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Direzione 27 aprile 2023

Intervento di Giovanni Russo Spena

Sono favorevole ad aderire ai quesiti referendari contro l'invio delle armi in Ucraina, pur avendo riflettuto criticamente sulla inadeguatezza dei quesiti, sulla mancata consultazione preventiva da parte dei promotori, sul rischio di dichiarazione di inammissibilità da parte della Corte Costituzionale.

La raccolta delle firme, infatti, può essere parte importante di una campagna disarmista , contro tutte le guerre. Siamo di fronte a guerre "costituenti", collegate alla riorganizzazione autoritaria delle catene del valore globali e, quindi, anche alla nostra legalità costituzionale, al ruolo dell'Unione Europea, alla connessione tra liberismo, fascismi, regimi autarchici. Aderiamo anche alla "staffetta per l'umanità", iniziativa pacifista che attraverserà l'Italia da Nord a Sud. Questa mobilitazione va da noi collegata, con attenzione, alla crescente consapevolezza sociale e culturale contro la cosiddetta "autonomia differenziata", che rischia di accrescere ulteriormente le privatizzazioni e le precarizzazioni e contro la ripresa, soprattutto tra ragazze e giovani, di una appassionata mobilitazione antifascista e contro il governo Meloni.

Stiamo correttamente evitando che l'antifascismo diventi la base di frontismo inerte e contraddittorio. Il fascismo, infatti, è un prodotto della storia nazionale e delle trasformazioni del capitalismo. Gramsci ci ha insegnato che il fascismo vive su tre livelli: il fascismo è ideologia, che pretende di eliminare il conflitto sociale trasformando la lotta di classe nella truffa del nazionalismo. In secondo luogo è figlio della trasformazione della società contadina in quella industriale. In terzo luogo è il prodotto di un'intera fase storica aperta dalla "crisi organica del capitalismo".

Il nazionalismo è uno dei principali veicoli della rivoluzione passiva tra le masse proletarie. Il "capitalismo globale" non ammette mediazione e compromessi. con la lotta di classe. Non a caso, storicamente, l'applicazione del "fordismo" nei processi produttivi, si sposò, quando fu necessario per il capitale, con il fascismo ed il nazismo. La storia insegna; la memoria non va cancellata. Noi non crediamo alle forze liberiste, ampiamente presenti nel centrosinistra, che fanno pessima pedagogia di massa facendoci credere che lo scontro è, oggi, tra i liberisti , che sarebbero i progressisti, e i nazionalisti fascisti. Dobbiamo dire con forza che il fascismo è braccio armato del liberismo. La vera lotta antifascista è lotta antiliberista.

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