Direzione del 17 febbraio 2023 - Giovanna Capelli

Intervengo sulla seconda parte della relazione introduttiva del Segretario, che nella prima ha toccato il problema della guerra in Ucraina del suo sviluppo e della sua durata. Il tema di come costruire un movimento di massa mondiale capace di fermare la guerra e le conseguenze che essa produce fra popoli e classi sociali e di evitare la terza guerra mondiale è la chiave con cui dovremmo leggere il presente e disporci per il futuro. Per questo mi concentro sulla valutazione del risultato elettorale, che non ho colto in modo chiaro da Acerbo.

I numeri ci consegnano un risultato negativo ,ma vanno letti nel contesto ed è la relazione con il contesto e con i nostri obiettivi che questi numeri possono essere ritenuti una sconfitta, una fatica improduttiva e inutile o un punto importante di un percorso che se non avessimo fatto avrebbe messo in pericolo il perseguimento dell' obiettivo che ci poniamo da anni , costruire una soggettività politica e sociale di massa che si ponga in alternativa al neoliberismo imperante. Maurizio è stato molto diplomatico nella sua valutazione, ma ha parlato di soggettivismo, di autoreferenzialità' e di isolamento, da cui dobbiamo uscire limiti di fondo da superare e criticare poiché ci sarebbe stata anche un’altra proposta Io espongo un’altra valutazione: il progetto politico di UP è nato in ritardo anche se le elezioni nazionali non fossero state anticipate, segno che è un e necessario per fondare una ipotesi di riscatto delle masse popolari e una cambio dei rapporti di forza fra le classi , ma una impresa contro corrente, contro gli effetti del neoliberismo sulle classi oppresse, sul loro senso di sé e sulla percezione della possibilità di cambiamento , dentro una grande devastazione sociale e culturale.

Dopo le elezioni nazionali UP ha avuto un momento di eclissi, ha segnato un vuoto non solo nella elaborazione delle regole dello stare insieme, ma anche nella presa di parola politica. La presentazione alle elezioni regionali di due regioni importanti come Lazio e Lombardia ha di fatto colmato questo vuoto e ha supplito un immobilismo e una afasia Ha dimostrato che siamo persone serie, che diamo continuità a un progetto e al simbolo legato a questo progetto e teniamo strette intorno a noi quelli che ci hanno dato fiducia in questo senso, malgrado i numeri non siamo reduci da una sconfitta. Ricordo che in Lombardia nelle regionali 2013 con Di Stefano in alleanza con il centro sinistra con votanti il 77% la nostra lista ha preso 52000 voti, nel 2018 con un ‘affluenza del 73% la lista di Gatti Presidente ha preso 39.000 voti e noi ora con Unione popolare e il 41% di votanti abbiamo ottenuto 49000 voti. Non siamo stati aiutati dal livello nazionale di UP e anche dal fatto che Acerno parla di un’altra ipotesi possibile. Vorrei sapere quale.

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