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Direzione del 22 novembre 2023

Intervento di Tonia Guerra

Per questioni di tempo è necessario fare una selezione fra i molti argomenti all’ordine del giorno e contenuti nella relazione introduttiva del Segretario, compresa la questione internazionale, la guerra, che sovrasta tutti gli altri.
Intanto un grazie enorme ai compagni e alle compagne che hanno consentito di superare ampiamente le firme per la presentazione della LIP sul salario minimo, a chi l’ha voluta e costruita, a quelli/e dei banchetti, a chi si è caricato il lavoro burocratico.
Condivido alcune proposte avanzate: la riflessione da approfondire sulla crisi della sinistra in scala nazionale, europea e internazionale; l’approfondimento sul patriarcato e l’intersezionalità delle lotte; l’iniziativa sulle questioni istituzionali, dall’autonomia differenziata, che sta per essere calendarizzata in Parlamento, al premierato.

Su Unione Popolare: si dica chiaramente se si considera UP un’altra esperienza da archiviare. È legittimo proporlo. Quello che trovo riprovevole è utilizzare a tal scopo la dilazione temporale, il rinvio addirittura a dopo le europee dell’organizzazione (statuto, assemblea costitutiva, coinvolgimento e valorizzazione dei territori) tenendola in uno stato di triste provvisorietà organizzativa e di precarietà democratica. Senz’altro il percorso è difficoltoso, lo sapevamo, ma abbiamo il dovere di provarci, per quanto sta in noi e sino a quando ce ne saranno le condizioni o si sarà decisa un’altra linea politica. Le critiche che vengono fatte rispetto al progetto di UP hanno un fondo di verità ed è necessario affrontare i nodi problematici, ma trovo debole sollevare come punto negativo la scarsità di adesioni da parte di chi non vi ha lui stesso/a aderito e, da dirigente, fa campagna attiva perché non vi si aderisca.

Sullo specifico dello statuto: credo anch’io che la bozza elaborata dal gruppo designato (di cui fanno parte nostri compagni e compagne) abbia bisogno di modifiche: avremmo potuto avanzare noi una proposta o intervenire con proposte emendative anche importanti, e comunque facciamolo. Altra cosa è liquidare la bozza senza neanche volerla discutere, con affermazioni apodittiche, come ha fatto il segretario. Siamo in una fase di scelte importanti, da fare per tempo, non possiamo permetterci posizioni ambigue, che già hanno un peso enorme sulle nostre divisioni.

Sulla lista per la pace alle europee: ci siamo detti tutti/e disponibili ad un’interlocuzione con Santoro, dunque evitiamo letture spicciative su questo. Non ci sono posizioni contrarie ma si evidenzia la necessità di confronti paritari e il riconoscimento di ciascuna soggettività. Ho personalmente condiviso la posizione unitaria assunta, non senza fatica, da UP e la successiva richiesta di incontro a Santoro. Trovo non molto promettente l’assenza ad ora di una risposta e ho personalmente trovato imbarazzante che il Segretario abbia accettato, senza un mandato, la proposta di Santoro di far parte del coordinamento della ipotetica lista, mentre UP stava chiedendo l’incontro, anche a suo nome. Sono azioni che ci fanno apparire subalterni al salvatore di turno e creano diffidenze, altro che la funzione di “colla” di cui ci fregiamo.
In ballo non c’è solo uno spazio politico da agire o una lista elettorale per tentare di affacciarci alle istituzioni, ma la limpidezza di un progetto politico e la credibilità di Rifondazione Comunista.

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