Partecipa e contribuisci all'attività di Rifondazione Comunista con 15 euro al mese. Compila questo modulo SEPA/RID online. Grazie Direzione nazionale 9 ottobre 2025 Giovanna Capelli Prima di illustrare il punto più importante del mio dissenso rispetto alla relazione del Segretario, che è il giudizio sulla fase, modificata dall'irrompere nell'Occidente del movimento Propal, denuncio un imbarbarimento del metodo e del clima degli incontri di Direzione. E' convocata a stento, facendole perdere ruolo e funzione, privando il Partito di un dibattito aggiornato ai tempi e di una direzione politica conseguente. Alcuni interventi non parlano di politica, ma prendono di mira le persone, che si sono più esposte nella critica alla linea del Congresso e cercano di infangarle sistematicamente in puro stile stalinista. Siamo fuori tempo e in uno spazio che si tenta continuamente di avvelenare. Su questi aspetti il silenzio disinvolto della Segreteria è grave. Su questo movimento contro il genocidio del popolo palestinese ci vorrebbe un di più di approfondimento, nella consapevolezza che siamo nella fase inziale del suo sviluppo e tutto quanto diciamo è parziale, ma dovremmo cogliere punti evidenti di novità :un inedito e straordinario carattere popolare e di massa, la capillarità , la capacità di mobilitare varie generazioni di giovani e anche di meno giovani, che per la prima volta sentono la necessità di andare in piazza in prima persona, per fare quello che i Governi non fanno. E' una indignazione morale, che si politicizza usando come strumento la lotta collettiva, mentre individua l'avversario, l'autore del genocidio, il Governo di Israele e il progetto sionista e l'Occidente che lo sostiene. Questo movimento, che ha sorretto la sfida pacifista della Flotilla e le ha dato forza, cresce e agisce fuori dal sistema bipolare, dalla pratica dai corpi intermedi politici e sociali, sfibrati dalla gabbia di un sistema bloccato. C'è una eccedenza che non è solo frutto della spontaneità, ma un "sentiment", oltre la fragilità della emozione, che convince milioni di persone a continuare la lotta e costruisce una proiezione di sé per il futuro, come forza reale, che già ha cambiato la realtà. Infatti se le navi della Flotilla non sono state affondate dalla marina israeliana e gli equipaggi non hanno fatto una brutta fine è grazie a questo movimento E' grazie lui che si sono occupate scuole e università e, vista la affluenza alle piazze del 22 si è arrivati allo sciopero unitario, ed ora è difficile tornare alle pratiche divisive precedenti, e si stabiliscono percorsi per altre mobilitazioni. Questo movimento si sviluppa in tutti i luoghi, nelle metropoli e nelle campagne, chiamando alla responsabilità collettiva radicale e ha molti nemici, a partire dal governo che lo criminalizza, tenta di attaccarlo e indebolirlo con denunce, divieti, di dividerlo o di ricondurlo all'inefficacia delle dinamiche bipolari. Il PRC ha il compito primo di lavorare perché il movimento si allarghi, continui nel tempo e connetta la difesa del popolo Palestinese con la lotta contro il riarmo, contro l'aumento delle spese militari, l'invio di aiuti militari all'Ucraina e mantenga questo carattere di alternatività. Dobbiamo essere interni al movimento, avendo cura della sua autonomia, della sua massima unità, ma soprattutto essere credibili, decidere se il nostro profilo sta dentro o fuori la alternatività al neoliberismo. La crescita di questo movimento è una grande occasione per il nostro Partito, che rischia di essere perduta, se si continua ad agire con la pratica politica attuale, a partire dalle scelte fatte per le elezioni regionali. Nelle stesse regioni dove i compagni e le compagne si presentano in coalizioni alternative, l'immagine del Partito è in forte difficoltà, perché quelle scelte sembrano un'eccezione ad un profilo sempre più interno al centrosinistra. Con più evidenza di mesi fa dobbiamo cambiare postura e costruire un polo alternativo al centro destra e al centro sinistra, capace di rispondere alle domande politiche, sociali e teoriche del conflitto e dei percorsi di politicizzazione in atto. |