Partito di massa
n° 34 - NOVEMBRE 1999
Una campagna elettorale importante e generalizzata a ridosso dellavvio del tesseramento per il 2000: non è una coincidenza nuova e non sono nuove le preoccupazioni presenti nel partito, ad ogni livello. Essendo naturalmente fuori questione la scelta di una "politica dei 2 tempi" alla quale si oppongono la necessità indilazionabile di rafforzare il partito e il suo carattere di massa del quale il tesseramento è componente essenziale e il peso di una campagna elettorale difficile con riferimenti locali e forte valenza nazionale che viene dopo il risultato deludente delle europee e in presenza di un acceso dibattito nel partito, si pongono alcuni interrogativi molto concreti. Come conciliare unazione di propaganda tutta esterna con il rinnovo delle tessere? Quale dei due impegni privilegiare? Come dividere le forze di ogni circolo, sempre troppo esigue rispetto al lavoro da fare? La risposta oltre che vecchia, ovvia consiste nellintrecciare tesseramento e propaganda, cosa appunto semplice e chiara ma non sempre facile a farsi.
La campagna elettorale è, insieme alle Feste di Liberazione e ai banchetti per la raccolta di firme uno dei momenti di maggiore visibilità del nostro partito e di più ampio incontro con lavoratori e cittadini anche lontani dalla politica; è quindi giusto e necessario chiedere un impegno straordinario anche ai compagni e alle compagne che non svolgono unattività costante, quelli appunto "delle grandi occasioni", che vanno contattati subito non solo per la tessera ma anche per stabilire con il circolo una disponibilità, anche minima, per la campagna elettorale. Disponibilità che il circolo deve rendere operante fornendo schede, informazioni e materialE scritto da distribuire.
Soprattutto nei circoli delle grandi città, dove spesso a territori molto vasti e densamente popolati corrisponde un numero limitato di militanti, è necessario partire subito operando delle precise scelte. Quartieri e luoghi di lavoro nei quali il partito è intervenuto sostenendo o promuovendo lotte, scuole particolarmente mobilitate in opposizione alla riforma, categorie di cittadini e pensionati, disoccupati e precari che sono stati oggetto di iniziative e campagne nazionali o locali, associazioni e comitati con i quali siamo entrati in contatto, debbono essere contattati, proseguendo un rapporto già avviato, per conquistarne il voto ma anche ladesione al partito o almeno la presenza attiva nella ricerca di consensi.
Esiste poi un grande e diffuso popolo di sinistra respinto "a casa" ma spesso anche allastensionismo, dalla delusione e dallo sconforto. Sono iscritti ed elettori dei DS feriti dalle recenti dichiarazioni di Veltroni; sono nostri compagni usciti dal partito con la recente scissione che il Partito dei Comunisti Italiani ha messo davanti ad una realtà deludente e in ogni caso molto diversa dalle promesse e dalle aspettative. Il dialogo con questi compagni deve essere costante e privo di settarismi. Non si tratta di esigere abiure o pentimenti da uomini e donne che, in entrambi i casi, hanno compiuto in buona fede una scelta risultata poi sbagliata e deludente, ma di fare appello alla loro coerenza offrendogli la possibilità di non rinnegare gli ideali di tutta una vita. Solo col voto, intanto, senza perdere la volontà di trasformare gli elettori in iscritti.
Bianca Bracci Torsi