Il ritardo nella costruzione del progetto politico lanciato al Congresso ha pesato sul risultato elettorale. E avere rinviato una nostra valutazione sul 25 settembre, ha dato spazio a chi improvvidamente ha preteso uno scioglimento del Prc e di Pap, per proporre un nuovo soggetto fondato sull’affidamento al “capo” carismatico e ad una Assemblea di candidati privi di mandato.
La scommessa del partito sociale, l’unico antidoto all’autonomia del politico, alla crisi della democrazia, al dominio neoliberista, ha uno spazio nella prosecuzione della esperienza di Unione popolare, se questa si connota con i caratteri della partecipazione democratica, nel coinvolgimento dei territori, del rifiuto della scorciatoia politicista e della propaganda. La costruzione di un grande movimento di massa contro la guerra, che vada oltre i limiti del richiamo etico, e contro il carovita sono i compiti immediati per verificare la natura della pratica alternativa di UP e di rottura del sistema unico dei partiti e del capitale.
E’ necessario avere consapevolezza della necessità del ruolo di direzione del Prc nel percorso avviato come delle sue difficoltà, fino all’eventualità del suo autoscioglimento per inerzia e consunzione. La CdO è ancora più necessaria per individuare strumenti e modalità di funzionamento per la rigenerazione del partito.

Mimmo Cosentino

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