Documento approvato

Aprire il confronto per dar vita ad una lista unitaria contro la guerra e il neoliberismo, rafforzare Rifondazione Comunista, costruire Unione Popolare

Con l’approssimarsi delle elezioni europee, siamo positivamente chiamati a discutere e ad agire per la costruzione di una alleanza contro la guerra e il liberismo, che diventi il punto di riferimento elettorale per quella larga parte di popolazione che vuole uscire dall’attuale gravissima situazione.

Come abbiamo scritto nel documento varato dall’ultima Direzione Nazionale del giugno scorso: “Proponiamo che Unione Popolare operi unitariamente nell’attività di tessitura delle necessarie interlocuzioni finalizzate a costruire una lista contro la guerra e la subalternità alla NATO, contro le politiche liberiste e monetariste della BCE, dell’Unione Europea e del governo, per un’alternativa politica, sociale e culturale allo stato di cose esistente.”

In questo contesto consideriamo molto positivamente la risoluzione adottata il 28 settembre da Unione Popolare, il cui dispositivo recita:

“Unione Popolare ritiene necessario proseguire nella costruzione di uno spazio politico alternativo ai poli politici esistenti, e decide pertanto:
- di convocare l’assemblea costituente di Unione Popolare per fine ottobre/inizi novembre;
- di partecipare alla prossima competizione elettorale europea puntando a costruire una lista contro la guerra che sappia vincere due sfide:
- coniugare il rifiuto della guerra, e del sistema di alleanze che la sorregge (e della partecipazione italiana diretta o indiretta alla stessa), con la lotta al liberismo economico e all’economia di guerra;
- dare vita a una alleanza pacifista tra tutte e tutti coloro – persone, associazioni, comitati o partiti – che ne condividano il programma e l’impostazione.

Anche noi, come Michele Santoro, non chiediamo a nessuno di rinunciare alle sue idee e ai suoi simboli. La priorità è porre fine alla guerra. Siamo quindi disponibili a dar vita e a partecipare in modo riconoscibile e riconosciuto alla costruzione di una alleanza pacifista per una lista unitaria nelle elezioni europee, contro l’orrore della guerra.

Unione Popolare valuterà pertanto con i necessari confronti e con un percorso di partecipazione e consultazione democratica, le condizioni e le modalità per la costruzione di questo percorso.
A partire da questa impostazione Unione Popolare è favorevole ad un confronto con Michele Santoro e Raniero La Valle – protagonisti in quest’anno e mezzo della battaglia per la pace e che hanno lanciato un appello contro la guerra per le elezioni europee – e con ogni forza interessata e disponibile alla costruzione di una alleanza pacifista.

Il Coordinamento Nazionale Provvisorio di UP”
È infatti necessario che Unione Popolare, cogliendo l’opportunità di un allargamento dello schieramento contro la guerra e le politiche economiche che da questa derivano, apra una interlocuzione ampia, evitando subalternità o arroccamenti, arruolamenti o contrarietà pregiudiziali che non entrerebbero in sintonia con i bisogni sociali a cui dobbiamo rispondere. Occorre aprire un confronto sul programma – dalle proposte per l’Europa che vogliamo, a quelle per il suo ruolo del mondo, dalla Nato al rapporto con le lotte di liberazione fuori dai confini europei - come sul profilo politico della lista. Aprire un dialogo e un confronto ricercando quell’alleanza tra diversi con l’obiettivo comune di costruire una lista unitaria contro la guerra.

Si tratta infatti di cogliere il passaggio delle elezioni europee per far pesare sul piano politico la contrarietà alla guerra in connessione con la necessità dell’alternativa, rilanciando così il progetto strategico del nostro partito e l’obiettivo politico di costruire Unione Popolare.

L’emergenza democratica

A tal fine è necessario che il Partito sia posto nelle condizioni di essere protagonista di questa discussione e di queste scelte e non sia relegato al ruolo di spettatore, di ratificatore a posteriori di situazioni di fatto. Il coinvolgimento e la discussione a tutti i livelli sono condizioni decisive affinché le opportunità che abbiamo dinnanzi non si trasformino in fattori di crisi e di divisione.

