Direzione del 24 novembre 2022 - Alberto Deambrogio

La manifestazione contro la guerra dello scorso 5 novembre ha dimostrato plasticamente quale sia il possibile spazio di interlocuzione utile a far crescere Unione Popolare come soggetto di alternativa ai poli politici esistenti. Il nostro impegno e quello di UP, a partire da un rinnovato lavoro sui nodi non solo etici, ma anche sociali connessi al conflitto in corso, deve concentrarsi su proposte in grado di parlare ad un ampio spettro di soggettività all’interno della condizione data. Da questo punto di vista il passaggio delle prossime elezioni regionali rappresenta un nodo assai delicato.

E’ il primo appuntamento elettorale che arriva dopo il risultato non ottimale delle politiche di settembre e mette alla prova nuovamente un movimento appena nato in un contesto difficile soprattutto per le compagne ed i compagni di Lombardia e Lazio, che dovranno gestire direttamente la partita. Il timore di un ulteriore passaggio a vuoto può essere presente, ma va affrontato con razionalità mettendo chi lavora alla presentazione delle liste nella migliore condizione possibile. La partecipazione a questa tornata elettorale deve essere garantita anche attraverso una precisa indicazione proveniente dal livello centrale di Unione Popolare, che almeno sinora non ha assicurato la giusta determinazione.

Il tempo è, ancora una volta, elemento da non sottovalutare se si vogliono garantire gli spazi di lavoro adeguati per una costruzione territoriale adeguata di relazioni, liste, campagna elettorale. Dal punto di vista delle alleanze va assicurata a Unione Popolare la possibilità di un’apertura convinta e non settaria verso tutte le forze sociali, di movimento, associative e politiche disponibili a lavorare per un progetto di alternativa. Limitare l’offensiva solo verso il Movimento 5 Stelle rappresenta un errore.

Naturalmente in sede locale le compagne e i compagni impegnati nel percorso elettorale sanno e possono valutare cosa rappresenta, per storia, relazioni ed atti concreti, il M5S sul loro territorio, ma al di là di questo il rischio concreto è un altro. Se, come durante l’avvicinamento alle elezioni politiche, il M5S sollecitato ad un rapporto di alleanza rispondesse negativamente o addirittura lasciasse cadere nel vuoto la proposta di interlocuzione, Unione Popolare si troverebbe in una posizione minoritaria resa pubblicamente palese. Non un buon risultato per chi ha bisogno invece di far crescere la sua ipotesi politica. Una efficace proposta di coinvolgimento oltre Unione Popolare può passare da un appello più vasto e, per quella via anche al M5S, senza far assumere a quest’ultimo un ruolo centrale.

Infine, per dare seguito alle richieste che vengono dalle assemblee territoriali di UP di queste settimane in ordine a un rilancio della sua attività concreta, occorre produrre un’accelerazione visibile sia sul terreno organizzativo, sia sul terreno di significative campagne di massa.

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