PARTITO DI MASSA

Partito della Rifondazione Comunista - Direzione 
Dipartimento Organizzazione - Bollettino interno - NUMERO 19 - MAGGIO 1998
 

PER L'APERTURA DI UNA FASE RIFORMATRICE
Documento della Direzione del PRC

Una delle condizioni per la costruzione del partito di massa di Milziade Caprili

I mille vantaggi dei giornalini e dei notiziari locali di Beatrice Giavazzi
L'iniziativa del partito in agricoltura di Vincenzo Aita
Istruzioni per l'uso - LA TESSERA DEL PARTITO di Enzo Jorfida
Elezioni amministrative 1998: gli adempimenti di Sandra Cerusico
Inchiesta del circolo "Lenin" di San Giuliano Milanese

UNA DELLE CONDIZIONI PER LA COSTRUZIONE DEL PARTITO DI MASSA

Milziade Caprili
C’è un intreccio persistente - di cui abbiamo discusso da ultimo a  Bellaria - tra il modo della nostra rappresentanza nei Consigli e la  costruzione di un partito di massa. Non vedere o peggio negare  questo intreccio renderebbe due cattivi servizi: al partito ed  all’impegno di tante compagne e tanti compagni. Non è possibile  pensare alla costruzione di un partito comunista di massa  prescindendo dal largo rapporto che un numero crescente di nostri  consiglieri ha con le popolazioni, con i problemi iniziando da quelli  più minuti, con i bisogni di molta parte dei cittadini, quelli più  deboli, senza parola che rischiano di essere inconsistenti in tanta  parte di scelte che pure direttamente o indirettamente li  riguardano. In molte realtà (ma si danno eccezioni anche  consistenti) la nostra rappresentanza è non solo quella più  conosciuta ma l’unica conosciuta. Ciò chiama in campo il ruolo  diretto del partito, la conoscenza che il Circolo ha della realtà che in  qualche modo deve rappresentare, il suo grado di apertura.  Mi pare proprio una condizione necessitata quella di lavorare  sempre più alla costruzione di un percorso di integrazione di forze  peraltro tutte preziose per la costruzione di un partito comunista di  massa. Non sarei sincero se dicessi che questo percorso virtuoso  risulta essere in cima  ai pensieri di tutti. Ci sono limiti e difetti  anche gravi di cui si sta da tempo discutendo e che non affidano la  possibilità di un loro superamento a meri  fatti procedurali o di  pura organizzazione. La loro risoluzione sta nel saper tutti quale  rotta si deve tenere. È vero o non è vero che esiste un surplus di  elettoralismo che va eliminato? È vero o non è vero che le fasi  elettorali scandiscono molto della vita di alcune nostre  organizzazioni? Ovviamente sto parlando non della cura necessaria  per affrontare la composizione dei programmi, la scelta delle  alleaze, la selezione dei candidati, le vere e proprie iniziative di  campagna elettorale. Anzi, qui sento che c’è un limite che stiamo  superando anche se con qualche difficoltà. Prendiamo i  programmi, per esempio. Che significa mettere al centro le  periferie? Significa lavorare realtà per realtà per determinare con  quali risorse di dovranno affrontare i temi delle strutture dei  quartieri, dei centri sociali, centri anziani, poliambulatori,  biblioteche, spazi verdi, viabilità, recupero edilizio; quali sostegni  possono essere indirizzate alle fasce più deboli, più esposte al vento  di difficoltà che l’ingresso in Europa non ha fatto scomparire. Ma  non basta: pensiamo al grande tema della partecipazione e al  valore, che in tempi di riduzione della democrazia, oggi assume.  Allora: c’è in molte realtà un fitto reticolo di associazioni, di gruppi,  di volontariato che può essere collegato ad un lavoro, quello di  portare al centro le periferie, che tenta di invertire una tendenza  concentrata a salvaguardare di una città una sola parte, una sola  immagine. Intendiamoci: questo lavoro sarà possibile e sarà utile se  diverrà un lavoro di tutti e di tutte. Per dirla chiaramente penso si  possa seguire il percorso che veniva indicato nelle conclusioni del  Convegno di Chianciano sul partito. Dicemmo allora che esisteva un  rischio di ritorno alla separatezza, un rischio di autonomizzazione  della nostra presenza nelle istituzioni, una sorta di divisione del  lavoro per cui tu nelle istituzioni ti occupi della politica, tu nel  sociale ti occupi del sociale, tu nel partito ti occupi del partito. Per  evitare questi percoli non ci sono scorciatoie, ma è necessario  mantenere una rotta, un orizzonte.  Esiste un primato sovraordinatore delle attività di ogni lavoro  politico di partito ed è la collocazione di classe, la centralità del  conflitto di classe, la centralità della condizione sociale.
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I MILLE VANTAGGI DEI GIORNALINI E DEI NOTIZIARI LOCALI

