Direzione del 17 febbraio 2023 - Giancarlo Onor

Da quando sono nel CPN Rifondazione ha subito una serie ininterrotta di sconfitte ma non ho mai sentito fare un’autocritica. Perdere sempre non fa bene al Partito. Oramai per i voti che raccogliamo, sia in valori assoluti sia in percentuale, il nostro problema non è più il “voto utile” ma il nostro sta diventando un “voto inutile”.

Da anni ci siamo accodati a Potere al Popolo ed al suo settarismo. Prima abbiamo avuto il compagno Locatelli che per mesi ha continuato a tempestarci di lettere per farci tesserare non al Partito, ma a PaP; oggi continuiamo in questa politica succube al settarismo di PaP. Invece di unire tutto quello che c’è alla sinistra del PD, di perseguire tenacemente una politica di unità con chiunque si opponga al liberismo, alla guerra, allo smantellamento della nostra Costituzione, continuiamo con distinguo cavillosi: con l’ARCI no perché ci sono i PD, con la CGIL no perché ci sono i PD, anche con l’ANPI ci sono compagne/i che lamentano posizioni non limpide del compagno Pagliarulo, un comunista da sempre (PCI, PRC, PdCI). Tutto questo nell’attuale fare politica dove abbiamo i neofascisti alla direzione del Governo e primo partito nel Paese. Personalmente ritengo che il nostro settarismo sia il nostro problema principale, che ci impedisce di fare politica, ci rinchiude a continue riunioni nelle nostre stanze e non ci porta tra la gente. Per questo il nostro popolo non ci riconosce; per questo penso che il settarismo sia la nostra destra interna, un avversario da battere.

Si parla molto di astensionismo, si teorizza un recupero su questa parte di popolo, ma non si capisce che l’astensionismo dipende da una legge elettorale maggioritaria. È questa fase del capitalismo che non vuole che il popolo eserciti i suoi diritti. La legge maggioritaria, e poi peggio ancora il presidenzialismo, sono organici al liberismo antidemocratico che con la “scuola di Chicago” ha iniziato a svilupparsi nelle società a partire da Giacarta nel 1965, poi in Cile nel 1973, poi in Argentina nel 1976 e via via con la globalizzazione totale di questa forma di turbocapitalismo che, non a caso, vuole l’abolizione delle Costituzioni nate dopo la 2° guerra mondiale, le Costituzioni nate dalla resistenza al nazi-fascismo (v. documento JP Morgan 2013 contro le Costituzioni antifasciste, troppo democratiche, non permettono lo sviluppo del “mercato”). Nonostante questo, non vedo un Partito impegnato in una lotta per il ritorno ad una legge elettorale proporzionale, unica vera soluzione all’astensionismo.

Sull’Autonomia Differenziata abbiamo un altro esempio di cosa non si dovrebbe fare.

Oggi abbiamo 3 strade per impedire che la pericolosissima legge Calderoli vada a buon fine:

  1. La proposta di una semplice cancellazione del 3° comma dell’art 116 della Costituzione
  2. La proposta del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale
  3. La lettera al Presidente della Repubblica affinché non firmi la legge

Personalmente sono sia nel CPN, sia in direzione e non mi risulta che si sia mai deciso quale di queste 3 proposte appoggiare, ma alcuni sostengono che noi dobbiamo appoggiare solo la prima proposta, chi l’ha deciso? ma soprattutto, perché? Se siamo contro l’autonomia differenziata, se siamo convinti che rappresenterebbe un disastro per l’Italia, per i lavoratori, con l’abolizione dei CCNL ed il ritorno alle gabbie salariali, allo smantellamento definitivo del SSN, alla rottura dell’unita nazionale rappresentata dalla scuola pubblica, perché precluderci la partecipazione attiva in tutti e 3 i movimenti, visto che non sono in contraddizione.

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