PARTITO DI MASSA
numero 30 - luglio 1999

DAL COLLEGIO NAZIONALE DI GARANZIA

Guido Cappelloni
Subito dopo il IV Congresso, il Collegio Nazionale di Garanzia ha ripreso a svolgere la sua attività sia come assemblea plenaria che come presidenza.
Ritengo opportuno, affinché ne sia informato tutto il partito (e dunque non soltanto gli organismi di garanzia locali, ma anche quelli dirigenti) dare una chiara e precisa informazione delle linee di orientamento e di azione che il CNG ha deciso, dopo ampia discussione, di seguire.
Innanzitutto voglio subito sottolineare che il compito principale dei collegi di garanzia, a tutti i livelli, non è certo quello di intervenire sul terreno disciplinare.
Come ognuno può verificare leggendo l’art. 50 dello Statuto, le questioni disciplinari sono collocate al terzo posto fra i compiti assegnati ai collegi di garanzia. Prima di esse si indica il compito di esaminare le questioni attinenti i diritti ed i doveri dei singoli iscritti e subito dopo quello di garantire il rispetto delle regole di funzionamento della democrazia interna e l’attuazione dello Statuto. In massima sintesi si può dunque dire che il compito essenziale degli organismi di garanzia è quello di verificare (ma anche di promuovere) che il funzionamento delle varie istanze del partito sia del tutto conforme alle regole che ci siamo date.
Da tutto questo discende che compito assolutamente prioritario del CNG non è e non deve essere quello repressivo ma quello preventivo e dunque anche formativo.
E’ necessario cioè che si lavori alacremente affinché tutti i compagni siamo consapevoli del fatto che, a fianco dei loro diritti, ci sono dei precisi doveri da compiere e che uno dei principali di essi è quello della conoscenza e del rispetto rigoroso delle regole che abbiamo scelto.
Credo sia evidente per tutti che la situazione del nostro Paese sarebbe di gran lunga migliore se le norme della nostra Costituzione (che - oggi ancora largamente inapplicata - certe parti politiche vorrebbero ulteriormente mutilare) fossero state rispettate ed attuate!
Se dunque quello della prevenzione e della formazione deve essere il compito fondamentale del CNG, come mai il precedente CNG ha dedicato la maggior parte del suo tempo ad operare sul terreno delle sanzioni disciplinari?
Non certo perché non fosse consapevole dei compiti che lo Statuto gli affidava (il precedente CNG era composto da compagni e compagne di alta qualità politica e morale), ma solo perché nel partito era largamente diffusa una forte litigiosità che certamente andava controllata e repressa. C’è da aspettarsi che, dopo la scissione dell’ottobre 1998, che tanti danni ha provocato al partito, tale litigiosità si riduca. Ma anche se ciò non avvenisse, il nuovo CNG deve imporsi il compito di riuscire ad invertire radicalmente tale deleteria tendenza. In che modo? Attraverso quali iniziative? Innanzitutto occorrerà che si stabiliscano, nel doveroso rispetto delle reciproche autonomie, stretti rapporti di collaborazione non solo con il dipartimento organizzazione ma anche con la commissione del CPN per i problemi del partito presieduta dalla compagna Bracci Torsi, già vice-presidente del precedente CNG, e con il settore della formazione. 
Anch’essi infatti possono dare un potente contributo alla conoscenza prima ed al rispetto poi delle regole statutarie.
Bisogna inoltre che lo Statuto sia diffuso in maniera molto più capillare fra tutti gli iscritti e sarà opportuno introdurre in tutti i circoli la buona abitudine di consegnare ai nuovi iscritti, insieme alla tessera del partito, una copia dello Statuto.
Inoltre, così come si fa per i problemi dell’organizzazione o del lavoro o della sanità, abbiamo deciso di fare, come CNG, periodiche riunioni regionali o interregionali dei collegi di garanzia federali (aperti anche ai presidenti dei collegi di circolo) per fare una prima attenta verifica dello “stato” del partito per la parte che ci compete e per concordare tutte le opportune iniziative per diffondere sempre più largamente fra tutti i compagni la “coscienza” del rispetto delle regole. Un primo giro completo di riunioni si dovrà concludere prima delle ferie estive.
Infine, vogliamo che sia chiaro per tutti i compagni che useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per scoraggiare chi volesse usare il ricorso alle misure disciplinari come strumento improprio di lotta politica.
Questi i nostri propositi che - ne siamo profondamente consapevoli - potranno realizzarsi in misura maggiore o minore a seconda del contributo che avremo da parte di tutti i compagni e da tutte le istanze di partito; ai quali, dunque, rivolgiamo un caloroso appello affinché vogliano aiutarci in questo difficile compito.
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