I giornalini e i notiziari di Federazione o di circolo sono strumenti  molto utili per arrivare, con una spesa contenuta, ai nostri iscritti,  ai nostri simpatizzanti, insomma a tutti quelli che riteniamo utile  informare, orientare, cui far conoscere la nostra linea politica e  tutte le iniziative del partito.  Un esempio concreto: per spedire a 1500 iscritti di una federazione  un importante documento approvato dal Comitato Politico  Federale o l’invito a partecipare ad una importante iniziativa o  manifestazione di partito, con la spedizione postale “STAMPE”  spenderemmo 750.000 lire (500 lire l’uno). Se utilizziamo  l’abbonamento postale, previsto per l’invio dei giornalini,  possiamo avvalerci della tariffa agevolata che ci permette di spedire  il documento agli stessi 1500 indirizzi con sole 165.000 (110 lire  l’uno). Un bel risparmio per una federazione o per un circolo, che in  genere non navigano nell’oro. Immaginate il risparmio se  volessimo spedire del materiale informativo sulle posizioni del PRC  a tutte le famiglie di un comune o di una città.  Pertanto fare un giornalino di federazione o di circolo è un  obiettivo che dovremmo attuare quale strumento di informazione  irrinunciabile. Attorno alle redazioni dei giornalini di federazione  o di circolo è facile concentrare il lavoro dei nostri militanti,  soprattutto quello dei giovani iscritti, che sono speso fortemente  interessati a questa attività. A loro si può chiedere di rintracciare  notizie significative, trovare documenti importanti su singoli temi,  recensire attività culturali di interesse. Attraverso il giornalino di  federazione, a un circolo viene data la possibilità di far conoscere le  proprie attività agli altri circoli della stessa federazione, mettere a  disposizione degli altri le proprie esperienze, verificare nei fatti  concreti l’attività complessiva della federazione, attivare angoli di  discussione attraverso rubriche delle lettere o altro.  Questo aiuta anche ad instaurare un rapporto positivo di  partecipazione collettiva alla vita del partito, aiuta a far girare le  informazioni e le idee fra tutti i nostri iscritti. Per i giornalini di  federazione o di circolo suggeriamo di coinvolgere – nello scrivere,  nel registrare e nel riportare la cronaca di un'importante iniziativa,  nel fare un’intervista, ecc. – il massimo numero di militanti e  dirigenti, ma – diversamente da un quotidiano nazionale –  l’esperienza ci induce a suggerire calorosamente di evitare la  formalizzazione di redazioni, di direttori, ecc. per evitare  duplicazioni di ruoli, conflitti interni, e lo svuotamento del ruolo  degli organismi dirigenti di partito democraticamente eletti dagli  iscritti. Chi dirige e fa il giornalino della federazione o del circolo  sono gli organismi dirigenti della federazione o del circolo, tenendo  conto che un giornalino “fa linea politica” all’interno e all’esterno  del partito e quindi sarebbe antidemocratico far dirigere  il  giornalino e quindi far determinare gli orientamenti e la linea, da  chi non è stato eletto democraticamente dagli organi dirigenti  preposti. Suggeriamo pertanto di affidare a uno o più compagni il  compito operativo di fare il giornalino, ma di dare al segretario e  alle segretarie delle federazioni o del circolo la responsabilità  politica di dirigere il giornalino. Pertanto, per evitare possibili  equivoci o polemiche, è bene far coincidere anche formalmente il  direttore politico del giornalino con il segretario della federazione.  Ovviamente affinché il giornalino possa essere registrato in  Tribunale c’è bisogno di un compagno iscritto all’Albo dei  giornalisti che affiancherà il Direttore politico come Direttore  responsabile.  Ma ci sono alcuni passaggi di tipo amministrativo per consentire la  registrazione delle pubblicazioni nel Registro della Stampa (che ci  consentono di usufruire, ad esempio, di tariffe agevolate per la  spedizione in abbonamento postale) che bisogna conoscere ed  attivare come primo passo per la realizzazione dei nostri giornali di  partito.  Pensiamo possa essere di utilità farvi conoscere tutta la procedura  “burocratica” (pubblicata qui di seguito) che ci consenta di arrivare  all’obiettivo politico della pubblicazione della nostra stampa di  partito. 
Modalità per l’iscrizione nel registro della stampa (Art. 5 della L. 8 febbraio 1948 N.47)
Per ottenere l’iscrizione di un periodico nel registro della Stampa,  occorre che il proprietario (l’istanza del partito) la richieda  espressamente al Tribunale competente, in base al luogo in cui si  effettuerà la pubblicazione (allegato A).  Alla richiesta di registrazione devono essere allegate due  dichiarazioni, una del proprietario (partito) e una del direttore  responsabile (allegati B e D), dalle quali risultino nome e cognome,  luogo e data di nascita e residenza, il titolo del periodico, la sede  dello stesso, il carattere (es. giornale del partito….) e la periodicità  (trimestrale, bimestrale, quindicinale, ecc…), la tecnica attraverso la  quale sarà diffuso (postel, stampa, radiodiffusione sonora e/o  televisiva, teletext, Videotel Telecom o televideo RAI, telescrivente,  videocassetta, CD, musicassetta, rete telegrafica, personal  computer, rete telefonica, audiotext-audiotel, CD-ROM, floppy-disk).  Nell’eventualità che l’editore sia persona diversa dal proprietario,  occorre una dichiarazione dello stesso (allegato C).  Se il proprietario è una persona giuridica (es. il Partito), alla  dichiarazione deve essere allegata la copia dello Statuto autenticata  da un notaio.  Se persone fisiche, il proprietario, l’editore, il direttore  responsabile, il legale rappresentante (tesoriere) devono depositare  in cancelleria del Tribunale i seguenti documenti: 
  1. certificato di cittadinanza italiana (esente da bollo);
  2. certificato di godimento dei diritti politici in bollo da £ 20.000;
  3. certificato di residenza in bollo da £ 20.000.
Le sottoscrizioni delle dichiarazioni devono essere autenticate da  uno dei pubblici ufficiali di cui all’art. 20 della L. 4/1/68 n. 15.  Il direttore responsabile deve, inoltre, depositare un certificato di  iscrizione all’Albo dei Giornalisti in bollo da £ 20.000  Agli effetti degli articoli 3 e 4 della Legge febbraio 48 n. 47,  riguardanti rispettivamente il direttore responsabile e il  proprietario dei giornali o altri periodici, i cittadini degli Stati  membri della Comunità Europea sono equiparati ai cittadini  italiani (art. 9 Legge 6 febbraio 96, n. 52). 
Concessioni governative 
Occorre depositare l’attestazione del versamento di £ 250.000 sul c/ c postale n. 8003 intestato a “Ufficio Registro Tasse di Roma –  Concessioni Governative”.  Diritti di cancelleria e imposte di bollo.  (Legge 231 febbraio 89, n. 99)  £ 12.000 mediante marche speciali per diritti di cancelleria.  £ 60.000 mediante marche da bollo. 
Beatrice Giavazzi
Coordinatrice della Segreteria  regionale dell’Emilia Romagna
  
