Direzione del 17 febbraio 2023 - Paolo Ferrero

In primo luogo voglio esprimere la mia piena solidarietà a Rosa Rinaldi e Mara Ghidorzi che hanno accettato di candidarsi a presidenti in Lazio e Lombardia ed a Loredana Fraleone e Fabrizio Baggi che hanno saputo tenere il timone dritto in un momento in cui il clima che si è respirato nei gruppi dirigenti del partito non è stato certo di solidarietà. Che il sito nazionale di Rifondazione Comunista non abbia nemmeno pubblicato un appello al voto per le elezioni regionali la dice lunga delle condizioni in cui hanno dovuto lavorare queste compagne e questi compagni.

In secondo luogo trovo incredibile la polemica sulla vicenda dei 5 stelle sulle regionali. Abbiamo incontrato i 5 stelle in Lazio come in Lombardia: in Lombardia ci hanno detto che si sarebbero coalizzati con il PD e in Lazio - dopo aver rivendicato appieno la loro esperienza di governo nella giunta Zingaretti - ci hanno proposto di entrare individualmente in una lista civica di sinistra a sostegno del loro candidato. E’ del tutto evidente che i 5 stelle non hanno manifestato alcuna disponibilità a fare un accordo con Unione Popolare alle elezioni regionali e non ho sentito nessuno dire che si potevano accettare queste condizioni.

Per questo mi chiedo: se i 5 stelle non sono stati d’accordo nemmeno a cominciare la discussione sulle elezioni, perché il segretario nazionale ha aperto pubblicamente - prima sulla sua pagina FB e poi sul sito del partito – una polemica con una parte del partito? Perché invece di attaccare i 5 stelle è stata aperta una polemica al nostro interno come se fosse stato il presunto settarismo di rifondazione comunista e non i 5 stelle ad aver impedito anche solo la discussione sulle elezioni? Non mi sfuggono i diversi giudizi politici sui 5 stelle che vi sono tra di noi e in UP, ma nulla spiega questa scelta di aprire pubblicamente una polemica verso i nostri compagni e compagne invece che incalzare i 5 stelle sulla loro ambiguità politica.

In terzo luogo continuo a trovare sbagliato che la nostra discussione politica venga impostata soprattutto sulle alleanze e non si concentri per nulla sulla costruzione dell’alternativa che avevamo posto al centro del documento congressuale “unitario”. In questo modo non vengono mai affrontati i problemi politici che dovremmo discutere per rilanciare il partito. Faccio alcuni esempi: Dovremmo discutere di come costruire, concretamente, un movimento per la pace e come intrecciare questo con le questioni sociali. Dovremmo discutere di quali iniziative mettiamo in atto concretamente per difendere il reddito di cittadinanza e di come intrecciare questo nodo con il tema del carovita e dell’unità di classe. Così come avremmo già dovuto discutere delle nostre proposte per UP. Purtroppo del come costruire l’alternativa non si discute mai e così il partito si concentra solo sulle alleanze. Non è una buona strada per uscire dal senso di impotenza e sconfitta che attanaglia il partito. Anzi, non fa che accentuarlo.

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