Nel mio intervento cercherò di portare qualche spunto di riflessione sul futuro, nostro e di UP, che è anche il punto che sento che dovremmo risolvere con più urgenza. Perché la realtà e le relazioni politiche vanno avanti anche senza di noi e questa nostra tendenza all’ immobilismo, questo nostro galleggiare in attesa che gli eventi facciano il proprio corso, rischia di farci sparire in maniera definitiva. In questo senso la mia critica al ritardo con cui si è convocata la Direzione, mentre la nostra base, che per fortuna rimane ancora il corpo vivo del Partito, ci chiede di andare avanti e, in attesa della linea, si sta autorganizzando convocando assemblee territoriali e piazze per la pace. Io sono una di quelle compagne che pensa che l’esperienza di UP debba continuare ma credo anche che non sia più possibile utilizzare vecchi schemi del passato. Dovremmo fare un salto qualitativo e provare a sperimentare nuove forme democratiche di partecipazione, anche diretta, che siano in grado di dare valore e voce a tutti i soggetti che tengono insieme UP. Questo non significa assolutamente sciogliere Rifondazione Comunista ma evitare di portare in UP le stesse dinamiche e strutturazioni dei partiti che la compongono. Dall’esterno non saremmo attrattivi e credibili. Up deve essere vista come un processo, che si pone degli obiettivi e dei passaggi intermedi e che si costruisca su cose concrete da farsi: organizzare le piazze della pace unendole al tema del carovita, preparare convergenze per le prox elezioni regionali e soprattutto per le europee. Abbiamo scenari interessanti senza blocchi predefiniti che ci spingono a consolidare UP, piuttosto celermente. Nel contesto italiano, la rottura definitiva tra 5stelle e PD sta aprendo varchi anche a livello locale. Nel nord Italia, per es., dove le ultime uscite dei 5stelle in Friuli VG in vista delle regionali, aprono a SI/verdi con la pregiudiziale al PD ma dove la stessa SI chiede di mantenere il “fonte progressista”. Lavorando su queste contraddizioni, c’è spazio per un blocco alternativo? Secondo me sì, ma UP deve già avere una sua identità consolidata e credibile evitando di cadere in automatismi autodistruttivi. Sulle europee, è il campo dove più PAP sta investendo e dovremmo farlo anche noi seriamente (a partire dalle riflessioni sulla guerra). Evitiamo anche a questo giro di regalargli voti e militanza. Mara Ghidorzi
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