PARTITO DI MASSA
numero 31 - agosto 1999

16 ottobre - Manifestazione nazionale

Tutti a Roma

Aurelio Crippa

7.423.000 poveri (il 13% della popolazione): una realtà che si cerca maldestramente di negare.
 E’ la conseguenza delle politiche economiche e sociali adottate dai governi, spacciate come innovative, dell’aver ridotto lo spazio della politica dilatando quello della tecnica, come necessità “oggettiva”.
 Alla base di queste scelte la nozione di economia e sviluppo del F.M.I., della Banca Mondiale e delle grandi istituzioni finanziarie: gli interessi sociali sono casi dipendenti dal “comodo” economico.
 Per far funzionare ciò, per realizzare sacrifici altrimenti impossibili da imporre, ecco la concertazione.
 La nostra ipotesi di un’alternativa deve misurarsi con questo quadro e con queste tendenze reali: occorre un progetto per un nuovo corso della politica.
 Non è più sufficiente una politica basata sulla semplice difesa o resistenza nei confronti dei nuovi fenomeni sociali ed istituzionali, di una democrazia sempre più malata.
 Non si sono esauriti i presupposti del conflitto di classe, le basi sociali, politiche ed ideali, per una linea di lotta e di trasformazione.
 Si tratta di riproporre un’idea di società, di socialismo, che sorge, nel mondo contemporaneo, non come astratta petizione ideologica dei comunisti, ma dalla oggettività e concretezza di grandi contraddizioni, per molti aspetti inedite, che il mondo di produzione capitalistico si rivela incapace a risolvere e che, nel loro sviluppo spontaneo, tendono anzi ad aggravarsi.
 Non vi è in ciò alcuna visione catastrofica dello sviluppo capitalistico, che appare lungi dall’aver esaurito le proprie potenzialità, ma l’oggettiva registrazione che è fallita l’idea, la convinzione, che bastasse garantire la necessaria libertà al mercato ed alla ristrutturazione capitalista per avere lavoro, occupazione, crescita economica, garanzie democratiche.
 Su questo si cimenta la riflessione critica, di dibattito e ricerca, che si sviluppa nel Partito.
 Non può, né deve, essere separata dalla necessità di delineare anche risposte politiche immediate, sostenute da un ampio ed unitario movimento di massa.
 Il 16 ottobre, dunque, tutti a Roma: chiediamo il massimo impegno, nulla deve essere lasciato al caso, la partecipazione deve essere organizzata.
 Autofinanziamola, attraverso la sottoscrizione: rivolgiamoci a tutti coloro che come noi sentono l’esigenza di dire basta al venir meno di diritti e conquiste, all’accrescersi delle ingiustizie sociali, all’oppressiva campagna per l’omologazione al potere precostituito, quello di “lor Signori”.
 Un futuro diverso dal presente: questo è l’obiettivo di un grande movimento unitario e per il cambiamento, per la costruzione del quale le comuniste e i comunisti si sentono impegnati ed operano.
 Con l’iniziativa politica, la lotta, il rafforzamento del Partito: facciamo sì che la campagna tesseramento 2000 rappresenti l'occasione per l’adesione, l’iscrizione di una nuova leva di comunisti e comuniste.

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