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Direzione del 28 settembre e 4 novembre 2023
Intervento Paolo Ferrero
Questa Direzione arriva molto in ritardo, dopo 3 mesi dall’ultima convocazione mentre nell’estate sul piano politico è successo di tutto e il segretario ha assunto posizioni politiche impegnative e non discusse. Il fatto stesso che questa direzione termini e quindi voti dopo che si è tenuta l’assemblea di Santoro la dice lunga su questa situazione.
Ci troviamo quindi dinnanzi ad un problema di democrazia perché le scelte politiche debbono essere discusse democraticamente e quando vi sono opinioni diverse è necessario discutere prima che le posizioni si polarizzino e si cristallizzino. Per questo propongo che la direzione venga convocata ogni 15 giorni, in modo che possa svolgere la sua funzione, che il CPN venga convocato più di frequente e che sulle elezioni europee venga organizzata un’ampia discussione nel partito. Tra le nostre fila c’è molto disorientamento e si chiede giustamente di capire e discutere.
Il nodo della democrazia non è sganciato da quello dei contenuti. Le posizioni assunte dal segretario dentro Unione Popolare hanno infatti portato questo nostro progetto unitario sull’orlo della crisi. Il suo rifiuto di dare il via libera ad un comunicato unitario - sottoscritto da tutti i componenti della cabina di regia di Unione popolare - aveva infatti determinato una situazione di crisi in UP con rischi pesanti di sfrangiamenti e rotture difficilmente ricomponibili. Solo l’intervento di 25 compagn@ della Direzione di Rifondazione Comunista – del tutto inusuale ma necessario – ha permesso di sbloccare la situazione, portando il segretario a più miti consigli e reso possibile l’assunzione del comunicato unitario di Unione Popolare.
E’ del tutto evidente che non si può proseguire così: gli organismi debbono essere convocati per tempo, per orientare le scelte del partito e non per commentare a posteriori i fatti compiuti posti in essere dal segretario.
La vicenda di Unione Popolare rimanda direttamente alla nostra linea politica. Una buona parte della direzione pensa che UP sia una palla al piede e che la lista di Santoro debba prenderne il posto. Io penso si tratti di una posizione sbagliata per due ragioni.
La proposta di Santoro è una iniziativa meritoria perché pone il tema del No alla guerra ma è del tutto evidente che non si pone in alternativa al centro sinistra. Se nel passaggio delle europee, invece di lavorare per rendere protagonista Unione Popolare, poniamo le condizioni per smontarla, il giorno dopo le europee ci troveremo ad aver rotto le relazioni a sinistra ed a dialogare con chi pensa di andare nelle prossime elezioni politiche con il centro sinistra. E’ un errore di fondo.
In secondo luogo, UP riconosce l’esistenza delle forze politiche e nel contempo aggrega le singole persone. Si tratta di un modello positivo di coalizione perché corrisponde al nostro progetto politico di rafforzare il partito e nel contempo di costruire una sinistra di alternativa più ampia. Nulla di tutto questo si evince dalla parole e dalla pratica posta in essere da Santoro.