Questo articolo è tratto dall’ultimo numero di “Lettera dal  Regionale”, quindicinale del Coordinamento regionale del PRC  dell’ Emilia Romagna
ALLEGATO A 
(carta da bollo £.20.000)  

Sezione per la stampa  e l’informazione 
Il sottoscritto (nome, cognome, luogo e  data di nascita, residenza), nella sua  qualità di Tesoriere e quindi legale  rappresentante del Partito della  Rifondazione Comunista (Federazione,  Circolo) proprietario del periodico  (testata e periodicità), a cattere  .......... con sede in  .......... Via  ............... che sarà  pubblicato in (Comune compreso nella  circoscrizione del Tribunale destinatario  la dichiarazione) (*) 

Chiede
ai sensi dell’articolo 5 della legge 8  febbraio 1948, numero 47 la  registrazione del periodico.  .......... il  ...................  FIRMA  ...................... 
ALLEGATO B 
(carta da bollo £.20.000)  

Sezione per la stampa e l’informazione 
Il sottoscritto (nome, cognome, luogo e  data di nascita, residenza) 

DICHIARA
ai sensi dell’articolo 5 della legge 8  febbraio 1948, numero 47, nella sua  qualità di Tesoriere e quindi  legale rappresentante del Partito della Rifondazione Comunista, che lo stesso partito è proprietario del  periodico (titolo e periodicità) a  carattere .......... con sede  ........ Via ..... che sarà  pubblicato in (Comune compreso nella  circoscrizione del Tribunale destinatario  della dichiarazione) (*)    ............... il  .............. 
FIRMA AUTENTICATA  ......................... ........  (articolo 20 della legge 4/1/1968  numero 15)
ALLEGATO C
(carta da bollo £.20.000) 

Sezione per la stampa e l’informazione 
Il sottoscritto (nome, cognome, luogo e  data di nascita, residenza) 

DICHIARA
ai sensi dell’articolo 5 della legge 8  febbraio 1948, numero 47, nella sua  qualità di Tesoriere e quindi legale  rappresentante del Partito della  Rifondazione Comunista, che lo stesso  partito è editore del periodico (titolo  e periodicità) a carattere  .......... con sede ........  Via ..... che sarà pubblicato in  (Comune compreso nella circoscrizione  del Tribunale destinatario della  dichiarazione) (*)    ............... il  .............. 
FIRMA AUTENTICATA  ......................... ........  (articolo 20 della legge 4/1/1968  numero 15)
ALLEGATO D
(carta da bollo £.20.000) 

Sezione per la stampa e l’informazione 
Il sottoscritto (nome, cognome, luogo e  data di nascita, residenza) 

DICHIARA
ai sensi dell’articolo 5 della legge 8  febbraio 1948, numero 47, di essere il  direttore responsabile del periodico  (titolo e periodicità) a carattere  .......... con sede ........  Via ..... che sarà pubblicato in  (Comune compreso nella circoscrizione  del Tribunale destinatario della  dichiarazione) (*)    ............... il  .............. 
FIRMA AUTENTICATA  ......................... ........  (articolo 20 della legge 4/1/1968  numero 15) 
DOCUMENTI
A questa dichiarazione del direttore responsabile  vanno allegati i seguenti documenti:  a) certificato di cittadinanza italiana (esente  da bollo)  b) certificato di godimento dei diritti politici  in bollo da £. 20.000  c) certificato di residenza in bollo da £.  20.000  d) certificato di iscrizione nell’Albo dei  Giornalisti del direttore responsabile in bollo da  £. 20.000.  Ordine dei Giornalisti della regione  ........... Via .......... Città  ........... Tel  ...................
(*) (indicare anche l’indirizzo e il  nome della tipografia)

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L'INIZIATIVA DEL PARTITO IN AGRICOLTURA