In questo quadro, è negativo che la Direzione non sia stata convocata per 3 mesi (da giugno scorso) creando un’assenza di analisi e di proposta del PRC, sostituite dalle interlocuzioni esterne e dalle prese di posizione del solo segretario, senza una discussione e un mandato dei gruppi dirigenti. Ultimamente tale pratica ha determinato problemi in Unione Popolare, per la contrarietà manifestata dal segretario nella cabina di regia di UP ad un comunicato condiviso da tutte le altre componenti, rispetto al riferimento al simbolo e alla proposta politica di UP sulle europee; ciò aveva creato un’empasse - col rischio di rotture e polemiche dentro Unione Popolare - positivamente superata con l’accordo trovato sul comunicato sopra citato solo dopo la presa di posizione di numerosi membri della DN.

Occorre ripristinare il funzionamento regolare dei gruppi dirigenti, che deve essere la norma, tanto più quando vi sono nel partito opinioni diverse. La logica del fatto compiuto non è accettabile: impedisce la discussione e la sintesi unitaria e instaura una pratica presidenzialista a cui siamo contrari nella società come al nostri interno.
Per questo la Direzione Nazionale dà mandato alla segreteria di convocarla ogni 15 giorni e chiede che il CPN venga convocato con una frequenza maggiore.

Rafforzare Rifondazione costruire Unione Popolare.

Il rispetto della democrazia nella vita interna del partito, la valorizzazione del complesso delle iscritte e degli iscritti, delle e dei militanti e delle e dei dirigenti, è la condizione per un rilancio di rifondazione e per un suo rafforzamento sul piano organizzativo e politico.
Oggi al nostro interno è carente una discussione sui nodi di fondo della fase e di come il mondo stia rapidamente evolvendo, dalla deglobalizzazione all’avanzata delle destre alla prosecuzione della guerra con rischi di escalation nucleare. Un partito comunista può vivere solo se il dibattito interno e la democrazia sono alimentate quotidianamente, se il progetto politico viene affinato e aggiornato dentro il corpo collettivo, non se viene interpellato solo per applaudire e raccogliere firme: è necessario rimettere al centro la democrazia e la discussione collettiva sull’analisi e sulle proposta a partire dal livello nazionale per rilanciare il costume politico della rifondazione comunista - e non da partito di opinione - in tutto il territorio.
Accanto al nostro rilancio fondato sul pieno funzionamento della democrazia interna occorre anche modificare la postura nei processi unitari. Al congresso abbiamo deciso di “essere colla”, cioè di operare per unire, per smussare gli angoli, per costruire coalizione, dobbiamo farlo in tutti gli ambiti unitari.
In questi mesi abbiamo deciso di dar vita ad Unione Popolare e di proseguirne il percorso dopo le scorse elezioni politiche. Ad oggi UP è più un progetto e una potenzialità che non una realtà radicata nel paese. Ma la nostra scelta di dar vita ad UP, di rafforzarla e allargarla, chiede proprio a noi di svolgere a tutti i livelli un ruolo propulsivo e di costruzione unitaria: dobbiamo fare colla anche dentro UP. Tutto il gruppo dirigente deve operare svolgendo un ruolo di tessitura e non di rottura. Senza alcuna subalternità ma operando nella prospettiva della costruzione di un polo della sinistra di alternativa.

Per questo la Direzione Nazionale:

- ribadisce l’impegno di Rifondazione Comunista nella costruzione di Unione Popolare e auspica che entro la prima metà di novembre si possa portare a termine il processo costituente in modo da permettere la partecipazione degli aderenti a la piena democrazia interna. Come abbiamo detto più volte, occorre costruire una organizzazione popolare, il cui statuto sia fondato sulla regola del consenso e sulla democrazia partecipata e che veda nella partecipazione e nel protagonismo dei territori il punto fondamentale della democrazia interna.

- Ritiene necessario che Unione Popolare affronti di comune accordo le prossime elezioni europee, puntando a costruire una lista unitaria contro la guerra, per rappresentare quella grande parte di popolazione italiana che ritiene la guerra sbagliata. Una grande operazione politica che parli al paese ed in cui il progetto politico di Unione Popolare possa essere presente a pieno titolo in forma riconoscibile e riconosciuta, secondo le forme indicate unitariamente dal coordinamento nazionale. Riteniamo a questo riguardo molto positivo e facciamo nostro il testo varato dal Coordinamento nazionale di Unione popolare per aprire unitariamente il dialogo con Michele Santoro e Raniero La Valle e tutti gli altri soggetti interessati, al fine di costruire una lista unitaria contro la guerra e la subalternità alla NATO, contro le politiche liberiste e monetariste della BCE, dell’Unione Europea e del governo, per un’alternativa politica, sociale e culturale allo stato di cose esistente. Una lista di scopo, una alleanza pacifista finalizzata a portare nel Parlamento europeo la voce di chi è contro la guerra e contro il liberismo, che per le sue caratteristiche unitarie ed inclusive eviti la proliferazione di liste indistinguibili sul piano dei contenuti.

