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Direzione 27 aprile 2023

Intervento di Alberto Deambrogio

Credo quanto mai opportuno affrontare in questa sede, quindi senza rimandare ulteriormente, il nodo del posizionamento nostro alle ultime elezioni in Friuli Venezia Giulia. Non credo, cioè, che si possa derubricare a problema inesistente o minore la nostra presenza riconoscibile in liste o alleanze che fanno riferimento al centro sinistra. Lo stesso vertice della federazione di Trieste non si è nascosto dietro un dito e ha esplicitato il plauso per il lavoro svolto dal candidato PRC Andolina al fine di eleggere Honsell, nonché la positività della vittoria del centro sinistra a Udine anche con il contributo del PRC e di chi aveva sostenuto Marchiol al primo turno.

Siamo, credo, al rovesciamento della linea politica decisa collettivamente a congresso. Non si tratta di inseguire sanzioni disciplinari, ma di capire quale direzione strategica vogliamo prendere: riconfermare il congresso o negarlo nei fatti che si susseguono.

Dal punto di vista della nostra azione politica invece credo sia utile focalizzare bene gli obiettivi che intendiamo perseguire nelle prossime settimane e mesi, fornendo indicazioni tempestive alle compagne e ai compagni sui territori, assai confusi in questi giorni. Con una mobilitazione sociale tutta da costruire, assistiamo all’affollarsi di proposte e strumenti per cercare un rilancio credibile di proposte a sinistra. Siamo già impegnati nella raccolta firme sulle LIP di “riprendiamoci il Comune”, ora possiamo dare una mano al referendum sull’esportazione di armi, anche se difficilmente supererà il vaglio costituzionale ed è stato proposto con modalità discutibili; forse si può però incrociare una domanda vera di espressione contro la guerra.

A me pare però davvero centrale, non solo per il lavoro che il nostro partito ha positivamente svolto nel costruirlo, ma anche perché può significare un primo rilancio del profilo politico e sociale di UP, la campagna di raccolta firme per un testo di legge istituente il salario minimo legale a 10 euro lordi. Si tratta di costruire con dedizione e intelligenza una tessitura di reti in appoggio al progetto, in grado anche di sollevare una critica non isolata ed efficace alle norme liberiste e pesantemente antisociali del governo.

Critica si, ma indicazione di prospettiva, di possibilità di un futuro di dignità da conquistare insieme. Infine voglio ricordare anche in questa sede la necessità di affrontare la crisi del Servizio Sanitario Nazionale con più determinazione, la stessa che dovremmo dedicare anche alla battaglia contro l’Autonomia Differenziata, sinora sicuramente non ai livelli che ci si aspetterebbe. Recentemente un gruppo operativo spontaneo di compagne e compagni ha incontrato pubblicamente on line Ivan Cavicchi.

Ne è venuta fuori una buona discussione, che testimonia di una residua ma importantissima capacità di affrontare i temi della salute venendo riconosciuti e apprezzati. Si tratta di andare oltre, valorizzando certo quello che volontariamente si è messo in piedi verso un discorso però più strutturato ed organico. Il nodo della distruzione del SSN è ormai all’ordine del giorno e noi non possiamo lasciare campo libero a chi non è in grado di proporre un vero rilancio della salute pubblica.

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