Il lavoro avviato dal nostro Partito per definire e costruire le  coordinate per la ripresa di un intervento sulle politiche agricole  nazionali ed europee ha avuto carattere discontinuo, pur nel  costante sforzo di rendere chiaro un percorso politico capace di  aprire la discussione all’interno del Partito e di stabilire e  mantenere relazioni con soggetti sociali (lavoratori autonomi,  braccianti e lavoratori dell’agro industria) che risultano  fondamentali anche nella costruzione del Partito di massa.  Il punto di partenza è stata l’assunzione di due componenti. La  prima: la caduta a sinistra (da almeno due decenni) di una seria  ipotesi politica riferita al comparto agricolo e agroalimentare e di  una idea dello sviluppo che assumesse queste problematiche  fondamentali per l’economia del Paese; la seconda: le profonde  modificazioni intervenute nelle dinamiche strutturali del comparto  e, quindi, della scomposizione di classe così determinata; il mondo  dell’agricoltura ha conosciuto negli ultimi 20 anni, il massimo della  scomposizione e della frammentazione. Grandi processi di  trasformazione sovranazionali ci hanno consegnato un quadro  profondamente modificato con cui abbiamo l’obbligo di  confrontarci e con strumenti nuovi, capaci di incidere nelle  contraddizioni dello sviluppo assumendo la crisi della  rappresentanza con tutte le sue lacerazioni, e le sconfitte che essa  porta per lavorare ad un suo superamento.  L’obiettivo di costruire una politica del settore, dunque, richiede la  necessità di mettere in campo sia il primo livello di analisi, capace di  aggiornare i riferimenti concreti da cui muovere una proposta  politica, sia un percorso di sperimentazione e di verifica dei possibili  strumenti di intervento che siano in grado di costruire elementi di  ricomposizione sociale.  L’iniziativa messa in campo dalla Direzione nazionale ha consentito  di definire un percorso necessario al recupero degli strumenti  critici e la comprensione delle trasformazioni intervenute nelle  politiche agricole mondiali e la ricaduta inedita rispetto al passato  che esse hanno avuto nel disegnare nuovi equilibri economici e  sociali nelle nostre campagne.  Le tensioni che esplodono così massicce in questi ultimi mesi (quote  latte, olivicoltura, agrumi, ecc.) rimandano direttamente al peso  delle scelte di politica agricola europea, al venir meno del ruolo  delle funzioni e delle scelte nazionali. Gli effetti dei processi di  globalizzazione e dello svuotamento del rapporto sviluppo, lavoro e  territorio sono gli effetti neo-liberisti, della ristrutturazione  capitalistica che colpisce la vita concreta dei soggetti impegnati nel  mondo agricolo.  Dunque alle condizioni di debolezza strutturali del comparto  agricolo ereditato dalle gestioni democristiane, si aggiunge oggi il  peso di questi effetti a disegnare un quadro di difficoltà economica  e sociale insopportabile, a cui i comunisti hanno il compito di  opporre una proposta capace di contrastare le politiche comunitarie  e nazionali con un disegno alternativo di sviluppo.  Ormai è sufficientemente chiaro questo scenario, nei suoi aspetti  più importanti, il nostro compito è definire obiettivi generali e di  medio periodo, strumenti politici ed organizzativi in grado di  ricomporre questi soggetti, di far valere un’ipotesi per il Partito di  massa capace di costruirsi e di rafforzarsi.  In Europa nel quadro dell’attuazione del trattato di Maastricht si  passerà dall’attuale 9,3 % di occupati nel settore agricolo al 7% nel  2005, in particolare in Italia il calo di occupati sarà del 4,5 %. Dal  quadro della spesa comunitaria dal 1992 al 1996 per i prodotti  vegetali Germania, Francia ed Inghilterra aumentavano la quota  finanziaria per le loro agricolture dal 44% del 1992 al 48,5% del  1996 (Fonte Inea, maggio 1997). Questa politica è frutto di scelte che  intervengono, con misure di incentivi, a premiare la rendita  improduttiva, favorendo la grande proprietà speculativa e  comprimendo sempre di più le condizioni di lavoro (lavoro in  affitto, caporalato) permettendo uno sfruttamento maggiore a  vantaggio delle multinazionali, della ricerca della  commercializzazione che realizzano sempre più profitti.  Occorre aprire una seria verifica con la Comunità Europea perché  chiuda la fase della politica dei prezzi introducendo vincoli e  parametri che tuteli il lavoro autonomo, il lavoro dipendente e i  consumatori è interesse delle stesse aziende particolarmente quelle  medie e piccole componente rilevante della nostra agricoltura.  La Conferenza agraria nazionale che si terrà ad Orvieto il 20 giugno  deve impegnare tutto il Partito in un lavoro di analisi su questi temi  per definire proposte in grado di rispondere alle problematiche che  oggi investe questo comparto.
 
Vincenzo Aita
Responsabile nazionale  Agricoltura del PRC 
  

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ISTRUZIONI PER L'USO - La tessera del PRC

E’ ancora abbastanza diffusa l’idea che il tesseramento, la concreta  compilazione della tessera, sia un fatto burocratico. Niente di più errato!  Infatti la nostra tessera (con i dati dell’iscritto o dell’iscritta) è non solo la  nostra “carta di identità”, ma anche l’unico strumento che consente ai  gruppi dirigenti del partito (del Circolo, della Federazione e del  Nazionale) di conoscere il carattere del Partito, la sua composizione  sociale, la presenza dei sessi, l’età, la condizione lavorativa e il luogo di  lavoro, le associazioni in cui i comunisti e le comuniste sono presenti, il  livello di autofinanziamento che, attraverso la quota tessera, il Partito  realizza, il grado di istruzione, il luogo di studio. E’ per questo che  insistiamo.  Attraverso la completa e corretta compilazione dei tagliandini (di tutti e  tre i tagliandini allegati alla tessera) svolgeremo anche un pezzo di  “indagine” utile non solo per conoscerci ma per conoscere un pezzo di  società che noi rappresentiamo.  La corretta e completa compilazione dei tagliandini ci permette di  conoscere e sapere su base territoriale (comune e provincia) per esempio,  quanti sono i comunisti e le comuniste che lavorano in una determinata  azienda (privata o pubblica), che studiano o insegnano nei licei o negli  istituti professionali, che svolgono una professione di avvocato,  ingegnere, medico, o sono commercianti o artigiani, chi sono e quanti  sono i pensionati e quanti i senza lavoro. Permette inoltre ai singoli  dipartimenti nazionali e di Federazione di costruire un’anagrafe di  iscritte e iscritti a cui inviare le posizioni del partito su temi specifici  (sanità o commercio o scuole, sulle telecomunicazioni, sulla Fiat o le  Ferrovie dello stato), di conoscere riunioni e di poter utilizzare  competenze specifiche.  Non ci stancheremo di ripeterlo. Non è un’attività burocratica, ma una  parte (forse troppo sconosciuta, in ombra ma importantissima) di lavoro  politico a cui l’insieme dei gruppi dirigenti dovrebbe dedicarsi di più, se si  vuole essere veramente dirigenti di Partito. Come si fà a dirigere bene un  Partito, e in primo luogo un Partito comunista, se non si conoscono i  propri iscritti?  1) Non sempre, scrivendo a mano il nome e il cognome, si riesce a capire  bene se si tratta di compagno o compagna. La crocetta su M o F  consente di individuare subito il sesso  2) Segnaliamo di indicare sempre prima il nome del comune e poi il  nome del Circolo. Ciò permette di sapere in quel Comune (dove esista  più di un circolo) quanti iscritti ci sono.  3) Occorre indicare bene la professione, il mestiere o l’attività (medico e  non semplicemente libero professionista, artigiano e non lavoratore  autonomo)  4) La massima precisione va dedicata a questa dicitura, per consentire di  sapere quanti comunisti e comuniste lavorano o studiano in quel  medesimo luogo e poter operare per costruire il Circolo di luogo di  lavoro o di studio.  5) Per sindacati si intendono sia quelli dei lavoratori dipendenti che  quelli dei lavoratori autonomi o delle libere professioni  6) UISP, ARCI, ACLI, Circoli ricreativi o culturali, dopolavoro ecc. Sono  tutti elementi utili per conoscere la nostra presenza in queste  associazioni che organizzano centinaia di migliaia di cittadini.  7) Dal parlamentare europeo al consigliere di amministrazione di un  ente pubblico  8) Il più leggibile possibile, anche per evitare errori postali.  9) Va scritto l’importo versato per l’iscrizione al circolo.  E’ un aspetto importantissimo per la legge 675 del 31/12/96 sulla tutela  delle persone rispetto al trattamento dei dati personali
 
