PROTAGONISTA IL PARTITO

Aurelio Crippa

Non ci sono elementi di discontinuità rispetto alla politica perseguita finora, non c’è un’inversione di tendenza.

Anzi, la politiche del governo hanno subito un’accelerazione neocentrista.

Si continua così a privilegiare in senso assoluto la sfera del governo – la governabilità – rispetto alla società, alle sue esigenze, alle sue domande. A Rifondazione Comunista interessa la società, con le sue contraddizioni reali, i suoi bisogni insoddisfatti.

Da qui le nostre proposte concrete: 200mila lire in più alle pensioni minime, un salario sociale per i disoccupati di lunga durata, la legge sulla rappresentanza sindacale.

La ripresa del dialogo con il Prc passa solo attraverso la soluzione dei problemi sociali: la politica come rapporto e relazioni autoreferenziali fra i partiti non ci interessa.

Dovrebbe essere già chiaro a tutti, ma lo ripetiamo ancora una volta.

I referendum sociali di Pannella e Bonino intendono abrogare norme e principi costituzionali. Altro che garanzia di libertà. Boicottiamoli!

Il Prc, rappresentato dal suo Segretario Fausto Bertinotti, si è costituito in giudizio presso la Consulta sulla base di una memoria nella quale si afferma innanzitutto la propria legittimazione a intervenire per garantire il contraddittorio, atto a sostenere l’inammissibilità dei referendum.

Stesse motivazioni si riscontrano nella memoria presentata da altri esponenti della sinistra.

Nascono i primi Comitati: i comunisti ne sono partecipi, parte protagonista di tutte le iniziative necessarie tese a sensibilizzare ed a rendere chiari nell’opinione pubblica il vero portato dei referendum: l’estremizzazione di una politica liberista.

Siamo impegnati per le prossime elezioni regionali: operiamo per definire programmi e le necessarie alleanze per nuovi governi delle Regioni, capaci di affermarne il ruolo programmatorio ed essere puntuali e concreti nelle risposte ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini.

Consapevoli del crescente disagio e delle domanda diffusa d’identità registriamo positivamente i segnali, seppur ancora minimi, di una voglia di reazione, con la ripresa di mobilitazioni e lotte.

Un ritorno all’impegno politico, frutto di una presa d’atto che la disaffezione alla politica ad al voto non paga, anzi garantisce ancor più potere e privilegi a Lor Signori.

E con esso un rinnovato interesse nei confronti del Partito, concretizzatosi anche con il recupero di molte compagne e molti compagni all’iscrizione e nuove adesioni, in particolare di giovani.

Dati positivi che non oscurano ingiustificati limiti e negatività che vanno rapidamente superati.

Nella battaglia politica, nella campagna del tesseramento 2000, non può mancare l’impegno al rafforzamento del Partito, all’allargamento del suo insediamento organizzato nel territorio, nei luoghi di lavoro e di studio.

Non può mancare l’impegno a far conoscere, diffondere il nostro quotidiano Liberazione.

Il 5 e 6 febbraio a Chianciano il PARTITO INTERROGA SE STESSO, un momento per un’analisi approfondita dell’esperienza vissuta ed attuare modifiche, innovazioni tali da renderlo sempre più adeguato allo scontro di classe aperto nel Paese, ad essere protagonista nella costruzione di un movimento per l’unità ed il cambiamento, per una svolta riformatrice nell’attitudine e nell’azione del governo e della sua maggioranza.

Un appuntamento importante, nell’ambito di un’ampia iniziativa politica : le comuniste ed i comunisti sapranno, come sempre, essere all’altezza del compito loro assegnato.

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