Direzione del 17 febbraio 2023 - Antonello Patta
È difficile discutere in riunioni in cui è continua l’aggressione con l’invenzione del complotto verso il segretario e mi addolora che alcuni compagni insistano con questa bugia distruttiva della nostra comunità.
Trovo grave anche il fatto che il linguaggio allusivo stia diventando una caratteristica del nostro modo di dibattere oggi alimentato anche dal post del segretario sulle elezioni. Non mi ripeto sulla scorrettezza di non riunire la segreteria per produrre una valutazione comune. Voglio invece sottolineare l’incomprensibilità di quanto scritto; non mi risulta che il segretario sulle elezioni avesse esplicitato proposte diverse. E’ vero che nel partito e in Up c’era chi sosteneva la stupidaggine di non presentarsi alle elezioni lasciando i nostri elettori in balia delle proposte altrui nell’illusione di ritrovarli come niente fosse alle europee. Ma poi le decisioni le abbiamo prese tutti insieme.
Come fatto nel coordinamento regionale di UP chiamando all’unità in una coalizione elettorale alternativa ai poli esistenti anche i 5S che in Lombardia erano sempre stati all’opposizione. Nel Lazio la stessa proposta ha incontrato il rifiuto dei 5S. Allora non capisco le cose che hai scritto, Maurizio, anche perché quelle righe hanno dato la stura a un modo di discutere che non è accettabile. Si dica chiaramente cosa si doveva fare d’altro o diverso senza le allusioni e le ambiguità che si celano dietro gli attacchi caricaturali al settarismo, all’auto isolamento, il richiamo alla necessità di proposte politiche efficaci e vincenti; quali?. Io penso che la linea che ci siamo dati al congresso sia ancora valida e vadano respinte ipotesi di alleanze che la contraddicono.
Noi siamo arrivati di nuovo alle elezioni politiche con la lista del giorno prima. Poi abbiamo lasciato passare mesi senza una visibilità politica di UP nel pieno di una crisi drammatica. In queste condizioni considero positivo per la continuità di UP il risultato ottenuto. Ora io temo moltissimo che le dinamiche in Up rischino di portarci alle europee nelle condizioni negative succitate. La stessa necessità di allargare UP richiama il tema dei contenuti e dell’ iniziativa politica, se tu non ci sei nelle contraddizioni che i proletari vivono, nelle battaglie di tutti i giorni per sfangarla, nella lotta contro la guerra, per loro non esisti.
Ciò non esclude la necessità di un accordo positivo sulle forme di UP. Nella riunione del 19 di Up si parli delle regole, dell’allargamento, delle forme democratiche da darsi, ma si lanci subito una campagna contro la guerra e le conseguenze economiche e sociali sui ceti popolari. Ultima cosa. Sarebbe sbagliatissimo leggere l’astensione solo in termini di disaffezione, di sfiducia. Mi riconosco in quanto detto da Benvegnù, c’è dentro anche il rancore e il rifiuto che per ora non si traduce in un voto perché non trova un riferimento credibile. E la credibilità si gioca nel tempo, nelle pratiche sociali non con le alleanze azzeccate il giorno prima delle elezioni.
Il necessario rilancio di Up deve partire dalla ricostruzione nell’iniziativa politica e nelle lotte della connessione con chi oggi patisce le contraddizioni drammatiche delle crisi in atto.
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