Enzo Jorfida
del Dipartimento Organizzazione nazionale
Tessera del PRC - anteriore 
Tessera del PRC - posteriore
 

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ELEZIONI AMMINISTRATIVE 1998: ADEMPIMENTI

Il turno elettorale amministrativo di primavera è articolato in  cinque domeniche comprese tra i mesi di maggio e giugno. Il turno  più consistente è certamente quello del 24 maggio per quantità di  elettori coinvolti. Si rinnovano tutti i consigli provinciali della  Sicilia oltre ai consigli provinciali di Reggio Calabria, Ancona e  Treviso. I comuni che votano sono 528 di cui 413 votano con il  maggioritario e 115 con il proporzionale. Tra i comuni che votano  con il proporzionale ben 23 sono capoluogo di provincia (Asti,  Cuneo, Como, Rovigo, Verona, Savona, Parma, Piacenza, Pistotia,  Lucca, Frosinone, Rieti, l’Aquila, Isernia, Lecce, Matera, Enna,  Messina, Ragusa, Siracusa, Trapani, Cagliari, Oristano). Gli  eventuali turni di ballottaggio si disputeranno domenica 7 giugno.  Il 31 maggio si voterà per rinnovare il Consiglio regionale della  Valle d’Aosta mentre quello del Friuli Venezia Giulia sarà rinnovato  il 14 giugno. In Friuli si voterà con una nuova legge elettorale  proporzionale. Sempre il 14 giugno si vota per alcuni consigli  comunali del Friuli tra cui Gorizia. Per i comuni del Friuli  l’eventuale turno di ballottaggio è fissato per il 28 giugno. 

I seggi elettorali si costituiscono per l’autenticazione delle schede  alle ore 16.00 del sabato precedente le elezioni; riaprono alle ore  6.00 della domenica e restano aperti per la votazione dalle 7.00 alle  22.00. Per il primo turno le operazioni di scrutinio delle schede  si  svolgono a partire dalle ore 7.00 del lunedì successivo alla votazione  ad eccezione del Friuli Venezia Giulia che scrutinerà le schede del  Consiglio Regionale la sera stessa delle votazioni. Per l’eventuale  turno di ballottaggio le operazioni di scrutinio delle schede  inizieranno intorno alle 22.30, appena chiusa la votazione. 

La designazione dei rappresentanti di lista o di gruppo presso i  seggi elettorali non è obbligatoria. Tuttavia è prassi consolidata che  in tutti i seggi ci sia la presenza di nostri rappresentanti di lista. La  designazione dei rappresentanti può essere fatta esclusivamente  dai delegati di lista o di gruppo risultanti sulla dichiarazione di  presentazione depositata al Comune (in caso di elezioni comunali e  circoscrizionali) o al Tribunale (in caso di elezioni provinciali o  regionali). La designazione deve essere fatta per iscritto e la firma  dei delegati deve essere autenticata da uno dei soggetti autorizzati  (notaio, pretore, cancelliere di pretura e di tribunale, sindaco,  assessore delegato in via generale a sostituire il sindaco assente o  impedito, assessore appositamente delegato, presidente del  consiglio circoscrizionale, segretario comunale, funzionario  appositamente incaricato dal sindaco, giudice di pace e segretario  giudiziario).  Per ogni seggio elettorale può essere indicato un rappresentante  effettivo ed uno supplente. 
I requisiti per adempiere alla funzione di rappresentante di lista  sono: 

