A CASA DEL DIAVOLO
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Inaugurata con un affollato e partecipato comizio di Fausto
Bertinotti, la Casa dei popoli di Casa del Diavolo è diventata presto
un punto di riferimento per tutta la frazione situata alle porte della
città di Perugia.
La realizzazione della struttura è stata avviata
nel 1996, quando i compagni del circolo di Rifondazione Comunista "Sergio
Bistoni" di Casa del Diavolo hanno deciso di ristrutturare un vecchio capannone
dismesso. Attraverso uno sforzo straordinario profuso da tutti i militanti
del circolo e che via via ha coinvolto i simpatizzanti, i non iscritti,
fino ad arrivare alla partecipazione di tutte le famiglie della frazione
perugina, si è giunti alla creazione di un complesso di 4.000 mq
di spazio all'aperto e di un edificio di 400 mq circa. Oltre alla sede
del circolo, la struttura comprende un'ampia e attrezzata cucina, un bar
e un salone di 240 mq adibito, a seconda dei casi, a sala riunioni, sala
da ballo, sala per pranzi, ecc. Che l'impegno e la fatica siano stati consistenti
lo percepiamo dalla passione che traspira dai racconti dei compagni, in
cui è evidente l'orgoglio di avere trascorso almeno 150 giornate,
concentrate soprattutto nei fine settimana, impegnati in un lavoro totalmente
volontario per costruire un luogo che si è rivelato essenziale per
il radicamento del partito e per la costruzione di legami sociali nel territorio.
L'entusiasmo dei compagni è del tutto condivisibile,
perchè la Casa dei popoli si è dimostrata un potente centro
di aggregazione e di socializzazione. Qui persone di tutte le generazioni
si incontrano, si confrontano, in un proficuo scambio di esperienze e di
memorie.
A cominciare dalla grande Festa di Liberazione che vi
si svolge e che coinvolge l'intero paese, diventata un evento importante
e conosciuto nell'intera città di Perugia. Un imperdibile appuntamento
dell'estate per tutti i compagni e non solo.
Ma anche nel corso dell'anno le attività sono
numerose e varie: innanzitutto la politica, con i dibattiti, le riunioni
e i comitati politici federali: poi le attività ricreative, con
le cene sociali, le serate danzanti, i concerti, la scuola di ballo; le
attività culturali, con spettacoli teatrali, convegni e conferenze.
Un'altra iniziativa meritoria è il corso di ginnastica terapeutica
che si svolge sotto la supervisione di un medico, corso molto utile e molto
ferquentato. A testimonianza di quale punto di riferimento sia diventata
la Casa dei popoli per Casa del Diavolo e per le frazioni limitrofe bisogna
inoltre segnalare i numerosi pranzi che ogni settimana vi hanno luogo per
varie celebrazioni.
Dobbiamo ricordare anche il seminario nazionale dei Giovani
Comunisti sull'ambiente, un momento alto di dibattito politico e culturale,
che ha trovato una perfetta collocazione nella cornice della Casa dei popoli.
La politica, la cultura, la socialità. Queti sono
i tre elementi che la Casa dei popoli è riuscita a coniugare nelle
sue numerose attività e iniziative. Un luogo vivo, pulsante, animato,
centro di relazioni e di legami, la sede preziosa per la ridefinizione
del modo di fare politica nel territorio. E nel fare questo la Casa dei
popoli ha vinto un'importante scommessa. Dopo lo scioglimento del Pci le
storiche case del popolo, patrimonio del movimento operaio italiano e dei
suoi partiti, in provincia di Perugia venivano tutte dismesse o vendute
da parte del nuovo partito, il Pds. E così, ad esempio, la casa
del popolo di Umbertide, importante simbolo dell'identità e del
patrimonio di lotte del Partito comunista, diventava un supermercato.
Rifondazione comunista si è opposta a questa svendita
dei luoghi dell'identità e della memoria, della tradizione delle
lotte, a favore dei prevaricanti luoghi del consumo e degli ipermercati
nel territorio e nel tessuto sociale. E ha ridato vita alle Case dei popoli:
una a Moiano e una a Casa del Diavolo. Ha dimostrato, grazie all'impegno
e all'entusiasmo dei compagni, che non sono inutili simulacri da sacrificare
all'altare della speculazione e del commercio, ma che possono tornare ad
essere centri vitali del tessuto cittadino, punti nevralgici della riqualificazione
urbana, perchè strumenti di un percorso di costruzione di vincoli
e di legami comunitari nuovi, antagonisti rispetto alla spersonalizzazione
e alla frantumazione delle relazioni della città moderna.
E il passaggio dalle case del popolo alle Case dei popoli
ha assunto una valenza particolare e nuova: la consapevolezza della necessità
dell'incontro di culture diverse, del confronto multietnico, la volontà
di mettere al centro il dialogo, lo scambio, la capacità di ascolto
delle opinioni degli "altri". |