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Direzione 27 aprile 2023

Intervento di Stefano Galieni

La discussione in questa Direzione è stata pacata, utile e argomentata, a tratti meno cristallizzata del solito. Condivido la Lip promossa dal compagno Patta, che – anche se non avrà l’impatto di un referendum – la legge non lo consente -, porta fuori dal parlamento e nella realtà, un tema altrimenti trattato in maniera inadeguata e tronca. La nostra proposta di 10 euro orari, prevedendo l’indicizzazione, segna una discontinuità radicale con le altre.

Ho apprezzato alcuni interventi come quello del compagno Mantovani, in particolare sull’antifascismo. Il 25 aprile ho presentato, nelle Marche, a Porto d’Ascoli, il libro XII disposizione, che ha già venduto oltre 1000 copie, prodotto dal dipartimento antifascismo molto ben diretto dalla compagna Scapinelli. Ho trovato un circolo di giovani – il più anziano ero io – ragazze e ragazzi interessati, non al tema come elemento di reazione ad un clima politico, ma come costruzione di spazio culturale e politico che ci caratterizza.

Come nostra profonda identità da esplorare e ricostruire. Ci occorrono circoli di questa tipologia. Ho ascoltato finora spunti critici e non mi sottraggo alle risposte. In merito alla raccolta firme per le dimissioni di La Russa, non c’è stata alcuna volontà di escludere parte della segreteria. L’idea è nata dalla compagna Mazzoni, nuova segretaria di Roma e dal Segretario, fra (non è una battuta) un convegno e un funerale. Mi assumo la responsabilità di aver pensato più a cercare firme di prestigio – e nel convegno in cui ero, ne abbiamo trovate varie – che a mandare la proposta alla segreteria. Un errore? Forse, ma bisognava partire subito e abbiamo fatto 100 mila volte bene.

Sulle elezioni in Friuli, sgomberando il campo da false ricostruzioni, abbiamo avuto alle regionali un compagno, di prestigio, che si è candidato, da indipendente, in una lista in appoggio al centro sinistra. A chi crede che ciò abbia minato la nostra identità domando: dobbiamo espellere il compagno? Commissariare il partito nella Regione? E, rispetto alle elezioni di Udine, la nostra lista, di alternativa, si è espressa, al ballottaggio, per un voto antifascista. Come fatto a Torino dal compagno d’Orsi e a Verona dai nostri. Chi, strumentalizzando, ci attacca per questo, sono gli stessi che realmente rallentano il percorso di UP. Sui referendum esprimo perplessità che non collimano con quanto afferma il Segretario.

Al di là delle ragioni giuridiche, mi affido alle competenze del partito, è impossibile per me, stare nello stesso comitato di Cardini – che ricorda i “ragazzi di Salò” – e col direttore di Byoblu, Messara, che teme la sostituzione etnica. La mia è obiezione di coscienza. Ma se si decide di raccogliere le firme non possiamo starci a metà. Siamo gli unici in grado di farlo, ma il partito è sfibrato e stanco. Se lo si sceglie mi adeguo per disciplina. Condivido l’urgenza, espressa dal compagno Locatelli, che il partito intero si impegni sul tesseramento, atto concreto di cura del partito. Chiudo con ironia. Al compagno Ferrero, che parlando del successo comunista in Austria elogiando le scelte di ringiovanimento del loro Partito, ricordo che la “giovane” sindaca comunista di Graz, ha 1 anno e 15 giorni in meno di lui.

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