  • essere elettori del comune per le elezioni comunali e  circoscrizionali;
  • essere elettori di comuni della provincia per le elezioni provinciali;
  • essere elettori di comuni della regione per le elezioni regionali.
Nel caso di contemporaneità di elezioni circoscrizionali, comunali e  provinciali è consentito che una stessa persona possa essere  nominata rappresentante del Partito per tutte le diverse elezioni se  ha i requisiti di cui sopra. In questo caso è consentito che la  designazione dell’unico rappresentante del partito presso il seggio  elettorale sia effettuata con un unico atto.  Per i comuni che votano con il proporzionale per le province,  essendo possibile il ricorso ad un secondo turno di ballottaggio, si  suggerisce che la designazione dei rappresentanti di lista o di  gruppo venga effettuata anche in relazione a questo eventuale  secondo turno di votazione. 
Le designazioni possono essere presentate: 
  • entro il venerdì precedente la elezione, al segretario del comune  che ne curerà la trasmissione ai rispettivi presidenti di seggio;
  • direttamente a questi ultimi il sabato pomeriggio, all’apertura  del seggio, o la mattina della domenica, purché prima dell’inizio  della votazione (prima delle ore 7.00).
Assenza dal lavoro per tutti coloro che sono impegnati presso i  seggi
I rappresentanti di lista, così come gli scrutatori, il presidente e il  segretario del seggio elettorale hanno diritto ad assentarsi dal  lavoro per tutto il periodo corrispondente alla durata delle  operazioni elettorali. I giorni di assenza dal lavoro compresi in tale  periodo sono considerati, a tutti gli effetti, giorni di attività  lavorativa; ciò significa che hanno diritto al pagamento di  specifiche quote retributive, in aggiunta alla ordinaria retribuzione  mensile, ovvero a riposi compensativi, per i giorni festivi o non  lavorativi eventualmente compresi nel periodo di svolgimento delle  operazioni elettorali. 
Facoltà dei rappresentanti di lista
I rappresentanti di lista ed i rappresentanti dei gruppi di candidati:  a) hanno diritto di assistere a tutte le operazioni dell’Ufficio  elettorale, sedendo al tavolo dell’ufficio o in prossimità;  b) possono fare inserire succintamente nel verbale eventuali  dichiarazioni;  c) sono autorizzati a portare - all’interno del seggio - un bracciale o  un altro distintivo con riprodotto il contrassegno della lista o del  gruppo che rappresentano. 
Modalità di espressione del voto
Comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti (fino a 10.000 per la  Sicilia, fino a 5.000 per il Friuli Venezia Giulia). 
Il voto è valido in ognuno dei seguenti casi: a) l’elettore ha tracciato  un segno di voto sul contrassegno prescelto, b) ha tracciato un  segno sul nominativo del candidato alla carica di sindaco; c) ha  tracciato un segno di voto sia sul contrassegno prescelto che sul  nominativo del candidato a sindaco collegato; d) ha espresso un  voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere  comunale appartenente alla lista compresa nel corrispondente  spazio. 
Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti (superiore a  10.000 per la Sicilia, superiore a 5.000 per il Friuli Venezia Giulia). 
Il voto è valido in ognuno dei seguenti casi: a) l’elettore ha tracciato  un segno di voto sul contrassegno prescelto (il voto è valido sia per  la lista che per il sindaco collegato); b) ha tracciato un segno di voto  sia sul contrassegno prescelto che sul nominativo del candidato alla  carica di sindaco collegato alla lista; c) ha tracciato un segno di voto  sul contrassegno prescelto e sul nominativo di un candidato a  sindaco non collegato alla lista votata; d) ha tracciato un segno di  voto solo sul nominativo di un candidato alla carica di sindaco (in  questo caso è esclusa ogni attribuzione di voto alla lista o alle liste  collegate al sindaco); e) ha espresso un voto di preferenza per un  candidato alla carica di consigliere comunale (in questo caso è  valido il voto di preferenza, quello di lista, e il voto al candidato a  sindaco collegato). 
Consigli provinciali 
Ciascun elettore può esprimere il proprio voto unicamente sul  simbolo posto alla sinistra di un candidato alla carica di consigliere  provinciale. Il voto espresso in questo modo è valido sia per il  candidato a consigliere provinciale che per il candidato a presidente  della provincia. Non è ammesso il voto al solo presidente della  Provincia né è ammesso il voto disgiunto (presidente e lista non  collegati tra loro) come è consentito invece per i comuni superiori. 

Da tenere sempre presente questo concetto: la validità dei voti  contenuti nella scheda deve essere ammessa ogni qualvolta se ne  possa desumere la volontà effettiva dell’elettore. Sono invece nulli i  voti contenuti in schede che presentano scritture o segni tali da far  ritenere, in modo inoppugnabile, che l’elettore abbia voluto far  riconoscere il proprio voto.

