Partecipa e contribuisci all'attività di Rifondazione Comunista con 10 euro al mese. Compila questo modulo SEPA/RID online. Grazie

Direzione del 28 settembre e 4 novembre 2023

Intervento Ezio Locatelli

Condivido il giudizio positivo sulla festa nazionale. La sua riuscita è il combinato disposto di un lavoro collettivo che ha visto tutte e tutti impegnat* a dare il proprio contributo. Proprio per questo penso che nessuno possa richiamarsi alla riuscita della festa per mettere a tacere una discussione che più volte, inutilmente, abbiamo chiesto ci fosse in segreteria e in direzione nazionale relativamente agli sviluppi di Unione Popolare e agli orientamenti da assumere per le europee. A scanso di equivoci, fin dalla prima ora, ho sostenuto la necessità di renderci disponibili alla costruzione di un fronte pacifista e antiliberista anche sul piano elettorale. Nel fare questo ho anche invitato a rifuggire dalle facili illusioni. L’efficacia di una proposta elettorale dipende da molti fattori, il primo dei quali è la presenza di un fronte di lotta che lo precede. Non siamo ancora a questo livello di maturità sociale. Per questo penso che per massimizzare il risultato elettorale sia opportuno fare una operazione di riconoscibilità di storie, esperienze, progetti diversi che sono in campo. Va costruita una lista plurale, non servono i monologhi. Anche dal punto di vista politico bisogna evitare di essere ingenui. Come lo stesso De Magistris ha avuto modo di riconoscere nell’ultima riunione di coordinamento Santoro ha un suo progetto politico che allo stato attuale non è coincidente con il progetto di Unione Popolare. Santoro dichiara di essere contro la guerra ma non di essere contro il Pd e il M5S. Il progetto di Unione Popolare oltre che essere contrario alla guerra è dichiaratamente alternativo a chi la guerra la fa. Proprio per questo penso che il confronto con altri soggetti debba essere in condizioni di reciprocità, di riconoscibilità. Di convergenza non di confluenza. Queste valutazioni possono essere condivise o meno. Il punto non è questo. Il punto è che nel Partito, soprattutto quando devono intervenire delle prese di posizione, ci si deve confrontare. Cosa che non è accaduta in ordine agli orientamenti da assumere in cabina di regia di Unione popolare col nostro segretario che si è frapposto lungamente al raggiungimento di una intesa con le altre componenti senza che ci fosse alcun coinvolgimento della nostra segreteria e direzione. Non sono d’accordo su queto modo di procedere, non c’è nessuno che è depositario della linea politica a prescindere da un confronto con gli organismi dirigenti. La direzione non si ritrova da tre mesi. Questo è il problema. Il suo superamento necessita di un recupero di democrazia interna.

chiudi - stampa