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Direzione del 22 novembre 2023

Intervento di Paolo Ferrero

Ci troviamo in una fase drammatica caratterizzata dalla guerra e dalla barbarie ma anche da reazioni sociali positive,su cui investire politicamente. Penso al movimento a fianco del popolo palestinese che vede la partecipazione di molti giovani e italiani ed immigrati. Penso, dopo l’ennesimo femminicidio, alla vera e propria ribellione posta in essere dalle donne, moltissime giovani, che – dopo che la sorella di Giulia è stata capace di indicare nel patriarcato il nemico - ha fatto saltare la diga dell’ipocrisia e dell’accettazione impotente della “banalità del male”. Oggi questo movimento è un grande fatto politico e dobbiamo operare affinché incida a fondo nel paese, anche a partire da noi stessi, per rovesciare le subculture maschili di cui il femminicidio è l’esito ultimo ma non isolato. Per questo dobbiamo dar corso alle decisioni assunte oltre 7 anni fa dal Congresso di Spoleto, dando vita ad assemblee dove i compagni si incontrino per discutere del “problema che è in noi”. Occorre incontrarsi in presenza e propongo al mio segretario di federazione di iniziare a costruirne una a Torino. Parimenti penso che sia necessario fare una Direzione Nazionale che rifletta su questa ripresa di movimento , contro il patriarcato e sulla Palestina, per ragionare su come starci dentro, su come intrecciare il lavoro e la modifica del nostro partito con la crescita del movimento. Rifondazione non può ridursi ad essere solo un partito che tenta di entrare nelle istituzioni ma dovrebbe essere un partito comunista che opera per il cambiamento sociale a partire dalla partecipazione ragionata ai movimenti sociali.

Per quanto riguarda la discussione sulla bozza di statuto di UP, porre il problema come se si trattasse di prendere o lasciare, è una cosa senza alcun senso. Ci troviamo di fronte ad una prima bozza, varata dal gruppo organizzazione di UP senza che il coordinamento nazionale ne abbia ancora mai discusso: un semilavorato da discutere e Rifondazione è chiamata a dire la sua su come migliorarlo. Adesso e non l’anno prossimo. Rifondazione avrebbe già dovuto avanzare le sue proposte: Ho chiesto formalmente di discutere dello statuto dentro Rifondazione Comunista il 27 luglio scorso, l’ho richiesto di nuovo il 17 ottobre scorso e ci troviamo adesso a metà novembre a dire che non si può ancora discutere in Direzione? E’ incredibile: invece di prenderci dei mesi per discutere una bozza di statuto che ci ha inviato il gruppo organizzazione di UP, noi, che siamo la principale forza che ha dato vita ad UP dovremmo già aver discusso di cosa proponiamo che UP sia e debba diventare, e quindi avanzare delle proposte per lo statuto! La vera discussione è se UP la vogliamo costruire oppure se con questa pratica dilatoria la vogliamo sfilacciare senza arrivare all’assemblea costituente al fine di tenerci le mani libere per poter far accordi a destra e manca, abbandonando la prospettiva politica della costruzione del polo dell’alternativa.

Da ultimo sulle elezioni europee. Il coordinamento di UP ha varato all’unanimità un positivo documento che propone di interloquire con Santoro con la proposta di fare una lista unitaria per la pace. Santoro non ha ancora risposto. Non è buona cosa che il nostro segretario abbia dato la sua disponibilità ad entrare a far parte del gruppo promotore della lista di Santoro prima che questo abbia risposto ad Unione Popolare. Il nostro obiettivo è quello di fare una lista unitaria per la pace in cui ci siano tutti i soggetti o semplicemente di stare come Rifondazione dentro la lista di Santoro? Io penso che dobbiamo puntare a fare una lista unitaria per la pace operando per unire, per “fare colla”, da Santoro a tutti gli altri soggetti a partire da UP, evitando frammentazioni e il rischio che alle europee vi siano due o tre liste nell’area della sinistra di alternativa.

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