 
Sandra Cerusico
Ufficio elettorale nazionale
  

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INCHIESTA DEL CIRCOLO "LENIN" DI SAN GIULIANO MILANESE

L’esigenza di svolgere un’inchiesta tra  tutti gli iscritti e le iscritte di  Rifondazione Comunista di San Giuliano  nasce come necessità da parte dei  compagni e delle compagne del circolo  Lenin di 
  • conoscere la realtà che ci circonda  a partire dalla conoscenza di noi  stessi
  • avere l’opinione e il contatto con  tutti i tesserati e non solo quelli che  frequentano la sezione
  • informare tutte le compagne e i  compagni sull’attività del circolo
tutto ciò per iniziare a praticare il  radicamento di massa, obiettivo  strategico del nostro Partito. Un gruppo  di compagne del Circolo ha avuto  l’idea di realizzare un questionario  strutturato da sottoporre come intervista  presso il domicilio degli iscritti e  quindi recandosi casa per casa ha  intervistato i tesserati e ha poi  sviluppato l’elaborazione dei dati. E’  stato scelto l’ambito di San Giuliano  perché è il territorio più  rappresentativo sia politicamente che  numericamente del nostro circolo. Sono  stati compilati attraverso l’intervista  87 questionari su circa 100iscritti.  Questo contatto personale con le  compagne e i compagni come risultato  ha prodotto oltre a quelli prefissati  sopra descritti anche tre nuove  iscrizioni e cinque recuperi di ex  iscritti e ha contribuito, in misura  determinante, al raggiungimento del  70% del tesseramento alla fine di  marzo. Il questionario si divide in  cinque parti: 
  1. Tipologia
  2. Rapporto con il Partito e provenienza  politica
  3. Conoscenza e partecipazione  all’attività politica del circolo
  4. Rapporto con la stampa quotidiana  nazionale e locale
  5. Raccolta proposte, opinioni e  disponibilità degli iscritti
TIPOLOGIA
Per quanto riguarda la tipologia degli  iscritti possiamo evidenziare che la  maggioranza è rappresentata per il  67,82% da uomini e il 32,18 da donne.  L’età prevalente è dai 35 ai 44 anni e  con il 39,08% seguita dalla fascia 45 –  54 con il 17,24% e molto pochi sono i  giovani che rappresentano solo il 6,9%  fino ai 25 anni mentre gli iscritti con  più 65 anni rappresentano il 15%. Il  dato che emerge rappresena una  difficoltà di coinvolgimento delle  giovani generazioni e la prevalenza di  una generazione cresciuta politicamente  negli anni 70. Per quanto riguarda la  scolarità, la maggioranza, cioè il 63%,  è medio bassa (licenza elementare e  media inferiore), solo uno su tre ha il  diploma di scuola media superiore e una  minima percentuale pari al 3% possiede  la laurea. Questo dato rappresenta  probabilmente una situazione più  generale di bassa scolarità presente nel  territorio di San Giuliano. Sarebbe  interessante approfondire le motivazioni  (per esempio quanto incide il fatto che  in questo comune non ci sono istituti  superiori, presenti per altro a San  Donato e Melegnano comuni con  popolazione inferiore o uguale).  Possiamo dire che le compagne e i  compagni costruiscono le loro relazioni  affettive nella coppia e nella famiglia  poichè la maggioranza pari al 57% ha  un nucleo familiare di tre o quattro  persone, il 26% ha un nucleo familiare  di due, solo 1 su 10 è single. Il  mondo del lavoro dipendente prevale con  il 46%tra operai, impiegati e  insegnanti, il 14% rappresenta il lavoro  autonomo tra rappresentanti,  commercianti, artigiani ecc., il  rilevante 22% è la percentuale dei  pensionati, l’8% sono i disoccupati e  lavoratori atipici 
RAPPORTO CON IL PARTITO E PROVENIENZA  POLITICA
E’ prevalente il dato di fedeltà e di  continuità dell’iscrizione e del rinnovo  del tesseramento poiché l’87% è iscritto  o dalla nascita del partito (uno su tre)  o con continuità (oltre la metà), dagli  anni successivi il 12% ha un rapporto  discontinuo con il Partito o si è iscritto  quest’anno, e più precisamente: A uno su  dieci dichiara di non aver rinnovato la  tessera perché nessuno è passato a  proporlo e quindi lo sforzo dell’attività  dei compagni del circolo per il  tesseramento è riconosciuto trattandosi di  una percentuale molto bassa  A il 3% non si è più tesserato perché non  si è più riconosciuto nelle scelte del  Partito  L’8% rappresenta chi non si è tesserato  con continuità per motivi personali.  Numericamente sono 3 nuove iscrizioni e 5  recuperi.  Per quanto riguarda la provenienza  politica la maggioranza degli iscritti  per la prima volta fa una scelta di  partito.  Abbiamo rilevato che la provenienza  politica è rappresentata per il 36% PCI  e FGCI, il 10% DP, LC, MLS, PDUP ecc.  mentre il 55% dichiara di non essere mai  stato tesserato a un partito  precedentemente, il 45% dichiara di  essere stato iscritto ad altri partiti o  organizzazioni politiche.  Gli iscritti alle Organizzazioni Sindacali  confederali o autonome rappresentano il  36% degli iscritti: 29 alla CGIL, nessuno  alla CISL e UIL, 2 ai sindacati  autonomi.  In realtà tenendo in considerazione la  base di riferimento per l’iscrizione  sindacale (lavoratori dipendenti 46% più  i pensionati 22%) la percentuale aumenta  al 53%.  Il 15% è iscritto ad associazioni:; ANPI,  CENTRO, OASI, WWF, AVIS, ADL, C.S.  ETEROTOPIA, ROCCABRIVIO, ARCI, SPORT  HANDICAP.  Il 54% non è iscritto.  La stragrande maggioranza degli  iscritti pari al 91% non svolge attività  di volontariato, solo uno su dieci svolge  attività di volontariato presso la Croce  di San Giuliano e il Centro di pronto  intervento.  Risposta alle domande 7 e 8 del  questionario.  Più di nove compagni e compagne su  dieci iscritti al circolo conosce chi  ricopre l’incarico di segretario  nazionale del partito, gli altri, pur  conoscendo Bertinotti, non lo collegano  al ruolo.  Abbiamo riscontrato le stesse percentuali  per l’incarico di presidente del  partito: otto compagni o compagne su  dieci lo riconducono al suo ruolo mentre  gli altri pur conoscendo Cossutta non  sanno che è il presidente del partito.  