CADELBOSCO DI SOPRA, RADICAMENTO E FINANZIAMENTO DEL PARTITO
Antonella Arleoni
Mi si chiede di parlare del circolo di Rifondazione Comunista
di Cadelbosco Sopra di cui sono segretaria come esperienza di circolo che
funziona. Non solo per motivi scaramantici, o perchè risulta comunque
antipatico fare i primi della classe, vorrei dire prima di tutto che anche
noi abbiamo i nostri problemi e i nostri punti critici.
Peraltro il modo con il quale siamo arrivati ad esperienze
positive è stato spesso dovuto più a intuizioni, a una reazione
istintiva alla realtà nella quale operiamo che non a una pratica
supportata da una teoria precisa.
Oggi con l'esperienza di alcuni anni alle spalle possiamo
cogliere in ciò che abbiamo fatto la carica positiva e anche la
correttezza di impostazione.
Eppure io credo che nulla sarebbe stato possibile, se
non ci fosse stata una forte solidarietà e comunanza di ideali e
intenti tra le compagne e i compagni del circolo.
Abbiamo ottenuto, poco più di quattro anni fa,
praticando all'inverosimile la tecnica della rottura di scatole, di avere
in locazione una sede non utilizzata di proprietà comunale, prima
parzialmente e poi nella sua interezza, circa 80 metri quadrati, situata
nel centro del paese.
Il problema di autofinanziarci ce lo eravamo già
posto e sfruttando le propensioni culinarie di alcuni compagni, abbiamo
utilizzato alcune occasioni che si sono presentate anche in comuni diversi
dal nostro, per preparare e vendere specialità gastronomiche locali,
il successo di queste iniziative ci ha spinto a perseverare su questa strada.
Abbiamo iniziato a organizzare cene mensili presso il circolo (che è
dotato di cucina e di attrezzature che abbiamo acquistato in saldo dalla
disciolta sezione locale del PSI), produciamo cappelletti (i tortellini
reggiani) che surgeliamo e poi vendiamo , distribuiamo i garofani il primo
maggio raccogliendo le sottoscrizioni. In questo modo abbiamo raccolto
i fondi necessari per fare un giornalino del circolo inviato a tutte le
2700 famiglie del nostro comune con cadenza trimestrale, per finanziare
la nostra attività politica, far arrivare Liberazione ai bar del
comune più frequentati con 5 abbonamenti pagati dal circolo, abbiamo
installato una bacheca davanti al circolo che informa sulle nostre posizioni,
abbiamo dato una mano ad un circolo di Rifondazione un po' più in
difficoltà di noi in un comune limitrofo.
Come ho detto all'inizio queste iniziative le abbiamo
organizzate pensando che servivano a finanziarci. La storia del PCI in
cui molti di noi e tutti i compagni più anziani del circolo hanno
militato, ci ha spinto quasi naturalmente su questa strada. Oggi però
siamo consapevoli che i soldi raccolti sono stati solo uno dei risultati
di queste attività, attività che nel corso degli anni ci
hanno radicato nel nostro territorio, ci hanno permesso di essere un punto
di riferimento costante per un'area vasta di cittadini. L'incontro periodico,
anche se con caratteristiche soprattutto conviviali, ha rafforzato i legami
con i nostri simpatizzanti, compagne e compagni non iscritti al partito
ma con i quali manteniamo un rapporto costante; gli strumenti di comunicazione
che ci siamo dati e tra loro soprattutto il giornalino "Penna Rossa", hanno
permesso di ridare significato al ruolo dei nostri due consiglieri comunali
che pur dall'opposizione, da un ruolo che potrebbe ridursi a sterile presenza
tenuto conto dello svuotamento di poteri delle assemblee consiliari, sono
riusciti a incidere e a far sentire la voce nostra e di altri in quel luogo.
Abbiamo vissuto il travaglio del partito durante la scissione,
anche noi abbiamo sofferto qualche perdita, ma abbiamo anche verificato
che il legame che ci unisce non è scalfibile dagli attacchi che
giungono dall'esterno. Oggi stiamo cercando di portare i giovani nel nostro
circolo, stiamo cercando di trovare il modo, il linguaggio per parlare
con loro.
Siamo vivi e vivaci e quando dalla porta del nostro circolo,
mentre cuciniamo o discutiamo, etichettiamo il giornalino o attacchiamo
manifesti guardiamo all'edificio di fronte dove rigorosamente ed immancabilmante
chiusa e deserta c'è la sezione dei DS tiriamo un sospiro di sollievo
per non essere diventati così grigi e ottusamente chiusi ad ogni
speranza. |