PARTITO DI MASSA
numero 29 - maggio 1999

IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE NEL PROGRAMMA PER LE ELEZIONI PROVINCIALI

Il quadro normativo esposto e la politica dei trasferimenti per quanto riguarda i trasporti pubblici emersa nelle leggi di bilancio degli ultimi anni dimostrano le carenze dello Stato in tema di riqualificazione e volontà politica di rilanciare il servizio pubblico di trasporto, manifestando anzi, il chiaro obiettivo di procedere ad una privatizzazione del servizio e ad un drastico ridimensionamento della spesa con devastanti effetti occupazionali e sociali.
La politica sui trasporti serve, altresì, da apripista rispetto al piano più generale di liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici.
Come risulta evidente l’obbligatorietà di trasformare le aziende di trasporto in società per azioni, obbliga a misurarsi non più sul rifiuto di tale logica, ma sul come si riuscirà ad introdurre elementi in controtendenza rispetto al processo in corso.
Rifiutare la trasformazione e magari l’uscita da giunte e maggioranze non serve, purtroppo ad impedire la trasformazione delle aziende, che, essendo imposta dalla legge, dovrà necessariamente prima o poi avvenire.
Conviene allora introdurre elementi di rottura, che modificano nella sostanza il processo di privatizzazione mantenendo la prevalenza della proprietà pubblica e garantendo l’occupazione dei lavoratori. 
Elementi che possono fin da subito costituire elementi importanti per contraddistinguere la nostra azione possono essere quelle della politica tariffaria:
introducendo tariffe agevolate per i cittadini in gravi situazioni economico-sociali
garantendo la semigratuità a tutti coloro i quali sono in cerca di occupazione
esentando dal pagamento tutti gli anziani che vivono con la pensione minima dell’INPS.
Altro elemento è quello del servizio. La tendenza in atto è quella di garantire il “servizio minimo”, il che significherebbe una drastica riduzione di linee e di località servite dal servizio pubblico. 
Occorre opporsi a questa logica, introducendo come forma di razionalizzazione del servizio il ridimensionamento dello spostamento radiale su gomma (città – provincia), favorendo, invece, per quanto possibile, gli spostamenti intracomunali, creando punti scambio gomma – rotaia, e quindi rafforzando le linee ferroviarie e, lì dove esistono, quelle metropolitane.
Occorre, insomma, attivare una politica del trasporto pubblico realmente tesa a disincentivare l’uso del mezzo privato.
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