La vittoria di Meloni a pochi giorni da quella della destra radicale in Svezia rafforza il mutamento strutturale della UE e della sua maggioranza reale. Così come il differente trattamento riservato ora alla Polonia rispetto all'Ungheria.
Ormai le destre sovraniste ne fanno parte. Quella parte sdoganata dal nuovo arco della guerra e dal neo atlantismo, così come formulato nel documento NATO 2030. Il discorso di Ursula Von Der Leyen sullo stato dell'Unione e i testi belligeranti votati dal PE definiscono la guerra come fondatrice della nuova Europa. Una UE a trazione USA. Assistiamo ad una rottura della globalizzazione per vie geopolitiche ma al persistere di un dominio finanziario globale. Una sorta di mix tra conflitti interimperialistici e impero.
In questa situazione la destra meloniana è interprete di una proposta di Europa nazione di nazioni. Senza ambizioni vuole rappresentare la piccola Italia magari in versione presidenziali sta.
In questo ambito il PD perde la rendita di posizione dell'essere il franchising della governance e anche il suo potere di coalizione.
Purtroppo non c'è una sinistra che interpreti adeguatamente una possibile ripartenza. Il carattere resistenziale del voto a UP, ma anche quello subalterno a SI e Verdi, indica che la sconfitta del 2008 non ha ancora trovato risposte.
Non si è riusciti a costruire una nuova Storia fuori dal corpo a corpo col Pds/PD. Né a condizionarlo. Come riuscire a ricostruire un sistema di forze oltre quelle ormai esauste del vecchio PCI e del lungo '68?
In tale situazione UP è riuscita almeno ad arrivare alle urne e a suscitare speranze che non appaiono pentite. Non fu così né con Cambiare si può né col Brancaccio. E solo l'Altra Europa riuscì anche ad eleggere. Credo che occorra fare tesoro delle esperienze, tematizzare la vastità del compito e continuare il percorso con generosità, cura e apertura.
Si passa necessariamente per la più drammatica delle opposizioni da fare, quella alla guerra e al suo partito. Serve un "partito" della pace e della giustizia, intendendo con partito una coalizione partigiana per un vero movimento di liberazione.

Roberto Musacchio

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