Direzione del 24 novembre 2022 - Roberto Musacchio

La relazione di Acerbo, che condivido, giustamente partiva dal voto, veramente inquietante, con cui il Parlamento Europeo ha dichiarato la Russia stato sponsor del terrorismo. Un ulteriore salto di qualità nella direzione che vede la UE protagonista di un escalation orwelliano della situazione mondiale. Non mi convince chi vede solo l'allineamento alle politiche USA e NATO in una sorta di cupio dissolvi dell'identità e degli interessi europei.

In questi trent'anni la UE si è costruita come sub imperialismo occupando spazi geopolitici aperti anche dalle avanzate NATO. Certo questo la ridefinisce anche al proprio interno. Una UE in cui pesano molto di più i paesi già dell'Est e la guida delle destre, dalla Polonia al governo Meloni. Per altro il giorno dopo il voto sulla Russia, FdI e Lega hanno votato contro le sanzioni all'Ungheria mostrando che neanche la dimensione di Visegrad nonostante le divisioni sulla guerra è in soffitta.

L'idea delle destre di una Europa delle nazioni a matrice presidenzialista è più che mai in campo. Ma Germania e Francia anche perseguono propri interessi, la Germania in primis quello di un riarmo imponente e la Francia quello di mettere a valore il proprio assetto nucleare in una nuova dimensione strategica della UE armata.

A fronte di questo, acquista ancora più rilevanza la grandissima manifestazione per la pace che siamo riusciti a realizzare in Italia, unica di questa dimensione e di questo segno politico in Europa. Una manifestazione realizzata grazie a persistenze pacifiste importanti. Ma anche ad una tessitura politica altrettanto importante.

Il nostro impegno politico, e la costruzione di Unione Popolare, li vedo collegati a questo scenario ed all'idea di dare rappresentanza a ciò che è in campo in quella manifestazione e per la pace. Un'area grande, alternativa all'atlantismo di centrodestra, terzo polo e PD. Dunque con la capacità di parlare all'esigenza di efficacia pacifista. E di incalzare gli stessi Cinquestelle che con la scelta di allentare l'asse della guerra determinano una linea di frattura possibile nel bipolarismo Atlantico. Questa dimensione politica va agita in questa fase politica ma anche elettorale, dalle regionali alle europee.

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