La Toscana dopo Chianciano

Abbiamo condotto una linea di ricerca e di lavoro alla Conferenza di Chianciano che rappresenta un punto avanzato del nostro agire politico. Abbiamo tematizzato il problema della conoscenza degli iscritti e delle iscritte che hanno aderito e aderiscono al partito, ma anche la progettazione di specifiche campagne del tesseramento che si sviluppino attraverso la connessione con il lavoro dell'inchiesta. Una inchiesta efficace e feconda che sappia legarsi ai bisogni e ai territori, che sappia partire dalle condizioni concrete e che non viva di una impostazione sociologica.
Sul primo aspetto dovremmo promuovere, in Toscana, un'analisi più puntuale e accurata dei dati del tesseramento, un'indagine più ragionata sulla perdita degli iscritti, sul turn over, sul tesseramento giovanile a partire da una elaborazione più attenta. Sarebbe utile, a mio avviso, una riflessione e un'indagine reale sulla composizione sociale degli iscritti e delle iscritte in tutti i suoi aspetti, per realizzare, in questo modo, una conoscenza maggiore di tutti coloro che aderiscono al Prc, soprattutto alla luce del Tesseramento '99 che mette in evidenza un indebolimento dell'adesione sia al partito, che ai Giovani comunisti e comuniste.
Per quanto riguarda la richiesta dell'adesione al partito, forme classiche, come le Feste del tesseramento, si sono sviluppate anche quest'anno: alcune negli ultimi due mesi e altre sono ancora in corso. Ogni federazione, a livello di zona o in alcuni circoli, costruisce questi appuntamenti legando il momento della socialità all'iniziativa politica, alla discussione sulla fase. Come per le Feste di "Liberazione" si ritrova, in questi appuntamenti, uno scambio di esperienze e uno "stare insieme" in una comunità che va oltre le relazioni già consolidate fra i militanti iscritti al partito. Una riflessione necessaria attiene al perché in questi momenti, come nelle Feste di "Liberazione", la partecipazione è alta e positive le relazioni che si costruiscono. Perché, insomma, queste feste così come classicamente le abbiamo conosciute e le continuiamo a vivere, hanno un livello di riuscita soddisfacente. Può variare il tipo di musica o il tipo di pranzo offerto, ma il legame che realizzano fra le persone che le frequentano è reale. Ce lo siamo detti più volte e lo abbiamo scritto in molte forme: è la risposta ad un bisogno di socialità e di società, che dovremmo far sì che diventi un terreno di iniziativa politica più presente nel nostro agire quotidiano.
Le Feste del tesseramento in Toscana, come dimostrano le cifre sono un dato costante: si va dalle 14 feste del tesseramento nella federazione di Firenze alle 5 di Livorno, dalle 6 di Pisa alle 3 di Viareggio, solo per fare alcuni esempi.
Un'esperienza significativa è sicuramente quella dei Giovani comunisti della Val Tiberina, nella federazione di Arezzo, che fanno una propria festa del tesseramento nella quale si aprono al territorio coinvolgendo dei gruppi musicali locali e distribuiscono un loro giornalino autoprodotto.
Alla luce di questa costruzione di relazione, sviluppata attraverso una forma classica, la festa del tesseramento appunto, dobbiamo anche saper innovare le nostre pratiche. In questo senso va un'altra esperienza significativa. I Giovani comunisti e la federazione di Firenze hanno organizzato i primi di febbraio una due giorni di festa e di dibattito sui temi della legalizzazione e dell'antiproibizionismo in una discoteca della città: il "Tenax". Non si è trattato di una festa del tesseramento, dunque, ma di una sperimentazione avanzata del "fare società", che ha avvicinato al partito ragazzi e ragazze che altrimenti non avremmo mai incrociato. Ecco il nesso fra bisogni, materialità, problemi specifici, inchiesta e, come detto a Chianciano, realizzazione dell'iniziativa diretta su singole e specifiche questioni che possono essere motore di attrazione e relazione con chi è fuori di noi.
Queste due esperienze così differenti l'una dall'altra, così diverse anche nelle modalità e nelle stesse finalità, sono accomunate, però, dalla ricerca di una praticabilità d'intervento fra le giovani generazioni. Tema, questo, centrale per la rifondazione comunista. Due esempi concreti che riguardano spaccati territoriali e di vita certo differenti (la città e il paese, il centro e la periferia), ma che restano, comunque, legati dalla risposta ai bisogni materiali e da una ricerca di relazione alternativa.

Dario Danti
Responsabile Organizzazione PRC Toscana

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