- Impegna il partito alla partecipazione alla manifestazione nazionale indetta dalla CGIL e da varie realtà sociali contro la politica del governo Meloni, il regionalismo differenziato, la guerra. L’importanza della mobilitazione e la debolezza della piattaforma su cui questa è convocata ci chiedono una partecipazione adeguata ed organizzata al fine di rendere visibili le nostre proposte, a partire dal no all’invio di armi in Ucraina e dal no a qualunque autonomia differenziata.

- Invita tutte le compagne e i compagni al più grande sforzo nella raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare sul salario minimo. Si tratta di una proposta che ha incontrato un largo consenso popolare e che colloca Unione Popolare al centro del dibattito politico dell’autunno. La piena riuscita della raccolta di firme sarà anche il modo migliore per far vivere il processo costituente di Unione Popolare sulle gambe di una proposta politica che parta dai bisogni popolari e non sia confinata al cielo della politica. E’ quindi necessario un grande sforzo che coinvolga tutte le regioni e tutte le provincie.

- Impegna il partito alla prosecuzione della mobilitazione contro la guerra e nella costruzione di iniziative che intreccino il no alla guerra e il no alle politiche di guerra e alle misure antisociali ad esse connesse. La lotta contro la finanziaria del governo Meloni dovrà partire proprio dalla denuncia di come il vertiginoso aumento delle spese militari vada a togliere risorse agli strati più poveri della popolazione ed a comprimere i loro diritti. La lotta contro ogni Autonomia Differenziata, contro la privatizzazione della Sanità, contro lo smantellamento progressivo della scuola della Costituzione e contro il carovita debbono essere fortemente intrecciate alla mobilitazione contro la guerra e contro l’invio di armi, per la trattativa e il cessate il fuoco. A tal riguardo indichiamo la data del 4 novembre come giornata di mobilitazione nazionale.

-Chiede a tutte le strutture territoriali un ulteriore sforzo nell’azione di tesseramento che entra in queste settimane nella fase finale. Come abbiamo sempre sostenuto il rafforzamento politico ed organizzativo di Rifondazione Comunista è la condizione per poter allargare i confini, il radicamento e l’efficacia di tutta la sinistra di alternativa che vogliamo unire. Portare a termine nel modo migliore il tesseramento a Rifondazione e curare la registrazione sul sito di UP di tutti gli iscritti e le iscritte è uno dei nostri impegni prioritari in questa fase.

- Esprime il proprio apprezzamento per la candidatura alle elezioni suppletive della compagna Giovanna Capelli nel collegio senatoriale di Monza/ Brianza sotto il simbolo di Unione Popolare, auspica che le federazioni vicine contribuiscano fattivamente alla campagna elettorale. Il risultato di queste elezioni non e infatti un fatto locale ma ha una valenza nazionale e tale deve essere l’impegno del Partito.

- Parimenti la Direzione sottolinea l’importanza della presentazione delle liste di Unione Popolare nelle elezioni provinciali di Trento. Occorre sottolineare come le compagne e I compagni della provincia di Trento siano riusciti non solo a presentare la lista di Unione Popolare ma a dar vita ad una coalizione civica che – a partire dai contenuti che ci caratterizzano – ha aggregato varie forze e singoli presenti sul territorio.

- Infine ma non ultima per importanza, La direzione nazionale ringrazia tutte le compagne e i compagni che hanno concorso alla riuscita della Festa nazionale di Rifondazione Comunista. E’ stato uno sforzo corale che ha unito il partito ed ha visto – a cominciando da Bologna e dall’Emilia Romagna - la partecipazione di compagne e compagni da tutto il territorio nazionale, confermando le potenzialità e la vitalità della nostra comunità. Grazie grazie grazie.

Tonia Guerra, Ezio Locatelli, Nicolò Martinelli, Vito Meloni, Dmitrij Palagi, Nello Patta

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