DAL COLLEGIO NAZIONALE DI GARANZIA
Guido Cappelloni
Subito dopo il IV Congresso, il Collegio Nazionale di Garanzia
ha ripreso a svolgere la sua attività sia come assemblea plenaria
che come presidenza.
Ritengo opportuno, affinché ne sia informato tutto
il partito (e dunque non soltanto gli organismi di garanzia locali, ma
anche quelli dirigenti) dare una chiara e precisa informazione delle linee
di orientamento e di azione che il CNG ha deciso, dopo ampia discussione,
di seguire.
Innanzitutto voglio subito sottolineare che il compito
principale dei collegi di garanzia, a tutti i livelli, non è certo
quello di intervenire sul terreno disciplinare.
Come ognuno può verificare leggendo lart. 50
dello Statuto, le questioni disciplinari sono collocate al terzo posto
fra i compiti assegnati ai collegi di garanzia. Prima di esse si indica
il compito di esaminare le questioni attinenti i diritti ed i doveri dei
singoli iscritti e subito dopo quello di garantire il rispetto delle regole
di funzionamento della democrazia interna e lattuazione dello Statuto.
In massima sintesi si può dunque dire che il compito essenziale
degli organismi di garanzia è quello di verificare (ma anche di
promuovere) che il funzionamento delle varie istanze del partito sia del
tutto conforme alle regole che ci siamo date.
Da tutto questo discende che compito assolutamente prioritario
del CNG non è e non deve essere quello repressivo ma quello preventivo
e dunque anche formativo.
E necessario cioè che si lavori alacremente affinché
tutti i compagni siamo consapevoli del fatto che, a fianco dei loro diritti,
ci sono dei precisi doveri da compiere e che uno dei principali di essi
è quello della conoscenza e del rispetto rigoroso delle regole che
abbiamo scelto.
Credo sia evidente per tutti che la situazione del nostro
Paese sarebbe di gran lunga migliore se le norme della nostra Costituzione
(che - oggi ancora largamente inapplicata - certe parti politiche vorrebbero
ulteriormente mutilare) fossero state rispettate ed attuate!
Se dunque quello della prevenzione e della formazione
deve essere il compito fondamentale del CNG, come mai il precedente CNG
ha dedicato la maggior parte del suo tempo ad operare sul terreno delle
sanzioni disciplinari?
Non certo perché non fosse consapevole dei compiti
che lo Statuto gli affidava (il precedente CNG era composto da compagni
e compagne di alta qualità politica e morale), ma solo perché
nel partito era largamente diffusa una forte litigiosità che certamente
andava controllata e repressa. Cè da aspettarsi che, dopo la scissione
dellottobre 1998, che tanti danni ha provocato al partito, tale litigiosità
si riduca. Ma anche se ciò non avvenisse, il nuovo CNG deve imporsi
il compito di riuscire ad invertire radicalmente tale deleteria tendenza.
In che modo? Attraverso quali iniziative? Innanzitutto occorrerà
che si stabiliscano, nel doveroso rispetto delle reciproche autonomie,
stretti rapporti di collaborazione non solo con il dipartimento organizzazione
ma anche con la commissione del CPN per i problemi del partito presieduta
dalla compagna Bracci Torsi, già vice-presidente del precedente
CNG, e con il settore della formazione.
Anchessi infatti possono dare un potente contributo
alla conoscenza prima ed al rispetto poi delle regole statutarie.
Bisogna inoltre che lo Statuto sia diffuso in maniera
molto più capillare fra tutti gli iscritti e sarà opportuno
introdurre in tutti i circoli la buona abitudine di consegnare ai nuovi
iscritti, insieme alla tessera del partito, una copia dello Statuto.
Inoltre, così come si fa per i problemi dellorganizzazione
o del lavoro o della sanità, abbiamo deciso di fare, come CNG, periodiche
riunioni regionali o interregionali dei collegi di garanzia federali (aperti
anche ai presidenti dei collegi di circolo) per fare una prima attenta
verifica dello stato del partito per la parte che ci compete e per concordare
tutte le opportune iniziative per diffondere sempre più largamente
fra tutti i compagni la coscienza del rispetto delle regole. Un primo
giro completo di riunioni si dovrà concludere prima delle ferie
estive.
Infine, vogliamo che sia chiaro per tutti i compagni
che useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per scoraggiare chi volesse
usare il ricorso alle misure disciplinari come strumento improprio di lotta
politica.
Questi i nostri propositi che - ne siamo profondamente
consapevoli - potranno realizzarsi in misura maggiore o minore a seconda
del contributo che avremo da parte di tutti i compagni e da tutte le istanze
di partito; ai quali, dunque, rivolgiamo un caloroso appello affinché
vogliano aiutarci in questo difficile compito. |