Siamo riusciti in quei due giorni ad unire le sfere della politica e della società, spesso lasciate nella loro devastante scissione, così funzionale al nuovo ordine sociale del dirompente neo-liberismo.

La riuscita di questa festa, a nostro avviso, rappresenta una nuova possibilità per noi tutti, ossia la dimostrazione che possiamo rilanciare sul piano politico e d'aggregazione, che le nostre proposte e battaglie non sono marginali e vetuste, ma che possiamo ancora essere attrattivi per molte persone, non solo giovani.

Coordinatore GC Federazione di Firenze
Leonardo Pieri

 

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