PARTITO DI MASSA
numero 30 - luglio 1999

CADELBOSCO DI SOPRA, RADICAMENTO E FINANZIAMENTO DEL PARTITO

Antonella Arleoni
Mi si chiede di parlare del circolo di Rifondazione Comunista di Cadelbosco Sopra di cui sono segretaria come esperienza di circolo che funziona. Non solo per motivi scaramantici, o perchè risulta comunque antipatico fare i primi della classe, vorrei dire prima di tutto che anche noi abbiamo i nostri problemi e i nostri punti critici.
Peraltro il modo con il quale siamo arrivati ad esperienze positive è stato spesso dovuto più a intuizioni, a una reazione istintiva alla realtà nella quale operiamo che non a una pratica supportata da una teoria precisa.
Oggi con l'esperienza di alcuni anni alle spalle possiamo cogliere in ciò che abbiamo fatto la carica positiva e anche la correttezza di impostazione.
Eppure io credo che nulla sarebbe stato possibile, se non ci fosse stata una forte solidarietà e comunanza di ideali e intenti tra le compagne e i compagni del circolo.
Abbiamo ottenuto, poco più di quattro anni fa, praticando all'inverosimile la tecnica della rottura di scatole, di avere in locazione una sede non utilizzata di proprietà comunale, prima parzialmente e poi nella sua interezza, circa 80 metri quadrati, situata nel centro del paese.
Il problema di autofinanziarci ce lo eravamo già posto e sfruttando le propensioni culinarie di alcuni compagni, abbiamo utilizzato alcune occasioni che si sono presentate anche in comuni diversi dal nostro, per preparare e vendere specialità gastronomiche locali, il successo di queste iniziative ci ha spinto a perseverare su questa strada. Abbiamo iniziato a organizzare cene mensili presso il circolo (che è dotato di cucina e di attrezzature che abbiamo acquistato in saldo dalla disciolta sezione locale del PSI), produciamo cappelletti (i tortellini reggiani) che surgeliamo e poi vendiamo , distribuiamo i garofani il primo maggio raccogliendo le sottoscrizioni. In questo modo abbiamo raccolto i fondi necessari per fare un giornalino del circolo inviato a tutte le 2700 famiglie del nostro comune con cadenza trimestrale, per finanziare la nostra attività politica, far arrivare Liberazione ai bar del comune più frequentati con 5 abbonamenti pagati dal circolo, abbiamo installato una bacheca davanti al circolo che informa sulle nostre posizioni, abbiamo dato una mano ad un circolo di Rifondazione un po' più in difficoltà di noi in un comune limitrofo.
Come ho detto all'inizio queste iniziative le abbiamo organizzate pensando che servivano a finanziarci. La storia del PCI in cui molti di noi e tutti i compagni più anziani del circolo hanno militato, ci ha spinto quasi naturalmente su questa strada. Oggi però siamo consapevoli che i soldi raccolti sono stati solo uno dei risultati di queste attività, attività che nel corso degli anni ci hanno radicato nel nostro territorio, ci hanno permesso di essere un punto di riferimento costante per un'area vasta di cittadini. L'incontro periodico, anche se con caratteristiche soprattutto conviviali, ha rafforzato i legami con i nostri simpatizzanti, compagne e compagni non iscritti al partito ma con i quali manteniamo un rapporto costante; gli strumenti di comunicazione che ci siamo dati e tra loro soprattutto il giornalino "Penna Rossa", hanno permesso di ridare significato al ruolo dei nostri due consiglieri comunali che pur dall'opposizione, da un ruolo che potrebbe ridursi a sterile presenza tenuto conto dello svuotamento di poteri delle assemblee consiliari, sono riusciti a incidere e a far sentire la voce nostra e di altri in quel luogo.
Abbiamo vissuto il travaglio del partito durante la scissione, anche noi abbiamo sofferto qualche perdita, ma abbiamo anche verificato che il legame che ci unisce non è scalfibile dagli attacchi che giungono dall'esterno. Oggi stiamo cercando di portare i giovani nel nostro circolo, stiamo cercando di trovare il modo, il linguaggio per parlare con loro.
Siamo vivi e vivaci e quando dalla porta del nostro circolo, mentre cuciniamo o discutiamo, etichettiamo il giornalino o attacchiamo manifesti guardiamo all'edificio di fronte dove rigorosamente ed immancabilmante chiusa e deserta c'è la sezione dei DS tiriamo un sospiro di sollievo per non essere diventati così grigi e ottusamente chiusi ad ogni speranza.
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