Partecipa e contribuisci all'attività di Rifondazione Comunista con 10 euro al mese. Compila questo modulo SEPA/RID online. Grazie
Direzione 27 aprile 2023
Intervento di Antonello Patta
Qui stasera c’è un ingorgo di problemi non casuale perché, se non sbaglio, non facciamo la direzione da due mesi nonostante Maurizio in passato si fosse impegnato a convocarla anche ogni 15 giorni, cosa che sarebbe più che mai necessaria in un momento politico come questo. Sulle elezioni in Friuli solo un flash: non c’è dubbio che lì come purtroppo altrove si è manifestato un cambiamento di linea.
Abbiamo visto tutti come tv e giornali hanno comunicato l’accordo di programma col centrosinistra a Udine senza che si sia sentita nessuna smentita. Condivido totalmente il ragionamento sull’antifascismo fatto da Maurizio e la distinzione nostra a riguardo rispetto al Pd. Grandi manifestazioni come quella di Milano hanno mostrato gli spazi per intervenire sulla contraddizione tra il sentimento pacifista diffuso e il Pd che oggi si accoda nell’identificazione dell’antifascismo con il sostegno all’Ucraina.
Su questo terreno voglio sottolineare l’ottima iniziativa della raccolta delle firme per le dimissioni di Larussa e esprimo un plauso verso chi l’ha ideata, ma devo dire, anche perché non mi è stato permesso di intervenire in segreteria, che metà segreteria ha firmato mentre l’altra metà è stata esclusa e ha saputo la cosa dall’esterno a campagna lanciata. Il partito non può funzionare così. Sui referendum sono d’accordo come ho già detto in segreteria sulla linea esposta. La dico così: non è accettabile che nel paese si prospetti un pronunciamento popolare contro l’invio delle armi e noi ne siamo fuori; lo dico pur nella consapevolezza che è partita male e gestita peggio. Idem dicasi per l’iniziativa di Santoro.
Qualificarci come partito in questi ambiti è decisivo. Però voglio dire che queste campagne segnano un’assenza politica nostra e di Up che dobbiamo colmare. Avanzo di nuovo la proposta di indicare un gruppo di lavoro che ragioni sull’individuazione di una serie di quesiti referendari sui temi sociali, politici e istituzionali del momento. In questo quadro penso che la proposta di legge sul salario minimo legale elaborata con Pap sia importante; ci differenzia dal Pd perché lo definisce come diritto inalienabile della persona che lavora, non dipendente dai contratti sindacali che non coprono milioni di lavoratori e anche tra quelli coperti, anche da contratti firmati dai sindacati confederali, ci sono lavoratori che prendono poco più di 4 euro l’ora.
Ora dobbiamo provare a coinvolgere nella campagna movimenti, associazioni, aree sindacali sfruttando il potenziale unificante che ha di per sé non limitandoci al ruolo pur fondamentale di Up. L’iniziativa parla al vasto mondo del lavoro nel momento in cui torna prepotente il tema dei salari già bassissimi e ora colpiti dall’inflazione e si prospetta un futuro lacrime e sangue; importante anche perché ci permetterà di stare in campo nell’insieme delle mobilitazioni in corso con una nostra proposta. Non son d’accordo con Ramon che giudica l’iniziativa solo in base agli effetti che sortirà i in Parlamento perché la ritengo uno strumento utile e importante per caratterizzarci socialmente e politicamente nel momento in cui il tema entrerà con forza nell’agenda politica e sindacale del Paese.