La discussione si svolge con un sensibile ritardo e per questo si carica sia dell’esigenza di avere una analisi compiuta del voto, e un risultato così deludente chiede di non accontentarsi di analisi semplicistiche e consolatorie, e di avere chiaro cosa e come fare. Il rischio è di non far bene né l’uno e ne l’altra! La conseguenza di questo ritardo, è che il partito è stato abbandonato a se stesso, l’opinione ce la siamo fatta con i telegiornali e talk show. I post su i social, le esternazioni in televisioni, le discussioni in chat, non possono in alcun modo essere sostitutivi delle analisi e risoluzioni degli organi collegiali dirigenti. Questi mesi sono stati caratterizzati dal baipassamento degli organi preposti alle decisioni: approvazione delle liste, e dei candidati eleggibili, stesura del programma, simbolo di UP con il nome di De Magistris. Le di chat organizzative sono diventate luoghi di discussione contribuendo a marginalizzare ulteriormente ruolo di cpn e direzione. Questa è la via per il progressivo superamento del partito. Per questo la conferenza di organizzazione è la priorità da cui ripartire. Capire Unione Popolare. Non ho condiviso i richiami al super sindaco,
né parti del programma elettorale. Non condivido la proposta di assemblea
dei "candidati e dei militanti”.(siamo noi i militanti?) Nessuno
vuole buttare via il bambino con l’acqua sporca. Ma è inutile dichiarare
di volere andare avanti con UP senza dire come. Una stretta organizzativistica,
la sua precipitazione in partito, significherebbe chiudere le porte, un
ennesimo piccolo partito, e porterebbe o allo scioglimento di rifondazione
o a una sua ennesima scissione. Oggi compito prioritario per salvare e
far crescere Unione Popolare è definire e condividere chi e come si prendono
le decisioni, come e per cosa stiamo insieme. Monica Sgherri
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