La considerazione che ne traiamo e che  il 20% degli iscritti pur conoscendo  Bertinotti e Cossutta non ritengono  necessario doversi informare sulle  cariche “istituzionali” del partito e  hanno un atteggiamento che esprime in  parte il senso di appartenenza ma  d’altra parte anche una eccessiva  delega.    CONOSCENZA E PARTECIPAZIONE ALL’ATTIVITA’  DEL CIRCOLO    Per quanto riguarda l’ubicazione della  sede del circolo Lenin l’89% sa dove si  trova e il 23% ci passa davanti e legge  i manifesti, il 22% partecipa agli  attivi e solo il 9,2% non la frequenta e  chiede informazioni ai comagni.  Il 29% emerge come assidua presenza  all’attività del circolo non  riconducibile alle altre 3 risposte e  riferita alla cosiddetta militanza.  L’82% considera la sede situata in una  zona comoda.    Per quanto riguarda la vita politica  del circolo a San Giuliano dalle risposte  emerge che purtroppo non c’è una  particolare attenzione alle scadenze  elettorali infatti il 62% non sa quanti  voti ha ottenuto Rifondazione comunista  alle ultime elezioni politiche a San  Giuliano. Aumenta l’interesse e la  conoscenza se parliamo delle elezioni  amministrative infatti il 60% sa che  abbiamo 3 consiglieri comunali e il 56%  un assessore inoltre il 91% considera la  nostra presenza all’interno  dell’Amministrazione comunale  fondamentale per la realizzazione del  programma e utile per far sentire la  voce dei ceti più deboli.  Per quanto riguarda il rapporto fra il  nostro elettorato e il numero di iscritti  al Circolo il 51% lo ritiene inadeguato  e afferma la necessità di una maggiore  campagna di tesseramento, uno su tre si  pone il problema di un maggior  coinvolgimento dell’elettorato mentre il  17% esprime come motivo del divario tra  elettorato e iscritti la paura  dell’appartenenza.  La Festa di Liberazione che viene  organizzata a settembre al Parco della  Quercia viene considerata dalla  stragrande maggioranza degli iscritti  una scadenza importante: l’80% vi  partecipa, 29 compagni e compagni ci  hanno lavorato e 41 l’hanno  frequentata, solo il 20% non ha  partecipato. Questa manifestazione  viene considerata importante per  ribadire la presenza politica nel  territorio dal 71%, è un’occasione di  festa per il 55%, viene considerata  importante per i dibattiti politici dal  44% ed è utile per il finanziamento per  il 43%. La considerazione utile da fare  è verificare se i compagni di San  Giuliano sono sufficienti per organizzare  la festa o se il supporto dei compagni  di Colturano, Vizzolo, Peschiera B. è  indispensabile 
RAPPORTO CON LA STAMPA QUOTIDIANA NAZIONALE  E LOCALE
Rispetto all’acquisto dei giornali  quotidiani possiamo dire che il 37% li  acquista tutti i giorni o quasi, il 17%  2 o 3 volte alla settimana, l’8% una  volta alla settimana, il 36% più  raramente.  Liberazione è il quotidiano acquistato  dal 41% degli iscritti con la seguente  frequenza: il 13% tutti i giorni o  quasi, l’8% 2 o 3 volte alla settimana,  il 6% 1 volta alla settimana. Gli altri  non lo acquistano mai anche se il 10%  lo legge ma non lo compra e quindi 1  su tre nopn lo compra e non lo legge.  Il non acquisto o l’acquisto sporadico è  legato a motivi economici per il 2%  (probabilmente viene considerato il  secondo giornale) oppure ha difficoltà  di reperimento per il 6%. Per il 17%  viene considerato un giornale “troppo di  partito” dando un valore negativo a  questa motivazione e quindi o non viene  acquistato o viene acquistato raramente  nelle occasioni in cui è interessante  conoscere la linea del partito (elezioni  politiche, crisi di governo). Il 24% lo  acquista proprio perchè esprime la  posizione del partito. Il 23% afferma  di informarsi solo attraverso la  televisione  Il giornalino Rifondazione scritto e  diffuso dai compagni del circolo è  letto almeno una volta dal 61% degli  iscritti mentre il 39% non lo conosce.    RACCOLTA PROPOSTE, OPINIONI E  DISPONIBILITA’ DEGLI ISCRITTI  Alla domanda di quali ulteriori  inizative dovrebbe organizzare il  circolo Lenin il 41% ritiene necessario  sviluppare iniziative culturali e sul  lavoro nel territorio, il 20% ritiene più  utile sviluppare i contatti con la  gente, l’11% vorrebbe una “casa del  popolo” e in realtà solo il 3% desidera  la consegna a domicilio di Liberazione  Rispetto al rapporto tra il circolo e  gli iscritti il 53% vorrebbe un giorno  fisso al mese per la riunione di tutti i  tesserati in sezione, il 47% gradisce  comunicazioni scritte sull’attività del  Partito, il 9% vuole essere informato  attraverso la visita a domicilio da  parte di un compagno.  Rispetto alla disponibilità di tempo da  dedicare all’attività del partito il 52%  ha risposto affermativamente con le  seguenti frequenze: 22% un paio di ore  alla settimana, il 6% tutti i giorni un  paio di ore, 6% un paio di ore 2 o 3  volte alla settimana, il 18% un paio di  ore al mese. Unendo le frequenze  giornaliere e settimanali si raggiunge  indicativamente il dato della militanza  pari al 29% e il rimanente 5% si  dichiara disponibile su richiesta  specifica da definire di volta in  volta. Il 47% non offre disponibilità di  tempo.  L’ultima domanda relativa  all’importanza del metodo del sondaggio  esprime le seguenti opinioni: il 98%  considera molto utile o utile questa  iniziativa, solo il 2% la considera poco  utile o inutile. 
Nota bene: eventuali divari in difetto  delle percentuali sono la conseguenza di  mancate risposte mentre eventuali divari  in eccesso sono riconducibili a risposte  multiple.
Una copia del questionario può essere  richiesto al circolo “Lenin”, Via  Giovanni XXIII, 15 - 20098 San Giuliano  Milanese (MI)
 
 INDICE
8-5-98

archivio di Partito di massa


 
informazioni: Umberto Ilari
dal 27-5-98 h 16.35
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