Documento alternativo respinto con 7 voti favorevoli.

La Direzione nazionale del Partito della Rifondazione Comunista S.E. in relazione all’esito delle elezioni politiche,

sottolinea

il pericolo derivante dall’affermazione della coalizione delle destre che, anche in virtu’ del meccanismo di una legge elettorale palesemente anticostituzionale, riesce con il 44% dei consensi a superare il 50 % dei seggi nelle due Camere, candidandosi al governo del Paese con una piattaforma dichiaratamente iperliberista, xenofoba e fortemente connotata da propositi antidemocratici.

Questa affermazione è il risultato di una crescente disaffezione dei cittadini nei confronti delle istituzioni, testimoniata dalla forte crescita dell’astensionismo e della disillusione crescente di un elettorato popolare che nel corso di questi anni ha visto l’erosione progressiva del sistema dei diritti e la crescita di diseguaglianze sempre più marcate, non contrastate, ma spesso sostenute anche dalle componenti della sinistra moderata.

In questo contesto, il risultato di Unione Popolare è stato insufficiente e non riflette adeguatamente l’impegno e la passione di tanti militanti e sostenitori che hanno garantito la presentazione della lista raccogliendo migliaia di firme in breve tempo e che hanno permesso la realizzazione di una campagna elettorale estesa a tutto il paese con centinaia di iniziative. Ad essi va il più vivo ringraziamento del nostro Partito.

Ritiene

che sia necessaria una riflessione approfondita sulle cause di questo risultato e che la stessa coalizione di Unione popolare promuova al suo interno una valutazione rigorosa dei limiti della propria azione e considera tale valutazione condizione fondamentale per dare continuità all’esperienza fino ad ora compiuta. Le spiegazioni del risultato elettorale sono molteplici. Dai tempi limitati della campagna elettorale, da un’esposizione mediatica insufficiente, dall’effetto del voto utile, ma tutti questi fattori non fanno venire meno il limite di rappresentatività di una lista sostenuta da un arco di forze troppo limitato e con un profilo programmatico non compiuto.

Considera altresi

centrale nella nuova fase l’impegno del Partito della Rifondazione Comunista per la costruzione a livello sociale e politico di una forte opposizione in grado di contrastare efficacemente il governo delle destre con una piattaforma anti liberista fondata su una rottura con le politiche perseguite in questi anni e tesa a garantire diritti fondamentali quali: il diritto ad una piena occupazione, la soppressione delle forme di precarietà, un reddito dignitoso per tutti i cittadini, una riqualificazione e potenziamento della scuola e della sanità, una forte progressività fiscale, la eliminazione delle norme che hanno snaturato il sistema pensionistico, una riduzione significativa delle diseguaglianze sociali e territoriali, la difesa di diritti sociali inalienabili a partire da quelli degli immigrati, la non attuazione dell’autonomia differenziata e il rifiuto di una controriforma presidenzialistica, il rifiuto della guerra e di ogni coinvolgimento del nostro paese

Considera

in questo contesto, Unione Popolare come un primo raggruppamento di forze di un campo della sinistra antiliberista che va ulteriormente esteso.

A tale proposito ritiene che

Unione Popolare debba mantenere un carattere aperto e che non debba essere trasformata in un partito, ne in un soggetto politico appesantito da una struttura organizzativa strutturata ad ogni livello, in quanto ciò ne snaturerebbe il carattere di luogo di ricomposizione di soggetti politici differenti, ma unificati da una comune ispirazione antiliberista, e di luogo aperto al confronto e alla collaborazione con nuove forze.

In particolare ritiene

che compito di Unione popolare debba essere quello di offrire una alternativa elettorale al popolo deluso della sinistra e promuovere una iniziativa politica incentrata oggi su alcune campagne di sensibilizzazione politica, quali: la lotta per la pace e per la difesa dei redditi

inoltre sottolinea

come non sia necessario che la coalizione in questa fase rifugga da una accentuata personalizzazione, che non sia proponibile dar vita a forme organizzative basate sul principio di maggioranza, ma che le stesse debbano essere ispirate al principio della unanimità, che queste siano previste solo a livello nazionale e costituite da rappresentanti delle forze che concorrono a Unione Popolare con pari dignità e che non sia messa in discussione l’autonomia decisionale, organizzativa e operativa delle singole forze politiche e sociali che costituiscono la coalizione, le quali devono poter svolgere una iniziativa politica autonomamente, intercettando così i più ampi consensi.

Sottoscritto dalle/dai seguenti compagne/i e votato dai 7 presenti al momento del voto :

Antonio Marotta
Gianluigi Pegolo
Rita Scapinelli
Raffaele Tecce
Fulvia Bilancieri
Giancarlo Onor
Mirna Testi
Monica Nardi
Federica Fuoco componenti della Direzione
e dai seguenti INVITATI PERMANENTI:
Mimmo Serrao segretario regionale Calabria
Alessandro Favilli segretario regionale Toscana
Frank Ferlisi segretario federazione Palermo

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